Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input
Tempo di attesa e di speranza. Speranza per il futuro che viene a noi, completamente nuovo e imprevedibile. Per noi che viviamo nel tempo di mezzo, nell'attesa del compimento del tempo...
L'uomo occidentale si realizza nel possedere le cose. Homo oeconomicus per eccellenza se ne impossessa e stabilisce quello che ritiene il giusto prezzo. Con l'unica valuta che conosce: il denaro.
Non possiamo parlare di solitudine per il fatto di trovarci ad essere soli. La solitudine non è semplicemente un fatto fisico, ma un nostro modo di percepirci in relazione con noi stessi, con gli altri, con il creato e con Dio.
Solenne celebrazione, domenica 23 maggio 2004, del centenario del Tempio maggiore (la grande sinagoga) di Roma: un momento che, nei discorsi delle autorità intervenute, di parte ebraica e di parte cattolica, ha offerto riflessioni significative, per i problemi affrontati e per quelli lasciati in sottofondo (il rapporto ebrei della diaspora e Stato d'Israele; l’antisemitismo e l'antigiudaismo cristiano, la svolta del Concilio Vaticano II...).
di Renato De Zan
La Costituzione Sacrosanctum Concilium del Vaticano II al n. 24 afferma che "Massima è l’importanza della Sacra Scrittura nella celebrazione liturgica. Da essa infatti si attingono le letture da spiegare poi nell’omelia e i salmi da cantare; dal suo afflato e dal suo spirito sono permeate le preci, le orazioni e gli inni liturgici; da essa infine prendono significato le azioni e i gesti liturgici (et ex ea significationem suam actiones et signa accipiunt).
di Bruna Costacurta
Il libro della Genesi, nel delineare il senso dell’uomo e della storia nella loro radicale relazione con Dio, comincia la sua narrazione "dal principio", andando all’origine della realtà così da individuarne le componenti strutturali. Ne emerge la comprensione di un disegno originario di Dio che rappresenta la vera vocazione dell’umanità e segna il destino della storia.
di Brunetto Salvarani
Dialogo è una di quelle parole comuni che pronunciamo di solito senza farci particolari problemi. Senza farci carico della complessità che vi sia dietro. Molto spesso, senza distinguerla da altre altrettanto comuni e all'apparenza innocue, come ad esempio tolleranza anche se, pensandoci un po’ sopra, risulta evidente che c'è una bella differenza tra il tollerare qualcuno, accettando un po' illuministicamente che egli esista, nelle inevitabili differenze rispetto a me, e il decidere di dialogare con lui.
di Samuel Kobia 1
La pace è un bene sempre più raro nel mondo d'oggi. Guerre, conflitti armati, attacchi terroristici: ogni genere di violenza sconvolge quotidianamente il pianeta. E non è solo a partire dall'11 settembre 2001 che la violenza nelle sue varie forme colpisce qualunque popolo e nazione.
Nei tre racconti (Abramo, Ulisse e l’Eldorado) abbiamo rappresentati tre modi di leggere e vivere il mondo che ci circonda. Le tre mete (la terra promesa, Atlantide e l’Eldorado) sono tra loro diverse, ma sono innanzi tutto lo specchio di ciò che noi siamo e di ciò a cui aneliamo.
Nel mattino di Pasqua si frangono le barriere. La pietra del sepolcro è spazzata via, le porte del cenacolo - nonostante siano sprangate - non impediscono l’accesso al Cristo risorto. Non esistono più porte chiuse.