Formazione Religiosa

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 62

Liturgia (128)

Nel celebrare testo di SC, 84 c'è un elemento inequivocabile, ed è la stretta relazione che viene posta fra il mistero pasquale, ossia l'evento centrale della storia della salvezza, e il mistero eucaristico, ossia la celebrazione principale di quell'evento.
Risulta evidente, nel dettato seguente dei Principi e norme per l’uso del Messale Romano, la volontà di ribadire che la chiesa è presente nelle assemblee liturgiche, le quali ne costituiscono, quindi, la più trasparente epifania:
Venerdì, 04 Novembre 2005 22:20

4. La parola di Dio (Enzo Bianchi)

Per cogliere le acquisizioni e le vie aperte dalla Sacrosanctum concilium circa la parola di Dio occorrerebbe leggerla e interpretarla accanto agli altri testi conciliari, soprattutto la Dei Verbum, la cui visione abbraccia evidentemente anche l'ambito liturgico.
Nei quarant'anni trascorsi dalla promulgazione della Sacrosanctum concilium gli autori non hanno mancato di rilevare la dipendenza della concezione di liturgia dall'enciclica Mediator Dei di Pio XII, che sedici anni prima l'aveva preparata, e le novità che da essa la distinguono (1).
Un saggio teologico sulla penitenza nelle Chiese OrtodosseLa prassi orientale della confessionedi Mauro PizzighiniUna celebrazione liturgica e comunitaria, il significato "terapeutico" e pedagogico e un forte cristocentrismo ne sono gli elementi tipici. Il confessore come "padre spirituale".«L'attuale prassi delle chiese ortodosse si è andata progressivamente formando nel primo millennio del cristianesimo orientale di lingua greca per l'evoluzione della primitiva forma della penitenza, quella pubblica, e per lo sviluppo della vita monastica. La forma pubblica della penitenza prevedeva che coloro che avevano commesso peccati sottoposti a penitenza venissero associati all'ordine dei penitenti e sottoposti a un cammino di anni che conduceva…
La fondamentale acquisizione della Sacrosanctum concilium, accanto alla natura ecclesiale della liturgia in quanto azione di Cristo e di tutto il suo popolo, che è la chiesa concentrata nell'assemblea celebrante, è sicuramente quella della liturgia come celebrazione del mistero pasquale (1).
Non sono pochi, quarant'anni, per percepire lo sviluppo di un processo storico: e non sono pochi i quarant'anni che ci separano dall'avvio della riforma liturgica che il Vaticano II ha intrapreso.
La costituzione Sacrosanctum concilium è il primo frutto del concilio Vaticano II, l’unico documento nella storia dei concili che tratta della liturgia nella sua globalità in prospettiva teologica e pastorale, la magna charta del rinnovamento liturgico della chiesa cattolica.
lo accolgo teIl nuovo Rito del matrimonio.La benedizione di Dio precede la scelta della coppiadi Andrea GrilloL'occasione della traduzione e dell'adattamento del nuovo rito del matrimonio, presentato nel corso del convegno organizzato dalla Conferenza episcopale italiana (CEI) su "Celebrare il "mistero grande" dell'amore" (Grosseto, 4-6.11.2004), ha offerto alla Chiesa italiana l'opportunità di una rilettura complessiva dell' intera struttura rituale del sacramento, riconsiderando anche l'impatto ecclesiale e culturale che tale celebrazione determina sulla coscienza cristiana dei battezzati. Annotiamo anzitutto i contenuti fondamentali dell'importante Presentazione che la CEI ha premesso al testo, illustrandone i criteri d'adattamento.Criteri di adattamentoIl significato specificamente cristiano del…
Ho già abbondantemente illustrato come la partecipazione rituale ed effettiva al banchetto eucaristico esprima ed esiga la comunione con i fratelli. Altrimenti, avremmo un segno, cui non corrisponderebbe la realtà.
 Fino al 1969 il rito romano aveva una sola preghiera eucaristica, con il nome di "canone" della messa, dove il termine significa "norma, regola, misura" dell'azione liturgica. Possiamo affermare che questa preghiera costituisce la "forma" del sacramento dell'eucaristica. Altri riti liturgici hanno preghiere eucaristiche diverse. I bizantini, per es., ne hanno due e le chiamano "anafora", ossia elevazione.
Nel presentare globalmente la struttura della celebrazione eucaristica, abbiamo già accennato che il termine "offertorio" è tuttora non solo legittimo, ma molto importante per la comprensione del senso della celebrazione. Alcuni, anzi molti, affermano che sarebbe meglio chiamare questa parte "preparazione dei doni", perché noi non offriamo al Padre pane e vino, ma il sacrificio di Cristo, cosa che faremo all'interno della preghiera eucaristica.

Search