Abdullahi Ahmed An-Na’im è docente di diritto negli Stati Uniti e studioso della religione islamica. Egli invita a riformare la sharia partendo dal Corano stesso. E invita a individuare nel libro sacro i passaggi che condannano la violenza e il fanatismo, promovendo la convivenza. Necessario demistificare lo SI, che non è altro che una organizzazione criminale.
Gli insegnamenti coranici occupano uno spazio essenziale nella cultura musulmana. Continuamente letto e riletto, il suo testo fornisce spesso gli argomenti decisivi di tesi politiche o di dotte controversie, a meno che non vi si cerchi il riflesso di una personale posizione mistica. La diversità di queste letture è dovuta probabilmente alla potenzialità metaforica della lingua araba il cui abbondante vocabolario e la ricchezza lessicale permettono di suggerire più interpretazioni dello stesso passaggio.
Una maggioranza schiacciante dei sunniti come pure degli sciiti, vede il Mahdi come una figura spirituale, fortunatamente al di sopra dei conflitti e delle crisi attuali.
Qual è la natura propria e i contenuti di questa legge islamica? Quali sono i suoi fondamenti etici e il suo sviluppo storico?
Morto il Profeta, i mussulmani si dividono a causa della successione. Questo scisma si rinforza in seguito a divergenze dottrinali. Tutta la storia de l’Islam sarà contrassegnata dall’opposizione fra Sunniti e Sciiti.
Oggi, nei paesi arabi e islamici prevale una struttura sociale maschilista, patriarcale e misogina. Ma attribuire questa condizione alla religione islamica è una banale semplificazione. Anche perché questo non è l’islam di Muhammad, che per le donne sognava un altro ruolo, alla pari con l’uomo.
Il discorso dell'identità riguarda tutte le religioni. Molti lo sfruttano, non per liberare le coscienze dei credenti, ma per asservirle a determinati scopi, il più delle volte connessi con il potere economico-politico. Aprire un dialogo franco su questo punto fra tutte le religioni, in particolare quelle abramitiche, è essenziale per una sana purificazione del linguaggio religioso.
QIBLA
di Maria Domenica Ferrari
La parola araba qibla indica la direzione verso la quale si deve rivolgere il fedele per la preghiera.
La direzione è quella della Mecca, la qibla “assoluta” è il punto intermedio tra la il tubo della grondaia della Ka'ba e l'angolo occidentale di essa.
Che minaccia possono costituire le 11.000 anime che formano la comunità dei cristiani in Algeria per il resto dei 32 milioni di musulmani? Se lo domandano i firmatari della petizione e affermano “la libertà di coscienza e il diritto di ognuno di praticare la religione scelta o di non praticarla”.