Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input
Il secondo comandamento, "Non nominare il nome di Dio invano", ci mette dinanzi al paradosso di un Dio che invece bisogna evocare/invocare. Paradosso che chiede di essere interpretato e sciolto con molta accortezza e leggerezza.
Dio mi appare tanto ovvio che, mentre si sono dissipate nella mia vita tante vecchie credenze, anche religiose, qualcuno potrebbe domandarmi: ma che è Dio per te? La domanda è maliziosa...
Perdonare richiede tempo, anche se il passare del tempo non è sufficiente perché il perdono avvenga. Le offese che ci feriscono hanno tre elementi in comune: sono percepite come ingiuste; sono giudicate in qualche modo atti intenzionali e provocano in chi le subisce una sofferenza che ne altera il benessere.
Festa del corpo; ma col Risorto e nella certezza di una fede che non tradisce l’uomo. Celebrazione da compiersi con lo sguardo al futuro e nella comunione con gli altri – i più poveri, soprattutto.
Nel kamikaze la vita si autodistrugge e con la vita se ne va ogni speranza. Quando poi questa scompare, non resta che la mera soddisfazione della vendetta, l'amaro sapore dell'odio. Non si dica che Dio assicura felicità e compensi nell'altra vita a chi uccide. Chi alza la mano contro il suo simile è come Caino.
Con la memoria eucaristica entriamo nel mistero del tempo; il passato di Cristo s’unisce al secolo attuale che continua e che compie i propri cicli liturgici: annuali, settimanali e giornalieri. Al centro d’ogni ciclo è celebrata l’Eucarestia.
L’articolo in questione prende in esame la personalissima teodicea proposta dal celebre gesuita-paleontologo, che trae origine dalla visione spinoziana del mondo e arriva all’assoluzione di Dio con formula piena.
La preghiera del Signore è divenuta quel pilastro che, con il Credo, guida il cammino che percorriamo insieme alle Chiese separate, nel rispetto delle differenze e delle originalità che sono in grado di arricchire ciascuna confessione se oggetto di un reciproco scambio fraterno.
E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne: la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona”.