Mondo Oggi

Venerdì, 16 Dicembre 2011 19:53

Auguri da Giriteka

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Le Suore Missionarie della Società di Maria (Mariste), presente nella diocesi di Ngozi dal 1965, nel 2003, rispondendo all'appello del Vescovo di Ngozi (Burundi), hanno esteso la loro azione alla città, dando così vita al progetto “Giriteka”, che si impegna a recuperare i ragazzi di strada a una vita sociale normale.

 

Carissimi amici e benefattori,  
                                           “Giriteka" augura di cuore a tutti e a ciascuno di voi un Buon Natale ed un sereno anno nuovo.
Il Signore che viene sia fonte di speranza per ciascuno di noi, per le nostre famiglie, per tutte le persone che ci sono care ed anche per i nostri Paesi che, anche se per aspetti diversi, attendono un futuro migliore, di pace e di serenità. In particolare, lo attendono con speranza i nostri ragazzi che sovente aspettano invano che i propri genitori o qualcuno della famiglia li venga a cercare per riaccoglierli con affetto a casa. Molti di loro sanno di potere contare solo su se stessi: di conseguenza, desiderando un avvenire dignitoso si impegnano con serietà e responsabilità nello studio e nell’apprendimento di un mestiere.
            Purtroppo, i nuovi ragazzi che approdano al Centro sono sempre più piccoli, mediamente hanno 7/8 anni.             Grazie al fatto che ultimamente siamo riusciti a reinserirne molti, in questi giorni abbiamo accolto altri cinque bambini: sono piccoli e non desiderano altro che sentirsi amati e protetti in un ambiente caloroso e familiare.
            In questo momento stiamo seguendo circa duecento ragazzi, impegnati nelle diverse fasi dei nostri progetti di recupero. L’accoglienza di tipo residenziale è sempre al completo. Trenta ragazzi vivono presso il nostro Centro; altri dieci vivono nelle due case succursali accompagnati da un animatore: sono i più grandi che, in questo modo, vivono una maggiore indipendenza e sono quindi prossimi a “spiccare il volo” e a reinserirsi nella società dalla quale prima erano stati esclusi. Gli altri ragazzi (quelli “esterni”) vengono al Centro di giorno, poi alla sera ritornano a dormire al mercato. Per molti di loro abbiamo trovato alcune “famiglie di accoglienza” (per il momento sono trentatré): questa soluzione ci ha permesso di reinserirli anche nella scuola della città. Abbiamo quindi centottantasette ragazzi che frequentano la scuola statale: centosettacinque alla scuola elementare e dodici a quella secondaria.
In tutto questo, è fondamentale l’aiuto che ci viene dalle adozioni a distanza dei singoli ragazzi e delle famiglie di accoglienza che, seppure vivano in condizioni di estrema povertà materiale, esprimono un’ammirevole ricchezza di cuore accogliendo nuovi “figli” che si aggiungono alle loro “nidiate”, a volte già di per sé numerose.
            Il tempo del Natale e della fine dell’anno si presta per fare il bilancio dell’attività svolta nel 2011 e per programmare quella per il 2012 che si annuncia.       A questo proposito, colgo l’occasione per ringraziare quanti sostengono il Centro nei modi più diversi.
            Da un punto di vista mio personale, esprimo un grazie riconoscente per la disponibilità e competenza agli amici medici di Verona che, al mio rientro in Italia per un intervento chirurgico, mi hanno facilitato in tutti i modi, perché potessi tornare in Burundi il prima possibile ed in forma: posso quindi dire che il “problema salute” resta ormai un lontano ricordo.
            Grazie, vi porto tutti nel cuore. Durante il soggiorno in Italia, è stata una gioia non solo riabbracciare la mia comunità, la mia famiglia e la mia parrocchia, ma anche l’incontro con molti amici di Giriteka, insieme ai quali abbiamo condiviso dal vivo la crescita e lo sviluppo del Centro.
            Mentre ero via, la vita del Centro è proseguita senza troppe difficoltà, grazie alla presenza fissa di suor Angiolina e all’alternarsi delle altre suore della Comunità. Inoltre, ringrazio in modo speciale Francesca, volontaria dello SVI, che è sempre stata di aiuto nella gestione della contabilità e che ora, dopo quattro anni in Burundi con suo marito Damiano, è in partenza per un nuovo progetto di volontariato in Uganda. Grazie di cuore, Francesca, per la tua disponibilità e per la tua competenza, e auguri per la nuova esperienza! Ora, ci saranno di aiuto Chiara (un’altra volontaria italiana che vive qui a Ngozi) e due collaboratori del Centro.
            In Burundi stiamo vivendo una situazione di pace più apparente che reale. Lo dimostrano i fatti tragici della vicina Kiremba accaduti in questi ultimi giorni, e cioè l’assalto alla casa delle suore Ancelle, l’uccisione della loro suor Lucrezia e di Francesco (un medico dentista italiano), il ferimento di un’altra suora. La dinamica dei fatti non rende convincente la tesi che si sia trattato di una rapina degenerata in omicidio, ma lascia intuire che dietro vi sia un disegno più complesso e articolato. In un Paese dove tutto si regge su equilibri fragilissimi, ogni mezzo è valido per chi ha interesse a destabilizzare; per essere bersagli a rischio, basta fare del bene che sia concretamente visibile... Vivendo qui, sappiamo di rischiare: lo percepisce anche la popolazione che in modo commovente ci è vicina e, a modo suo, ci incoraggia a restare. E sì, noi restiamo e ringraziamo anche chi, da lontano, con il suo aiuto ci incoraggia a continuare a servire i più poveri.
Dagli amici di Verona abbiamo ricevuto un altro forno per il pane ed altre attrezzature, sia per la forneria, sia per i vari atelier. Proprio in questi giorni ho ricevuto la conferma dell’arrivo di un gruppo elettrogeno che ci consentirà di fare fronte ai frequenti distacchi dell’energia elettrica: così, la produzione del forno non subirà interruzioni. Per questo, ringraziamo in modo particolare la ditta Forni Zucchelli e l’infaticabile segretaria Giovanna che ci sostengono di continuo, unitamente alla prof.ssa Baggio, al sig. Carlo e a tutti quanti hanno contribuito a donarci strumenti tanto preziosi per le attività e la vita del Centro.
Quest’anno abbiamo avuto la gioia di accogliere alcune persone in visita a Giriteka: potrete leggere le loro testimonianze nel blog http://giriteka.blogspot.com. Altri si preparano ed altri ancora chiedono di venire. A questo proposito abbiamo costruito una piccola casa di accoglienza annessa alla nostra per chi desidera condividere la nostra vita con i ragazzi di Giriteka.
Per chi sostiene le adozioni a distanza faccio presente che è normale la sostituzione del ragazzo adottato con uno nuovo quando, alla positiva conclusione del suo percorso, si reinserisce nella società. In altre parole la sostituzione, da un lato, è indice del conseguimento dell’obiettivo del progetto sostenuto da chi adotta a distanza, dall’altro consente ad un altro ragazzo di avere le stesse possibilità di chi, prima di lui, “ce l’ha fatta”.
Concludo con il grazie mio personale, di suor Angiolina, dei collaboratori e di tutti nostri ragazzi; è viva la nostra riconoscenza accompagnata dalla continua preghiera per la vicinanza ed il sostegno che non ci lasciate mai mancare.
Di cuore, auguri di ogni bene.
Ngozi, S. Natale 2011
Suor Bruna Chiarini
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