Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input
È ancora possibile prendere sul serio i racconti biblici sulla creazione del mondo e sul diluvio? Appoggiandosi sulla nostra conoscenza scientifica, è ancora possibile credere che il mondo è stato creato in sette giorni e che c’è veramente stato un diluvio universale?
Dopo una lunga pausa, determinata da un serio incidente in montagna, nell’ottobre del 2005, riprendo la collaborazione con p. Franco e colleghi, ricominciando da un tema, che anche personalmente mi ha coinvolto in modo diretto, concreto e non teorico.
La preghiera eucaristica è il momento centrale e culminante dell’intera celebrazione della Santa Messa. Ha inizio con il prefazio e svolgendosi attraverso la solenne acclamazione dell’assemblea, l’invocazione al Padre e l’epiclesi consacratoria raggiunge la sua massima espressione nella narrazione dell’istituzione e nell’anamnesis del sacrificio di Cristo, per concludersi nella dossologia trinitaria.
Di che cosa abbiamo paura? Dell’arrivo improvviso della guerra a mietere le nostre esistenze, il nostro fragile benessere? Del crollo in borsa dei titoli azionari e degli investimenti finanziari?
La Chiesa sempre, soprattutto negli ultimi cento anni, ha riflettuto molto su questo argomento: Dio si è compiaciuto di unire Gesù e Maria in modo così intimo che nessuno può volgersi all'uno e non immediatamente anche all’altra né darsi all’uno e non all’altra né lasciare l’uno senza perdere anche l’altra.
Il vangelo di Giovanni, vangelo della maturità, presenta figure di uomini e di donne, in cui identificarci, che approfondiscono, dopo qualche tempo, la loro relazione con Cristo.
Il cammino spirituale dice che tutto può essere trasformato. Ma può essere trasformato solo ciò che noi accettiamo e guardiamo. Il pericolo è che qualcuno non sia pronto a guardare la propria verità. Allora non prende la strada della trasformazione, ma la strada della compensazione che lo porta in un vicolo cieco.
Il grande sconvolgimento della separazione delle Chiese d’Occidente da quella cattolica dipese in parte da una richiesta di rinnovamento. Oggi i problemi sono diversi e comuni. E si avverte più viva l’esigenza di un ecumenismo di documenti, ma anche di esperienze pratiche comuni.
All’interno della chiesa riformata, ma ai margini di essa, Tersteegen fu formato spiritualmente in un periodo sorprendentemente inquieto, vivace, in cui la pietà del singolo valeva più del legame con la chiesa e in cui - certamente anche a causa della guerra dei trent’anni - ciò che era genuinamente cristiano risaltava più che gli aspetti specificamente confessionali.
L’antropologo francese Marc Augé sostiene che, per creare uno spazio di convivenza per tutte le fedi, sia assolutamente necessario ribadire il valore della laicità, negando – in regimi democratici – un ruolo pubblico alle istituzioni religiose.