Vita nello Spirito

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Sabato, 26 Febbraio 2005 11:42

Parlare d’amore

Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo… · Allora Maria disse:- Eccomi sono la serva del Signore. Avvenga di me quello che hai detto… (Luca, 1,26-38). La salvezza del mondo è dipesa da uno scambio tra Dio e una giovane donna. Il brano di Luca ce ne fa sentire l’eco, sempre sconvolgente. Un dialogo in cui Dio ha preso l’iniziativa. È in suo nome che l’angelo Gabriele parla alla Vergine Maria.
La generazione dei figli di Diodi Giovanni VannucciIl primo capitolo dell'evangelista Giovanni (Gv 1, 18) potrebbe essere definito: la generazione eterna dei figli di Dio. Leggendo attentamente possiamo vedere che in esso l'evangelista, dopo aver parlato del Verbo, della Parola di Dio: "Il Verbo era in Dio", indica la sua discesa nel tenebroso caos di tutte le esistenze possibili. Le creature originariamente sono tenebra, in esse la discesa del Verbo risveglia la vita, vita che nella coscienza umana diventa luce: "la vita era la luce degli uomini". L'umana coscienza è, in se stessa, tenebra, accogliendo la luce diviene luce: "la…
Domenica, 20 Febbraio 2005 17:03

La festa nuziale - Luigi Ghia - 4a Parte

La festa nuziale· Una festa a rischio · La nostra festa di nozze · E’ davvero una festa? · L’amore e la gioia, oltre il deserto…Quarta parteALCUNE DOMANDE, PER CONCLUDEREViene spontaneo collegare la festa,"questa" festa che abbiamo tentato dì delineare in modo cosìimperfetto, alla giovinezza della vita. Rifiutandone però ogniretorica. Sapendo che l'ideale sarebbe una festa capace di disvelare ilvolto segreto dell'altro, ma rifiutando nel contempo ogni illusione:nel nostro mondo, attorno a noi, forse nella nostra stessa famiglia, cisono persone ripiegate su se stesse che non hanno mai sperimentato lafesta. Fa festa chi è, o chi si sente, giovane. Rifiuta…
Domenica, 20 Febbraio 2005 17:02

La festa nuziale - Luigi Ghia - 3a Parte

La festa nuziale· Una festa a rischio · La nostra festa di nozze · E’ davvero una festa? · L’amore e la gioia, oltre il deserto…Terza parteLA GIOIANella nostra società, complessa e densadi problemi, non si sa più gioire. La gioia pare esiliata non solodalla nostra vita personale, ma anche a livello sociale ed ecclesiale.Questo sospetto nei confronti della gioia, sicuramente non di originebiblica, alimentato anche da teologi e da maestri di spiritualità (nonne possono essere considerati immuni né S. Agostino né S. Tommaso), hapoi trovato nella prassi quotidiana di molti cristiani ulterioriconferme: fino al limite estremo di indurli talvolta…
Domenica, 20 Febbraio 2005 16:59

La festa nuziale - Luigi Ghia - 2a Parte

La festa nuziale· Una festa a rischio · La nostra festa di nozze · E’ davvero una festa? · L’amore e la gioia, oltre il deserto…Seconda parteL'AMOREEral'ora sesta, a Sicar, al pozzo che Giacobbe aveva fatto scavare. Ad unadonna, samaritana, una donna "libera", Gesù chiede da bere (cf Gv 4,7).Chiedere da bere - lo sa bene chi, anche oggi, deve attraversare perragioni di lavoro terre aride e desertiche - significa chiedereaccoglienza. Al gesto accogliente della donna, Gesù risponde offrendodell'"acqua viva", il dono dello Spirito. È sempre l'ora sesta, sullacollina del Golgota. Gesù pronuncia una delle parole più forti esignificative tramandateci…
Domenica, 20 Febbraio 2005 16:58

La festa nuziale - Luigi Ghia - 1ma Parte

La festa nuziale· Una festa a rischio · La nostra festa di nozze · E’ davvero una festa? · L’amore e la gioia, oltre il deserto…Prima parteCana, piccola località della Galilea, unpaesino di montagna a quindici chilometri da Nazareth, sarà semprericordata, finché durerà memoria d'uomo, per questo fatto che in sé nonha nulla di straordinario: una festa di nozze che rischia di fallire,una tranquilla gioia amicale e familiare - sostenuta anche da un buonvino - che è in procinto di spegnersi, e due giovani sposi un po'inesperti, che non hanno saputo prendere le misure giuste, destinati aduna "brutta figura" ed…
Un popolo in ascolto. Per «fare quello che ci dirà»Il Figlio in ascoltoImparò l'obbedienza dalle cose che patìL'icona marianaLe sue vie non sono le nostre vie· In questo numero si vuole «porre la questione» dell’obbedienza da punto di vista biblico- esegetico · da tale ricognizione emerge che essere (meglio: diventare) obbedienti è accettare di essere figli, come Gesù, il Verbo fatto carne · Un modello di obbedienza non deresponsabilizzante.Una delle preghiere quotidiane di Israele fin dai tempi di Gesù comincia con le parole tratte da Dt 6,4 «š ma’, yisrāël: ascolta, Israele!». Non un comandamento sul fare, né l'invito a…
Mercoledì, 02 Febbraio 2005 00:02

Elogio della quotidianità (Sr Germana Strola)

Una della caratteristiche principali della vita monastica consiste nello scorrere semplice, umile e sempre uguale del vivere quotidiano.
"Cercava un posto la tristezza, veramente desolato e solitario. Vide deserto il mio cuore e si annidò in quel vuoto". Questo aforisma del poeta, drammaturgo e scienziato tedesco Johann Wolfgang Goethe descrive in maniera efficace il mal di vivere, il male oscuro, l’avvilimento, la malinconia, la perdita del senso di vivere. Termini diversi per indicare un fenomeno che, attualmente, sembra essersi diffuso in modo piuttosto preoccupante netta collettività: la depressione.
Giovedì, 27 Gennaio 2005 01:24

Il sangue della terra (Marcelo Barros)

Il sangue della terradi Marcelo BarrosAgli elementi del cosmo come la terra, l'aria, l'acqua e il fuoco, l'umanità ha aggiunto altre come la pietra, il vento e gli alberi. Anche in essi ha scoperto segni forti della presenza divina. Nel mondo moderno, uno dei fattori più determinanti per lo sviluppo è stato il petrolio.Qualcuno si meraviglierà che nel parlare di spiritualità cosmica dedichiamo una puntata al petrolio, un liquido che, fin dalla sua comparsa, ha provocato tanti conflitti e guerre, oltre a spingere all'estremo l'umana cupidigia.Tuttavia la sfida del credente sta nel mettere in connessione tutti gli aspetti della vita…
Per Frankl l'agire umano è frutto di una libera scelta che ognuno può fare di fronte ai condizionamenti. Anche ai peggiori, come la deportazione nei lager.
Il sesto gradino dell'umiltà si ha se il monaco si accontenta di tutto ciò che è più vile e spregevole e in tutto quello che gli viene comandato si considera come  un operaio inetto e indegno (RB 7, 49).

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