I volti nelle Scritture. Il libro dell'Esodo ci rimanda al deserto, all'Oreb, dove Mosè, in un roveto che brucia e non si consuma, ha udito per la prima volta la voce di Dio.
Un’eloquente testimonianza personale sulla ricerca di Dio e sull’incontro con il mondo cristiano-orientale da parte di un cristiano non ortodosso.
Il nome gridato dal Buon Pastore risveglia l’io immortale di ciascuna, ne accende l’essenza e le apre la via, senza violentarla, verso l’ovile ove ciascuna sarà se stessa e, insieme alle altre, danzerà la gioia della ritrovata unità in Dio.
La missione rende presente Dio nel mondo valorizzando ogni elemento di verità e grazia e rovesciando il male ed il peccato.
Gesù lo ha detto con chiarezza. Nel momento del giudizio, non sarà domandato agli uomini se hanno creduto, ma se hanno amato.
Per lui la Chiesa abbaziale simboleggia il cammino spirituale del monaco.
La facciata asimmetrica, gli ricorda lo stato della sua anima che ha perso l'equilibrio tra immagine e somiglianza di Dio...
Il brano evangelico che narra l’adorazione dei magi fornisce ai credenti le indicazioni del passaggio dal particolarismo all’universalità, dalle divisioni settarie all’unione dei cuori e delle menti.