Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input
di Samuel Kobia 1
La pace è un bene sempre più raro nel mondo d'oggi. Guerre, conflitti armati, attacchi terroristici: ogni genere di violenza sconvolge quotidianamente il pianeta. E non è solo a partire dall'11 settembre 2001 che la violenza nelle sue varie forme colpisce qualunque popolo e nazione.
Nei tre racconti (Abramo, Ulisse e l’Eldorado) abbiamo rappresentati tre modi di leggere e vivere il mondo che ci circonda. Le tre mete (la terra promesa, Atlantide e l’Eldorado) sono tra loro diverse, ma sono innanzi tutto lo specchio di ciò che noi siamo e di ciò a cui aneliamo.
Nel mattino di Pasqua si frangono le barriere. La pietra del sepolcro è spazzata via, le porte del cenacolo - nonostante siano sprangate - non impediscono l’accesso al Cristo risorto. Non esistono più porte chiuse.
Mentre il virus della polmonite atipica – presto ribattezzato sindrome Sars Giuliani – si diffondeva nell’Estremo Oriente (e nell’Occidente il timore, la paura, l’angoscia ed il terrore) una notte sognai di un’altra malattia.
Per cercare di sradicare la guerra bisogna considerare quanto sia radicata in noi la cultura della violenza e della guerra. Una cultura che si snoda per millenni e che ha fatto della paura ("homo hominis lupus") e della menzogna ("la pace è guerra") i suoi cardini.
Gli imperi si succedono e crollano / ruzzolano inciampando in piccoli grani di sabbia / nello schianto o nel lungo piagnisteo / cadono nella polvere tra l'esultanza delle genti.
Secondo una leggenda ebraica, il mondo deve la sua esistenza a 36 uomini giusti. Se non restasse in vita neanche uno di questi uomini giusti, il mondo sarebbe immediatamente condannato alla distruzione.
di Paolo Ricca
Quarant’anni fa, nel gennaio del 1964, ebbe luogo a Gerusalemme l’incontro e lo "storico abbraccio" (così fu definito) tra papa Paolo VI e il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Atenagora I. Era il segno tangibile di una volontà comune di riconciliazione tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse, divise ormai da quasi un millennio.
di Vladimir Zelinskij
Nel gennaio del 2004 il Patriarca ecumenico Bartolomeo I, su richiesta dell'esarcato russo del Patriarcato di Costantinopoli, ha proclamato cinque nuovi santi, i primi santi ortodossi vissuti e morti in Europa occidentale, in Francia. L'"elevazione agli altari" nell'Ortodossia non richiede un processo speciale, con prove e dimostrazione di miracoli.