Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input
"Laudato sie, mi Signore, cun tutte le tue creature...": eco schietta di diversi salmi e cantici biblici, ilCantico delle creature di san Francesco purtroppo viene a volte sminuito a semplice richiamo poetico alla bontà originaria della natura.
di Piero Gheddo
L’indonesiano padre Vito Rupianto è vice direttore dello scolasticato filosofico dei saveriani a Jakarta. È sacerdote dal 1997 e ha studiato Sacra Scrittura all'istituto biblico di Roma: "Le relazioni interreligiose a Jakarta - mi conferma - sono più facili che a Padang, perché i musulmani di Java sono molto diversi dagli indonesiani di etnia minangkabao e la cultura giavanese è ancora forte.
Benedettine di S. Maria di Rosano
A conclusione della parabola del giudice iniquo con la quale ci insegnava che è necessario pregare sempre, il Signore pone una domanda forte e drammatica, che ci interpella veramente tutti in prima persona: "Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?"(Lc 18,8).
di Paolo De Benedetti
Il tema dell'articolo è costituito da una domanda. Ma chi fa la domanda "Dov'è il tuo Dio?".
Un antico racconto ci narra
di un cielo nuovo e di una nuova terra
ove le lacrime versate saranno finalmente asciugate.
E’ questa la più grande testimonianza che possiamo rendere, la missione che il mondo si attende da noi. Una parola di vita. Quella parola di vita che il mattino di pasqua esce dal sepolcro ed illumina la notte dei discepoli affranti.
Insiste. Tra pochi giorni la fine del mondo distruggerà ogni cosa. Me lo dice al mattino, appena c’incontriamo. Nostradamus l’ha previsto. Non ci resta che rassegnarci ed aspettare. Mi chiede anche che tipo di morte preferirei. Per quanto lo riguarda, preferirebbe la morte nel sonno. Ma siccome sa bene che non sarebbe una morte da fine del mondo, se si potrà scegliere lui opterebbe per la morte per acqua.
Il tempo è il luogo della rivelazione di Dio. Il Dio biblico è un Dio nomade e resta tale nonostante l'edificazione del tempio salomonico.
Ogni esperienza religiosa, per essere autentica, è un’esperienza che ci mette in relazione con gli altri nostri simili e ci porta ad accogliere in noi la loro diversità.
In tutti e tre i testi citati recuperiamo in filigrana la tacita consapevolezza che oltre alla Parola, l’uomo deve confrontarsi con ciò che non può essere detto, pronunciato, scritto. Vale a dire, col silenzio.