Vita nello Spirito

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per un discernimento spiritualeMi apro alla speranza di un Dio che mi amaTONY e VALERIA PICCIN Vallà (Treviso)Il mistero dell'Amore che vivifica ogni amore e che risveglia la speranza richiede un atteggiamento umile di silenzio e la disponibilità alla contemplazione.«Alzati, amica mia, mia bella, e vieni!Perché, ecco l'inverno è passato;è cessata la pioggia, se n'è andata;i fiori sono apparsi nei campi,il tempo del canto è tornatoe la voce della tortoraancora si fa sentire nella nostra campagna.Il fico ha messo fuori i primi fruttie le viti fiorite spandono fragranza.Alzati, amica mia, mia bella, e vieni!».(Cantico dei Cantici 2,10-13)L'autore sacro del Cantico…
«Il rischio dell’Europa è che si accorga del dramma dei poveri con una mentalità da ricca, mentre la Chiesa lo avvicina con un cuore da povera». L’omelia del presidente emerito del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace durante la messa di chiusura delle Settimane sociali di Francia il 26 settembre 2004.
L'uomo prova disperazione perché qualunque scelta faccia, non riesce mai a realizzarsi in quanto essere finito e non autosufficiente. La fede supera la disperazione poiché l'uomo non si illude di essere autosufficiente, ma riconosce la sua dipendenza da Dio. Da qui la "speranza": la speranza in Dio al quale tutto è possibile.
Il monaco frena la lingua dal parlare e mantenendosi fedele al silenzio non parla finché non sia interrogato (RB 7,56).
Spiritualità Marista di Padre Franco GioannettiTrentunesima partePer comprendere meglio esaminiamo ora i seguenti brani del libro degli Atti degli Apostoli.Atti 1, 13-14Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C’erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelota e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.Atti 2, 42-47La prima comunitàErano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso…
Sabato, 07 Maggio 2005 20:50

Il nuovo respiro (Giovanni Vannucci)

Il nuovo respirodi Giovanni VannucciPotremmo definire il brano di Gv 14,15-21, insieme ad altri brani naturalmente, la genesi, la nascita dell'uomo nuovo nella nuova realtà coscienziale di Cristo. "Se mi amate, custodite le mie parole-germi". Amare Cristo significa rispondere attivamente all'Amore infinito che ci avvolge e ci feconda; custodire le parole di Cristo, vuol dire preparare loro la matrice adatta ad accoglierle, farle germinare e nascere, riceverle nella loro originaria forza, con forte umiltà che ci aiuti ad allontanare qualunque altra energia germinativa che nasca dalle zone egoistiche del nostro essere personale.L'opera di ascesi, di purificazione, di offerta totale di…
Sabato, 30 Aprile 2005 22:34

Aquila e Priscilla. In due per il Vangelo

Aquila e Priscilla. In due per il Vangelo   Erano due sposi, presumibilmente giovani, quelli che aiutarono Paolo nel suo difficile inserimento a Corinto . Con l'apostolo condividevano il lavoro - erano come lui fabbricatori di tende - il vitto e la casa . Condividevano anche il lavoro pastorale, le preoccupazioni per la diffusione dell'Evangelo. Una evangelizzazione che prosegue anche a Roma dopo la morte di Paolo, e fatta a due a due, da due coniugi.   Al capitolo 18 degli Atti degli Apostoli si racconta che!' apostolo Paolo, durante il prolungato soggiorno nella città di Corinto, si stabilì nella…
Sabato, 30 Aprile 2005 22:29

Innamoramento, sogno, amore

vita di coppiaInnamoramento, sogno, amoreTONY PICCIN Vallà (Treviso)· Innamorarsi, sognare ed amare rappresentano la forza fondamentale del nostro essere, un cammino che va dall'amore di sé, all'amore dell'altro per sé, e infine all'amore dell'altro per l'altro e Per poter compiere questo passaggio - una «conversione» che può durare tutta la vita - occorre saper ascoltare l'altro, avvicinarsi a lui senza paure, essere capaci di meraviglia. Il piccolo principe chiese alla volpe: «Che cosa vuoi dire "addomesticare"?». «È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire "creare dei legami"...», rispose la volpe. (...) «Creare dei legami?». «Certo» disse la volpe. «Tu, fino…
Sabato, 30 Aprile 2005 22:25

Il rischio inaudito del credere

Il rischio inaudito del credere Ed ecco che Maria porta a termine ciò che ha iniziato. È stata lei la prima a vedere ciò che mancava alla festa: tutte quelle caraffe vuote sul tavolo delle nozze. Ed è stata lei a rivolgersi a Gesù, all’insaputa di tutti, perché lei, la madre, sapeva che il figlio sarebbe stato in grado di porre rimedio a quella mancanza. Ma in prima battuta Gesù ha resistito, come i figli resistono alle madri. Per tenere la giusta distanza. Per non confondere il proprio desiderio con quello di Maria. Per poter essere lui stesso a scegliere…
È una situazione molto delicata, quella rispecchiata dal biglietto che Paolo scrive all'amico Filemone nell'atto di rimandargli Onesimo, uno schiavo fuggito dalla sua casa e diventato cristiano come cristiano del resto era lo stesso Filemone.
L’incarnazione, al cuore della rivelazione cristiana, afferma che Dio incontra l’uomo nel corpo e che il corpo è la vita dell’uomo per incontrare Dio. «Entrando nel mondo Cristo dice: “Tu non hai voluto nè sacrificio nè offerta per i peccati, un corpo invece mi hai preparato”» (Eb 10,5). Il cammino di Dio verso l’uomo, dall’atto creazionale e attraverso l’intera storia di salvezza, è il continuo tendere di Dio alla corporeità: «Il fine di tutto l’agire di Dio è la corporeità» (Friererich Oetinger).
Possiamo ancora sperare? Il Vangelo predica senza alcun imbarazzo la speranza e la fiducia. C’è un Dio buono che ci ha fatto delle promesse. E Dio le mantiene. Forse il nostra parlare da cristiani è talvolta troppo ingenuo, troppo pacifista e troppo d’un altro mondo.

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