Ecumene

Giovedì, 15 Luglio 2004 01:56

Terra minata

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di François Clemenceau

Per quale ragione il patriarca greco-ortodosso Ireneo, che è in buoni rapporti con le autorità israeliane, non appoggia il suo correligionario l’archimandrita Hana Atallah che è stato convocato dalla polizia israeliana?

Per la prima volta dal 1974, quando l’arcivescovo greco-cattolico Hilarion Cappucci era stato arrestato con l’accusa di detenzione di armi, la polizia israeliana ha convocato il 22 agosto 2002, un archimandrita della chiesa greca ortodossa Hana Atallah, di 37 anni, sospettato di essere andato illegalmente in Siria e in Libano per incontrare il capo spirituale di Hezbollah, lo sceicco Mohammed Fadlallah. Lo si accusa inoltre di aver pronunciato frasi incitanti al terrorismo in occasione di un’intervista accordata ad un giornale degli Emirati arabi uniti. Hana Atallah non ha negato di aver dichiarato "di approvare tutti i mezzi di lotta adottati dai combattenti della libertà, compresi gli attentati suicidi".

Non è d’altra parte la prima volta che l’archimandrita mostra di prendere partito in favore dell’intifada palestinese. Originario della Galilea, è a capo della fronda dei preti arabi ortodossi che rivendicano il diritto di essere ammessi al vertice della gerarchia della loro Chiesa, governata esclusivamente dai Greci. Invece di prendere le difese del suo collaboratore, il patriarca Ireneo I° ha ulteriormente aggravato la posizione di quest’ultimo, dichiarando agli Israeliani di aver revocato a Hana Atallah l’incarico di portavoce del Patriarcato, assicurando che sarà sanzionato "per aver agito di sua propria iniziativa" in Libano.

Nonostante ciò, ancora ai primi di settembre 2002, Israele non aveva ancora "ringraziato" il patriarca Ireneo per questo suo atteggiamento compiacente: eletto più di un anno fa dal Sinodo dei vescovi greco-ortodossi, il Patriarca non ha infatti ancora ottenuto dalle autorità israeliane, il riconoscimento giuridico delle sue funzioni, riconoscimento che gli era stato invece accordato immediatamente dalla Giordania e dall’Autorità palestinese. Di conseguenza, in occasione delle festività del Nuovo Anno ebraico, non aveva potuto effettuare la visita protocollare al capo dello Stato e i suoi colleghi delle Chiese d’Oriente, avevano, in questa occasione espresso la loro solidarietà nei confronti del patriarca.

Alcuni osservatori , in merito a questa strana situazione, sono del parere che Israele voglia ottenere da Ireneo un atteggiamento, se non più conciliante, almeno meno ambiguo.

Da una parte, gli si rimprovera di intrattenere delle "relazioni privilegiate" con l’OLP e l’Autorità palestinese e dall’altra, lo si sospetta di non voler rinnovare , durante il corso del suo mandato, il contratto per i terreni che la Chiesa greco-ortodossa possiede a Gerusalemme, dati in affitto allo Stato di Israele e sui quali sono stati costruiti numerosi edifici pubblici, primo fra gli altri la Knesset…

Hana Atallah è convinto, a torto o a ragione, che potrebbe essere lui oggetto di uno scambio poco chiaro: la sua libertà di parola e di azione, anche in seno al Patriarcato , in merito alla sua lotta contro la discriminazione nei confronti dei preti arabi, in cambio del rinnovo dei contratti immobiliari. Da qui l’atteggiamento fortemente risentito dell’Autorità palestinese, per il trattamento riservato all’archimandrita.

L’OLP ha ufficialmente condannato l’arresto di Atallah, che è stato interpretato come "l’ultimo atto in ordine di tempo, adottato per mettere a tacere la voce dei cristiani palestinesi che cercano una giusta soluzione al conflitto con Israele".

(Tradotto e adattato da M. Grazia Hamerl da Actualité des Religions n° 42).

 

Letto 4086 volte Ultima modifica il Venerdì, 06 Maggio 2011 23:03
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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