In accordo con la tradizione, si può affermare che Muhammad stabilì la qibla contemporaneamente alla salât, la preghiera rituale. All'inizio la qibla indicava Gerusalemme, ma venne abbandonata improvvisamente durante la preghiera di mezzogiorno a Medina, in una moschea che venne perciò chiamata al-Qiblatayn (la moschea delle due qibla), quando Muhammad ricevette una rivelazione: Vediamo che tu volgi la faccia verso il cielo, ma ti doneremo ora una qibla che ti piacerà: volgi dunque il volto verso il Tempio Sacro, rivolgetevi tutti, ovunque siate, verso quella direzione (Corano II, 144).
Anche altri popoli Semiti avevano una direzione verso cui si rivolgevano per pregare: gli Esseni pregavano verso est, così come i Cristiani Siriaci; gli Ebrei si rivolgevano verso Gerusalemme.
Oggi alcuni musulmani contestano la qibla di Gerusalemme, ed in questo modo il suo status di città sacra per l'islam.
Ma quale era la direzione della qibla prima dell'egira? La tradizione risponde in due modi ed un terzo conforme ad essi si deduce. Il primo afferma che Muhammad a Mecca si dirigesse verso la Ka'ba, il secondo dice che si orientasse verso Gerusalemme e il terzo che Muhammad avesse Ka'ba e Gerusalemme in linea retta davanti a lui durante la preghiera.
La qibla non è solo importante per la preghiera, ma anche per molti altri momenti della vita di un musulmano, i morti vengono interranti rivolgendo il loro viso verso Mecca. La testa degli animali macellati ritualmente è rivolta verso la qibla.
L'adozione della qibla è una delle condizioni necessarie per la validità della preghiera, se non viene rispettata non è detto che la preghiera sia nulla poiché l'importante è “rivolgere il proprio viso verso Dio”. Nel caso di un beduino nel deserto senza mezzi per determinare la qibla ogni direzione verso cui si rivolge è valida.
Nelle moschee la qibla è indicata da una nicchia nella parete chiamata mihrâb.
La determinazione della qibla è stato uno dei problemi più sentiti dagli scienziati musulmani medioevali. Tecnicamente è un problema più di geografia matematica che di astronomia. La maggior parte dei manuali di astronomia medioevali contengono un capitolo dedicato al modo di stabilire la qibla.
Nel 9 secolo gli astronomi musulmani erano in grado di calcolare esattamente la qibla impiegando una costruzione matematica greca l'analemma oppure usando il classico teorema di Menelao1. Nel XIV secolo al-Khalîlî compilò una tavola per la qibla di ogni latitudine e longitudine, con calcali nella maggior parte dei casi esatti o con un minimo errore. Al-Khalîlî non dice in quale modo abbia compilato la sua tavola.
Sebbene gli astronomi medioevali fossero capaci di stabilire la qibla con esattezza, la maggior parte di essi impiegava per la latitudine di Mecca i valori di 21°, 21°20', 21°30' e 21°40' mentre il valore esatto è 21°26', ciò spiega perché il mihrâb di molte moschee medioevali è errato. Inoltre alcune moschee vennero costruite secondo la tradizione come nel Magreb e nel subcontinente indiano ed orientate verso est nel primo caso ed a ovest nel secondo. Per alcune delle prime mosche egiziane per determinare la qibla venne usato l'azimut del sole nascente nel solstizio d'inverno, metodo che però risulta errato di circa 10° rispetto ai calcoli usati dai geografi medioevali e di 20° dalla vera qibla.
In America del Nord la maggior parte dei musulmani si rivolge verso nord-est, mentre una minoranza si rivolge verso sud-est seguendo i primi metodi islamici che si basano sull'osservazione delle stelle e del sole.
Per i musulmani la qibla è un simbolo importante: la dimostrazione anche visiva, dell'unità della Comunità dei credenti.
La qibla "assoluta" è considerata un punto intermedio tra il mizāb della Ka‘ba - il tubo di gronda che permette alle acque piovane di defluire dal tetto del massimo santuario dell'islam - e il suo angolo occidentale. È qui che, se ci si trovasse all'interno della Ka‘ba, dovrebbe per l'appunto volgersi colui che prega.
1L'analemma è una particolare forma geometrica di 8 che descive la posizione del sole nei diversi giorni dell'anno, alla stessa ora e nella stessa località.
Il teorema di Menelao si riferisce alla trigonometria sferica.