a) Evangelizzare come minoranza, ma nella compagnia degli uomini
Da tutte le parti si va dicendo che per evangelizzare oggi occorre la coscienza di essere da tempo usciti dal regime di cristianità e di essere ridotti a una minoranza; attenzione però a non accogliere senza discernimento le statistiche sociologiche: gli storici ci ricordano che c’è oggi un numero di cristiani pari se non addirittura maggiore rispetto a quello dei tempi della cristianità, se si intende con il termine «cristiani» coloro che hanno una fede personale fondata e motivata... In realtà è scomparso un tipo di cristiano ed è comparso o si è affermato un nuovo tipo, più maturo nella fede, capace di quell’esperienza cristiana un tempo riservata solo a chierici e religiosi: un cristiano che ha voluto una personalizzazione della fede fino ad essere un militante o, comunque, un convinto testimone dell’evangelo.
a) Cristianesimo come fede
L’inizio dell’evangelizzazione operata da Gesù stesso ci viene raccontato da Marco che ne sintetizza il contenuto in due moniti: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio si è avvicinato: convertitevi e credete nell’evangelo» (Mc 1,15). Chiamata alla conversione e adesione all’evangelo, cioè fede in Gesù Cristo inviato di Dio: è questo il contenuto dell’evangelizzazione.
Perciò rinnovare l’evangelizzazione oggi significa innanzitutto ribadire nel cristianesimo il primato della fede, e questo va fatto con estrema chiarezza. Noi viviamo in un mondo sempre più secolarizzato e tuttavia, paradossalmente, attraversato dal «religioso», cioè da un’inquietudine, da un’aspirazione religiosa diffusa e fragile, che spesso appare più effervescente che profonda.
Ai discepoli, testimoni della sua resurrezione, Gesù stesso, il Cristo risorto e vivente, ha comandato di evangelizzare tutte le genti (Mt e Le), ogni creatura (Mc). Tutti gli uomini quindi sono chiamati a ricevere dai discepoli del Signore l’evangelo della salvezza, perché questo evangelo è stato destinato loro. Infatti proprio nella loro evangelizzazione che porta la salvezza si compie il disegno unitario di Dio: benedire in Abramo e nella sua discendenza tutte le genti della terra (cf. Gen 12,3 e 22,18). L’evangelizzazione del mondo, delle genti, è dunque la «forma» per eccellenza attraverso cui la benedizione di Dio, la salvezza portata da Cristo, la «buona notizia» dell’evangelo può raggiungere tutti gli uomini della terra.
Una riflessione sull’evangelizzazione oggi deve innanzitutto riaffermare l’evangelo eterno: l’evangelo è lo stesso ieri, oggi e sempre, come Cristo, e non c’è nessun altro evangelo oltre a quello ricevuto fin dall’«in principio» della chiesa. Nuova evangelizzazione dunque non può significare nuovo evangelo, né questo dev’essere modificato o cambiato per essere attualizzato.
di Enzo Bianchi
della comunità di Bose
LODI DI DIO ALTISSIMO
Tu sei santo1Signore Dio solo, che fai cose mirabili (Sal 76,15). Tu sei forte, tu sei grande (Sal 85,10), tu sei altissimo, tu sei re onnipotente, tu padre santo, re del cielo e della terra.
Tu sei trino e uno Signore Dio degli dei (Sal 135,2); tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, Signore Dio vivo e vero.
di Enzo Bianchi
della comunità di Bose
In realtà mi sembra sufficiente quello che ho detto finora perché voi possiate, tenendo conto del tempo dell‘oggi e dello spazio in cui vivete (obbedendo dunque anche ai segni dei tempi e ai segni degli spazi), attualizzare la contemplazione cristiana con accenti di figli di Francesco e Chiara. Tuttavia, a mo’ di conclusione, metto davanti a voi tre esigenze.