Vita nello Spirito

Venerdì, 04 Dicembre 2009 23:22

L’addio a persone care (Arnaldo Pangrazzi)

Quando si fa l’esperienza della scomparsa di una persona cara è come se qualcosa si fosse rotto dentro di noi. Per risanare la ferita occorre molta pazienza e l’attivazione delle risorse umane e spirituali per elaborare positivamente il cordoglio. Un ruolo molto importante occupa in questo la comunità.
Venerdì, 04 Dicembre 2009 22:52

Necessità di profezia (Mons. Antonio Riboldi)

Marginalità e significatività della vita consacrata: modelli culturali alternativi Necessità di profezia di Mons. Antonio Riboldi (*) 1. Una lettura del presente Si vede che le cosiddette grandi Chiese appaiono morenti.
Visione e formazione dell'uomo nel capitolo VII della Regola di S. Benedetto Come San Benedetto concepisce l’uomo e lo forma alla luce del capitolo 7 della “Regola”Riflessioni di P. Giorgio, monaco trappista1. Genere letterario di RB 7 I cc 4-7 vengono chiamati generalmente “sezione spirituale” della RB, in opposizione - se così si può dire - agli altri cc della R che parlano dell’ordinamento del monastero, delle varie osservanze.
di Giovanni Roatta 11 Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesù disse ancora una parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all`altro. 12 Disse dunque: "Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare. 13 Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno. 14
Domenica, 21 Dicembre 2008 23:22

I simboli della Natività (Giovanni Vannucci)

I simboli della Natività di Giovanni Vannucci I particolari della nascita del Figlio di Dio sulla terra affiorano spontanei alla memoria: la grotta, la mangiatoia, la vergine, gli angeli e i pastori, il supremo silenzio della notte santa. La loro presenza nella memoria commossa e pensosa si è talmente impressa in noi che possiamo in piena onestà domandarci se quanto si compì circa duemila anni or sono non si attui anche in noi, in maniera tale che i segni della notte santa non operino in noi l’evento della nascita della Parola eterna: come a Betlem così nei cuori consapevoli il…
di Antonio Gentili Questi due termini possono nascondere una continua provocazione ai nostri precari equilibri. «Appare duro e difficile agi uomini avere nell’anima il silenzio» (Filocalia). E’ un dato di fatto che il chiacchierio sia interiore che esteriore distrugge l’integrità dell’anima, mentre «principio di purificazione dell’anima» è il silenzio. Solo nel silenzio l’anima si fa trasparente al divino che la abita. Solo «la forza del silenzio del cuore e della mente è capace di suscitare una vita virtuosa». Solo il silenzio sa generare pensieri di saggezza. Solo la disciplina del pensiero pone il concupiscibile e l’irascibile, e cioè l’attrazione e…
di Pietro Dacquino Dopo il Concilio Vaticano Il dovrebbe essere evidente che a contare, non è un Cristianesimo qualunque costruito da una determinata epoca, bensì quello delle origini al quale ogni generazione cristiana ha il dovere di guardare per farne il proprio modello e trarne ispirazione e regola di vita. Ciò vale anche per la spiritualità presbiterale; decisiva, non è quella elaborata in tempi più o meno lontani, ma quella che hanno inaugurata i primi apostoli e i loro collaboratori nel presbiterio. Per questo parliamo qui di una spiritualità «biblica» del presbitero.
Visione e formazione dell'uomo nel capitolo VII della Regola di S. BenedettoIl sottofondo psicologico del cap. VII della Regola di S. BenedettoRiflessioni di P. Bernardo, monaco trappista(terza parte)E’ necessario sapere quale idea ha S. Benedetto dell’uomo, nel suo Cap. VII, per capire come imposta la formazione di colui che si presenta alla sua scuola.La finalità, della formazione è un risultato che si ottiene molto tardi e gradualmente. Il lavoro di formazione è di tutti i giorni. Tuttavia nella programmazione, è fondamentale sapere cosa si vuole raggiungere.
Lunedì, 01 Dicembre 2008 23:58

Giovanni della Croce (1542-1591)

Giovanni della Croce (1542-1591) Il titolo di dottore mistico, comunemente attribuito a san Giovanni della Croce, ripete in forma semplificata la proclamazione ufficiale fatta da Pio XI nel 1926: dottore della chiesa in materie spirituali e mistiche. Questo riconoscimento ecclesiale lo liberò definitivamente dalle accuse di quietismo che si era trascinato per secoli.
Mercoledì, 19 Novembre 2008 00:34

Il giudizio del re (Giovanni Vannucci)

Il Regno di cui Cristo è il Re è una conquista interiore che si effettua nella carne e che, mediante il tempo, si afferma nell’eternità. La lotta per il Regno è tutta qui, come il Giudizio del Re Giudice è tutto qui!
Mercoledì, 19 Novembre 2008 00:08

Virtuali e scontenti (Frei Betto)

Cerchiamo la felicità. E pensiamo di trovarla nei beni di consumo o nei mondi di Internet. In verità, ci stiamo rimbecillendo tutti. Dovremmo fare più spesso “passeggiate socratiche”.
Visione e formazione dell'uomo nel capitolo VII della Regola di S. Benedetto Il cammino per arrivare all’obbedienza come espressione di libertàRiflessioni di Dom Denis Huerre abbate emerito Pierre-qui-vivre e preside emerito della Congregazione Benedettina Sublacense (seconda parte)Nella vita monastica, come in ogni forma di vita, c’è un pericolo. Non c’è vita senza pericolo. Il pericolo della vita monastica cenobitica mi sembra consistere, soprattutto per i giovani, nel fare le cose per “voler piacere” all’abbate, al maestro. E questo succede ancora oggi, dopo il 68. La vita monastica comincia per tutti con alcuna forma di regresso psicologico: è un passaggio obbligatorio.…

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