I Dossier

Fausto Ferrari

Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

Mercoledì, 25 Agosto 2004 23:44

L’ONU che vogliamo

di Antonio Papisca

Sviluppo umano e sicurezza globale possono essere garantite da un'ONU rafforzata e democratizzata. La società civile sta sostenendo da anni questo processo. Mentre i potenti della terra continuano ad affidarsi alla ragion di stato e alla guerra.

Si parla con insistenza della centralità delle Nazioni Unite: alla buon’ora, viene da dire. Ma occorre usare lungimiranza e prudenza nell’appellarsi a questo principio. Lungimiranza, perché le Nazioni Unite costituiscono lo snodo ineludibile e irrinunciabile della governabilità nell’era della globalizzazione. Prudenza perché l’Organizzazione delle Nazioni Unite non è ancora stata messa nelle condizioni di agire al riparo delle strumentalizzazioni dell’"usa e getta" e del "due pesi due misure".

Su sollecitazione di Emergency, i giuristi Domenico Gallo, Danilo Zolo e Luigi Ferrajoli hanno approntato un progetto di legge di iniziativa popolare mirata ad un'effettiva applicazione dell'art. 11 della nostra Costituzione ("L'Italia ripudia la guerra...") e alla sanzione delle sue violazioni. "Il ripudio della guerra - si legge nella presentazione dell'articolato di legge - appartiene in dote al popolo italiano. E al popolo italiano spetta oggi la responsabilità di ripristinarlo, delegittimando le scelte in senso contrario del governo, del Parlamento ed anche della Corte di Cassazione. Per questo, oggi più che mai, è importante (...) che una larga mobilitazione politica impugni la bandiera dell'art. 11, una bandiera che i bipartisan di casa nostra hanno irresponsabilmente ammainato. Uno strumento che può promuovere una vasta iniziativa popolare contro la guerra è quello apprestato dall'art. 71 della Costituzione: una proposta di legge di iniziativa popolare, redatta in articoli e firmata da almeno 50mila elettori".

di Franco La Ferla

Avvertenza per il lettore

La tesi sviluppata in questo articolo non ha un pieno fondamento scientifico. Mi sembrava di poter affermare che l'evoluzione biologico-culturale dell'umanità fosse segnata soprattutto dalla cooperazione fra gli uomini, contro il conflitto e la violenza dell'uomo sull'uomo (homo homini lupus); che cioè fosse stata la solidarietà a generare l'affrancamento dalla vita raminga di caverna in caverna e a rendere l'Homo sapiens sapiens capace del buono e del nobile che ci circonda, quando invece la violenza lo avrebbe solo fatto riparare, solitario e ramingo, nelle caverne stesse.

Mercoledì, 25 Agosto 2004 23:31

La nonviolenza cammina sulle gambe degli uomini

di Giuseppe De Rosa

Pacifismi organizzati come mai. Eppure la storia resta una catena di oppressioni e aggressioni. Gli esseri umani non sono spontaneamente inclinati alla pace. Che va anzitutto chiesta a Dio. E cercata nella conversione dei cuori.

Ciò che maggiormente impressiona oggi quando si riflette sulla pace, è la contraddizione tra il gran parlare che si fa, della pace e la situazione attuale del mondo, che non è di pace. Mai, infatti, il pacifismo, nelle sue molteplici forme, è stato tanto diffuso nella storia umana, e mai è stato tanto gridato nelle piazze da movimenti pacifisti organizzati. Eppure, la pace non c'è.

Mercoledì, 25 Agosto 2004 23:26

Bandiere: arcobaleno di pace

a cura di Arnaldo De Vidi

La Bandiera

Da Devoto-Oli: Bandiera. Drappo di varia forma o dimensione, di uno o più colori variamente disposti (...) simbolo di una nazione, di un'associazione, di un partito, insegna di contingenti armati o di persone raccolte per svolgere azione concorde.

Bandiera è nome comune che, oltre ad indicare la bandiera propriamente detta - un drappo di forma rettangolare posto orizzontalmente, attaccato ad un'asta nel suo lato più corto - può indicare anche una "fiamma", un gonfalone, un pavese, un vessillo. un labaro, un’insegna, un gagliardetto, una orifiamma.... tutte bandiere di forme particolari.

È bene tenere presente che la bandiera è un simbolo "forte". Serve ad identificarsi ed essere identificati. Non si limita a ricordare una patria, ma la incarna. Non rappresenta un ideale, ma lo è. L’ultima battaglia è sempre attorno alla bandiera, per la quale sì è disposti a morire.

Mercoledì, 25 Agosto 2004 23:23

Tamburi di guerra

di Noris e Franco Rosada

Attacchi terroristici, stragi col gas, lo stillicidio degli attentati e delle ritorsioni in medio oriente.

Sul fronte interno, la crisi FIAT, sintomo di un’economia in frenata con tutte le ripercussioni che comporta per l’occupazione, e un’inflazione che cogliamo più alta di quanto dichiarato.

Mercoledì, 25 Agosto 2004 23:21

Lo sfogo

di Gaetano Taverna

Guerra, pace. Ci risiamo.

Il ciclo ha ripreso il suo corso storico così altalenante e così imprevedibile.

Le coscienze si stanno svegliando, le due parole, guerra e pace, si ripetono con maggior frequenza in tutti i contesti dove la pubblica opinione viene esternata, o almeno si tenta di esternare.

Ma non sono tutte queste voci, le polemiche, gli articoli sul giornale, i reportages, le interviste, le dichiarazioni, e quant’altro, a preoccuparmi e a farmi sentire a disagio di fronte ad inquietanti e probabili scenari di guerra.

Mercoledì, 25 Agosto 2004 23:11

Esame di coscienza in tre punti

di Raimon Panikkar

La domanda a cui non riesco a sottrarmi è: ma se le religioni sono così buone, perché mai il mondo va come va? Sono cosciente che il problema è delicato e che non possiamo attribuire tutta la responsabilità alla religione. Credo tuttavia che attribuire tutto alla malvagità umana e accontentarsi di messianismi escatologici non sia sufficiente. Questo mi porta a fare un breve esame di coscienza, in tre punti: la prassi; la teoria; e infine l'appello dello Spirito (la conversione).

Mercoledì, 25 Agosto 2004 23:08

Ostinatamente pace

di Tonio Dell'Oglio

La globalizzazione è un processo nel senso che non siamo di fronte a un fenomeno statico, apparso per germinazione naturale, frutto del caso... ma a un meccanismo (economico, politico e culturale) che investe pervasivamente tutti gli aspetti della vita umana (personale e collettiva), al punto da trasformarli e unificarli in un unico modello.

Mercoledì, 25 Agosto 2004 23:06

La pace, una scommessa per l'uomo d'oggi

di Mons. Tonino Bello

Sul terreno della pace non ci sarà mai un fischio finale che chiuda la partita: bisognerà sempre giocare ulteriori tempi supplementari.

Un saggio orientale diceva che, se lui avesse avuto per un attimo l'onnipotenza di Dio, l'unico miracolo che avrebbe fatto sarebbe stato quello di ridare alle parole il senso originario.

Sì, perché oggi le parole sono diventate così "multiuso", che non puoi più giurare a occhi bendati sull'idea che esse sottendono. Anzi, è tutt'altro che rara la sorpresa di vedere accomunate accezioni diametralmente opposte sotto il mantello di un medesimo vocabolo. Guaio, del resto, che è capitato soprattutto ai termini più nobili; alle parole di serie A; a quelle, cioè, che esprimono i sentimenti più radicati nel cuore umano come pace, amore, libertà.

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