Vita nello Spirito

Lunedì, 28 Gennaio 2008 22:48

Dio in tutti i modi (Frèdéric Lenoir)

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Questo inizio del XXI secolo conosce una vera effervescenza religiosa multiforme. Da decodificare.

Chi avrebbe potuto immaginare una trentina d’anni fa che il XXI secolo si sarebbe aperto con una presenza planetaria del fatto religioso? In Europa il declino delle Chiese non faceva che aumentare, la religione si individualizzava e si rifugiava sempre più nella sfera privata e tutti erano convinti che il modello europeo avrebbe conquistato il mondo intero. Siamo obbligati a constatare che in questo inizio di secolo la religiosità è presente, in Occidente come nel resto del mondo, in molte maniere: riaffermazioni identitarie, sviluppo del fondamentalismo e dell’integralismo, rinnovamenti spirituali, moltiplicazione delle sette, successo dell’esoterismo, ecc. La nostra inchiesta vuole dare il modo di comprendere questa effervescenza religiosa tentando di descriverne le principali manifestazioni e di spiegarne le cause.

Il fenomeno più diffuso sul pianeta è certamente quello del ritrovamento dell'identità. Giovani cattolici che affermano a voce alta e decisa la loro fedeltà al Papa, donne velate, moltiplicazione di negozi kasher, espressioni di massa del nazionalismo indù… Sembra che nessuna regione del mondo sia risparmiata da questo risveglio dell’identità religiosa. (si veda l’articolo seguente di Serge Lafitte). Perché dei buddisti, degli indù, degli shintoisti, dei protestanti, degli ebrei, cattolici, ortodossi, musulmani o sikh ritornano a centinaia di milioni a una affermazione identitaria basata sulla religione? Come afferma Régis Debray noi assistiamo principalmente a un effetto boomerang della mondializzazione: “All’innegabile unificazione dell’ambiente tecno-economico della modernità è venuta a rispondere, contro le aspettative dei futurologhi di ieri e dell’altro ieri, una non meno innegabile balcanizzazione politico culturale”. Non è un caso che questo ritorno identitario si appoggi principalmente sul fatto religioso, poiché la religione è fin dall’alba dell’avventura umana il principale vettore del vincolo sociale di un gruppo, di una etnia, di un popolo, di una nazione o di una civiltà. Nella sua dimensione orizzontale l'atteggiamento religioso – che per la sua dimensione verticale si riferisce a una trascendenza e a un ordine invisibile – è dunque prima di tutto di qualità politica. Anche se può essere deplorato, è allora logico che la religione venga continuamente strumentalizzata da coloro che cercano di entrare in conflitto con altri gruppi umani di cultura differente. Il risveglio identitario, che può perfettamente comprendersi quando si tratta per uomini o donne di riappropriarsi delle loro radici culturali, si trasforma dunque, purtroppo, anche, e questo in quasi tutte le aree geografiche, nella tragica deriva del mortifero fanatismo politico.

Un bisogno di senso

Sarebbe però un errore il ridurre il risveglio religioso alle sole sue manifestazioni identitarie e ai suoi rigurgiti estremisti. Si assiste anche da una trentina d’anni a un rinnovamento spirituale che rimanda di per sé ai bisogni individuali di senso e di trascendenza, ma anche di mistero e di simboli. Questa seconda manifestazione del risveglio religioso è comparsa in Occidente all’indomani del crollo delle grandi ideologie politiche, nello stesso movimento della controcultura e del rifiuto dei valori socio economici dominanti, che davano il primato alla riuscita materiale e sociale a detrimento dei valori di autorealizzazione che valorizza la dimensione spirituale.

In un mondo troppo disincantato

Ora sempre più numerosi sono gli individui che cercano di dare un senso alla loro vita personale al di là del semplice successo sociale, di sviluppare la loro potenzialità creativa, di trovare una pace e una serenità interiore, di gestire meglio le relazioni interpersonali. Si vede anche, in un mondo certamente troppo disincantato, un bisogno di miti, di simboli, di riti iniziatici. La spiritualità, che in qualche modo costituisce il versante individuale e interiore delle tradizioni religiose, offre dei metodi, dei rituali, un universo simbolico, dei libri, dei maestri esperti, e favorisce così il lavoro su di sé e risponde al bisogno di sacro. In questo modo si può comprendere lo sviluppo spettacolare delle religioni orientali in Occidente – e specialmente del buddismo - , ma anche i rinnovamenti spirituali in seno alle grandi religioni e l’interesse crescente per la mistica cristiana, il sufismo musulmano, la cabbala ebraica, i percorsi esoterici. Questa intensa ricerca spirituale si esprime per gli individui sia in seno alla propria religione, sia con la conversione a un’altra tradizione, sia anche con una sorta di “bricolage” fra varie vie spirituali e anche con l’adesione a un movimento settario. Perché si assiste anche allo sviluppo di un mercato mondiale del religioso che attira i ciarlatani e i predatori e favorisce ogni specie di mescolanze sincretiche incoerenti. La ricerca spirituale personale comporta dunque anche i suoi trabocchetti e le sue derive.

Frèdéric Lenoir

(da Le monde des religions, 13, pp. 16-17)

 

Letto 1077 volte Ultima modifica il Giovedì, 24 Gennaio 2013 11:57
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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