Il mio popolo abiterà un Nevè Shalom (Oasi di pace) Is 32, 18.
Domenicano, padre Bruno Hussar è morto nel 1996 a 85 anni e la sua vita, fin dall’origine, l’ha portato ad essere uomo di frontiera. Nato al Cairo da famiglia israelita non praticante, poliglotta, laureato a Parigi in ingegneria, riceve il battesimo a 24 anni (1935)e nel 1950 è ordinato sacerdote. Quarantenne, approda in Israele per aprire, in accordo col Padre Provinciale dei Domenicani, un centro di studi sull’Ebraismo, poi denominato Casa di Sant’Isaia.
di Stefano Curci
Nato nel 1861 a Calcutta da famiglia aristocratica, Rabindranath Tagore si è rivelato presto un poeta precoce e sensibile, tanto da essere nominato, dopo gli studi in Europa, vicepresidente dell'Accademia di Lettere del Bengala. Nel 1901 si dedica alla scuola di Santiniketon con l'obiettivo di insegnare ai giovani secondo il cuore, nella gioia, nella libertà e a contatto con la natura. Anche in seguito a gravi lutti familiari, le poesie di Tagore si caratterizzano sempre più per temi filosofici e religiosi. Nel 1913 ottiene il Premio Nobel per la letteratura e utilizza il ricavato per trasformare Santiniketon in una sorta di Università Internazionale, luogo di incontro dei popoli più diversi: il progetto si concretizzerà otto anni dopo. Nell’ultima parte delta sua vita Tagore compie viaggi in tutto il mondo, fino alla morte, che lo coglie il 7 agosto 1941.
di Mao Valpiana
Il sito dell'associazione americana Peaceful Tomorrows (per un domani di pace), un gruppo fondato da 80 famiglie di vittime dell'11 settembre 2001 che cercano un'alternativa non-violenta alla guerra contro il terrorismo internazionale (www.peacefultomorrows.org) ospita nella sua pagina iniziale una significativa citazione di Martin Luther King. "Il passato è profetico nella misura in cui afferma che le guerre sono poveri scalpelli per scolpire domani di pace. Un giorno dovremo accorgerci che la pace non è solo un obiettivo lontano da raggiungere, ma è il mezzo per raggiungere quell'obiettivo. Dobbiamo perseguire fini di pace con mezzi di pace. Per quanto tempo ancora dovremo continuare i nostri giochi di morte e di guerra prima di ascoltare l'appello doloroso degli innumerevoli morti e mutilati delle guerre passate?".
Nota biografica
Johan Galtung è uno dei fondatori dei moderni studi sulla pace. Nato a Oslo nel 1930, è stato testimone dell'occupazione nazista in Norvegia e della deportazione di suo padre in un campo di concentramento. Perciò ha deciso di farsi interprete dei principi della nonviolenza del Mahatma Gandhi, e quindi dell'obiezione di coscienza, scelta che gli è costata sei mesi di carcere.
Rettore dell’Université nuovelle transnationale di Parigi, la sua fama internazionale è legata alla fondazione nel 1959 dell'International Peace Research Institute di Oslo. I suoi studi si sono concretizzati in una cattedra specifica, quella di Ricerca sulla pace e i conflitti all'università di Oslo. Inoltre, ha lavorato come consigliere presso le Nazioni Unite, si è occupato di problemi dello sviluppo presso l'Iued di Ginevra. Professore onorario e membro di varie università e istituti, ha dato vita al Journal of PeaceResearch e al Bullettin af Peace Proposals.
di Massimo Toschi
Per comprendere la posizione di Giovanni Paolo II bisogna saper distinguere tra impianto dottrinale e gesti profetici che contengono sempre un elemento di novità e di freschezza evangelica.
Sul piano della dottrina è necessario prendere atto che, con il Pontificato del papa polacco, c'è una ripresa esplicita della teologia della guerra-giusta. Già la discussione sulla deterrenza all'inizio degli anni '80 e poi la formulazione della teologia dell’ingerenza umanitaria rappresentano passi significativi in questa direzione, ma con il capitolo sulla legittima difesa e sulla guerra giusta nel catechismo della Chiesa universale si ha una piena legittimazione dottrinale di questa ripresa.