Tutte e cinque le immagini sono valide ed interessanti. Da un punto di vista spirituale, di solito, finiamo con lo sceglierne una. Inevitabilmente, nel nostro essere in rapporto con Dio ci collochiamo in un’immagine spaziale.
La teoria della soddisfazione di Anselmo d’Aosta è spesso considerata un po’ come la madre di tutti gli equivoci in materia di soteriologia cristiana, la causa principale, se non addirittura l’unica, di ogni errore e fraintendimento.
Anche noi siamo nutriti di dubbi e d’incertezze riguardo alla fede. Nel nostro cuore alberga una parte di non credente e ci riconosciamo nelle parole di Tommaso: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi…».
Queste cinque omelie, situabili cronologicamente nei primi anni dell’impero di Teodosio I, ci testimoniano la presenza in Cappadocia di una crisi economica, sociale e politica. Nel tempo stesso ci permettono di riscontrare il forte impegno ecclesiale e sociale di un vescovo il quale predica che il povero deve essere amato perché è uomo e come tale è degno di amore.
Le finalità di questi scritti non sono certamente quelle di fornire informazioni storiche (sebbene alcuni elementi possano essere letti anche in questa ottica), ma neppure quelle di divertire con invenzioni fantasiose e bizzarre, come si potrebbe a volte credere: piuttosto, la prospettiva è teologica e dottrinale.
In chiave di recezione del Concilio, uno dei punti più scottanti rimane la questione della «precedenza ontologica e temporale» della Chiesa universale rispetto alle Chiese particolari.
Seguendo la tendenza di alcuni contributi precedenti, privilegiamo la rilettura dei documenti CEI degli anni '80. Tra questi Il giorno del Signore è attento ad agganci pastorali immediati e italiani, che si rivelano ancora attuali.
L’evento della morte fa parte dell’esperienza del vivere. E’ perciò molto significativo recuperare l’evento del morire dentro il processo del vivere: l’uomo che sta morendo in realtà sta vivendo, è lui il protagonista. Ciò vuol dire che ciascuno può intervenire sulla propria morte. Come?