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Fausto Ferrari

Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

Giovedì, 15 Luglio 2004 01:52

Verità della fede e dialogo delle culture

Card. Christoph Schönborn

Il card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, su invito della "Islamic Culture and Relations Organization" si è recato in Iran nel mese di febbraio 2001 (17-22).

Nel corso del viaggio Schönborn ha incontrato, tra l’altro, l’ayatollah Khamenei, leader religioso del paese, e il ministro iraniano della cultura, M. Jamei. Il 20 febbraio ha tenuto presso l’Università Iman-Sadr di Teheran una conferenza dal titolo "Dialogo fra le culture per una civiltà dell'amore e della pace", che ha visto un’ampia partecipazione di pubblico.

Giovedì, 15 Luglio 2004 01:38

Giornata di preghiera per la pace nel mondo

LE TESTIMONIANZE PER LA PACE DEI RAPPRESENTANTI
DELLE RELIGIONI DEL MONDO PRESENTI AD ASSISI

Giovedì, 24 gennaio 2002

Appena giunto ad Assisi, Giovanni Paolo II si è recato nella Piazza san Francesco dove ha accolto i Rappresentanti delle Religioni del mondo insieme con le loro Delegazioni. Dopo il saluto pronunciato dal Papa e dopo la monizione d'introduzione proclamata dal Cardinale François Xavier Nguyên Van Thuân, i Rappresentanti hanno letto nelle rispettive lingue le testimonianze per la pace.

di Tommaso M. Violante

Sono già passati quindici anni. Quel lunedì 27 ottobre 1986 è entrato nella storia. Per la prima volta, nella bimillenaria vita della Chiesa, il Vescovo di Roma invitò i capi e i rappresentanti delle Chiese cristiane, delle Comunità ecclesiali e delle religioni del mondo a radunarsi ad Assisi, per vivere insieme una giornata di digiuno e pellegrinaggio e per stare insieme per pregare per la pace, necessaria, possibile e doverosa (cfr. Giovanni Paolo II, Discorso pronunciato durante l'udienza generale di mercoledì 22 ottobre 1986, in O Odigos, 4/1986, p. 3).

Mons. Michael Fitzgerald

Dalla conferenza sul "Dialogo Interreligioso" tenuta da Mons. Michael Fitzgerald, nell'ottobre 2002 Presidente del Consiglio Pontificio per l'Unità dei Cristiani

Martedì, 13 Luglio 2004 23:45

Verso la Verità con Islam ed ebraismo

Attualità di Vladimir Solov’ëv

di Alberto Castaldini

Hans Urs von Balthasar lo riteneva - accanto a san Tommaso d'Aquino - "il più grande artefice di ordine e organizzazione nella storia del pensiero". Vladimir Sergeevich Solov'ëv (1853-1900) fu il maggiore filosofo russo, un grande teologo e un precursore dell'ecumenismo. Animato da ispirazione profetica, oltre che da rigorosa capacità speculativa, questo pensatore anticipò le idee che furono alla base della rinascita spirituale russa fra Otto e Novecento, la cosiddetta "età d'argento", che vide tra i suoi protagonisti P. Florenskij, S. Bulgakov e N. Berdjaev. I ritratti fotografici di Solov'ëv ci restituiscono intatta, a più di un secolo dalla morte, la potenza espressiva del suo volto, l'intensità del suo sguardo colto nella contemplazione.

Martedì, 13 Luglio 2004 23:39

Missione e dialogo tra le fedi

di Carlo Sorbi s.j.

Uno dei temi più suggestivi trattati dal Concilio Vaticano II è stato quello dei rapporti con le religioni non cristiane. Tema classico della missione fin dai tempi della Chiesa apostolica, esso tormentò anche san Paolo apostolo, che cercò in forme, tempi e luoghi diversi altrettante vie di soluzione.

di Marcelo Barros

Tra tutte le questioni democratiche nessuna è arrivata al XXI secolo in modo tanto mal risolto quanto il razzismo. Essa si manifesta in forme nuove di discriminazione sociale e di protezione delle società ricche contro l’onda dell’ "invasione dei barbari", che minaccia le isole di prosperità del primo mondo. Per lo stato americano non sembra aver importanza la quantità di poveri latino-americani assassinati dalla polizia, o uccisi dall’inclemente deserto quando tentano di attraversare la frontiera dal Messico agli Stati Uniti. Ogni giorno sorgono nel primo mondo nuove denunce di schiavitù mascherata ed esplodono ovunque conflitti etnici nei quali, oltre alle questioni economiche e sociali, è l’odio razziale a costituire un importante fattore di violenza.

Martedì, 13 Luglio 2004 22:32

I deliri di un' "intellettuale"

di Jean-Paul Guetny

Se non fosse stato per la notorietà del suo autore, "Rabbia e l’orgoglio" (1) avrebbe raggiunto una moltitudine di altre opere nell’inferno anonimo dei libri razzisti e islamofobi. Oriana Fallaci è una giornalista che ha percorso mezzo mondo, e intervistato tutto il gotha politico. Essa si definisce come "una cittadina abituata a combattere tutti i fascismi e tutte le intolleranze". Istallatasi a Manhattan, vi ha respirato "l’odore della morte", dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Si è subito messa a scrivere delle "note convulse" intorno all’avvenimento.

Martedì, 13 Luglio 2004 22:21

L'importanza del dialogo interreligioso

L’istituto di scienza e teologia delle religioni (ISTR) di Marsiglia, ha deciso di celebrare il decimo anniversario della sua fondazione a Marsiglia, con inizio dei lavori, proprio l’11 settembre 2002. In un’intervista rilasciata a Déjane Kareh Tager, il direttore dell’istituto, Jean-Marc Aveline, spiega le ragioni di questa scelta precisando che l’argomento dell’incontro verterà sul dialogo interreligioso, inteso, non solamente da un punto di vista teologico, ma secondo un criterio di interdisciplinareità; l’incontro infatti rientra nel programma organizzato dalla federazione internazionale delle università cattoliche(Fiuc)

Martedì, 13 Luglio 2004 22:16

Per un'ospitalità interreligiosa

di Jean-Paul Guetny

La storia presenta delle crudeli ironie: nel momento in cui ci apprestavamo a chiudere questo dossier sull’ospitalità, Jean-Marie Le Pen, presidente del Fronte Nazionale, si qualificava per il secondo turno delle elezioni presidenziali francesi. Egli è un esperto saltatore ad ostacoli della politica. Anche se, lungo il corso degli anni, i suoi discorsi si sono ammorbiditi, hanno cancellato alcune asperità controproducenti dal punto di vista dell’immagine, egli si è reso famoso per le sue tirate anti- immigrati e per la sua ideologia della "preferenza nazionale". Si parla a volte di un "rifiuto dell’altro". In effetti egli stabilisce una distinzione tra due forme di carità o, se si vuole usare un termine più laico, di solidarietà. La prima, legittima, consisterebbe nel preoccuparsi del vicino ("i Francesi di origine"); l’altra pericolosa, nel voler scendere a patti con il "lontano", lo straniero.

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