Quando NINO, mio marito, durante il rito dell'ESTREMA UNZIONE, (era fuori conoscenza da due giorni) si drizzò sui cuscini ed intonò il GLORIA, lui che non riusciva più a parlare, ci sembrò che QUALCUNO venisse a visitarci.
Speranza cercasi
La conclusione di un racconto del romanziere greco Antonis Samarakis...
Quando entrò nel bar, quel pomeriggio, era ancora presto. Si sedette a un tavolo dietro la grande vetrata che dava sul viale. Ordinò un caffè.
Tutti oggi hanno la percezione di un periodo buio della storia umana.
Guerre sono in corso in diverse regioni. Un conflitto esteso e violento si è scatenato nel Medio Oriente di fronte alla impotenza delle strutture internazionali e all'inefficacia delle proteste di molte nazioni.
Il Dio della speranza
Paura e speranza sono per così dire il pungolo nella vita. Non ci lasciano giungere a riposo. Né nella felicità, né nella disperazione troviamo la pace che cerchiamo nel bene o nel male.
IN FORZA DELLA SPERANZA
Un cristiano vive questa virtù come atteggiamento critico. Nessuna realizzazione umana lo può soddisfare pienamente e tenderà sempre verso qualcosa d'altro, da conquistare e da ricevere in dono
La speranza, una delle tre virtù teologali, ha molto in comune con la fede. In brasiliano le due parole fanno rima (esperança = confiança); in altre lingue hanno stretti legami di parentela. Si spera ciò in cui si crede e si crede in ciò che si spera.
LA SPERANZA
Per inquadrare la nostra riflessione partiamo dai seguenti testi biblici
1 Pietro 3-6
3Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, 4per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, 5che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi. 6Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po' afflitti da varie prove,
Da tempo era avvertita l’esigenza di una “revisione” del Concordato del 1929 la cui inadeguatezza e il cui anacronismo si erano manifestati a seguito della promulgazione, nel 1948, della Costituzione della Repubblica e del Concilio Ecumenico Vaticano II (1960-1964).
Nell’ottobre del 1976 sia lo Stato italiano che la Santa Sede provvedevano a nominare due distinte commissioni paritetiche con l’incarico di stendere una bozza di revisione del Concordato.
Il 1870 fu per la Santa Sede un anno decisivo. Il 20 settembre l'esercito italiano entrava in Roma attraverso la breccia di Porta Pia, sancendo così la fine dello Stato Pontificio. Il Papa perse il potere temporale, che durava dall'anno 756.
Sotto il profilo soggettivo, la libertà di fede religiosa, garantita dall'articolo 19 della Costituzione, consiste nel diritto di tutti gli individui di "professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di darne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume".
La libertà religiosa può definirsi più in generale come la libertà, garantita dallo Stato a ogni individuo, di scegliere la propria credenza in fatto di religione.
Il Diritto Ecclesiastico può essere definito come l'insieme delle norme giuridiche che, ispirandosi ai principi costituzionali di libertà e di eguaglianza religiosa, disciplinano i rapporti dello Stato con la Chiesa Cattolica nonché con le confessioni religiose diverse dalla cattolica c.d. culti acattolici.
Parte degli studiosi preferiscono fornire una definizione più generica del diritto ecclesiastico descrivendolo come quel settore dell'ordinamento giuridico che disciplina il fenomeno religioso.