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Venerdì, 18 Giugno 2004 14:29

La persecuzione degli ellenisti (At 8,1)

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Atti 6-9: il problema degli Ellenisti

di Don Filippo Morlacchi

 La persecuzione degli ellenisti (At 8,1)

Si sviluppò una persecuzione nei confronti dei cristiani (non è necessario dire giudeo-cristiani, perché ancora non esistevano cristiani che non fossero anche giudei) ellenisti da parte dei giudei grecofoni (At 6,9).

 

Forse anche il sinedrio vi prese parte; infatti aveva già fatto fustigare i capi della primitiva comunità di Gerusalemme (At 4 e 5). Ma adesso si giunse all’esecuzione capitale, con la lapidazione di Stefano. Tra i protagonisti vi fu anche Saulo/Paolo, un giudeo di Tarso, fariseo e dunque molto attaccato alla legge, ma di cultura greca. Il gruppo giudeo-cristiano ellenista, perseguitato dai giudei ellenizzati ed emarginato dai cristiani di lingua aramaica, fu costretto ad allontanarsi da Gerusalemme e a dare il via alla missione ai pagani. Sorprendentemente Paolo seguirà lo stesso percorso. Nessuno degli espulsi tornerà a Gerusalemme: segno che non erano particolarmente legati a quelle tradizioni; l’allontanamento li portò a distanziarsi ancora di più e a iniziare l’evangelizzazione ad altri gruppi: non più – come a Gerusalemme – le sinagoghe della diaspora, ma addirittura i samaritani, poi i timorati di Dio, infine direttamente ai pagani.

 La comunità cristiana di lingua aramaica non fu praticamente toccata da questa prima persecuzione: gli apostoli infatti rimasero tutti a Gerusalemme e nessuno di loro fu espulso (At 8,1). La loro situazione era anche economicamente migliore; l’elezione dei diaconi è scaturita dal fatto – credibilissimo – che le vedove degli ellenisti, immigrate a Gerusalemme, erano in condizione di povertà.

Letto 5242 volte Ultima modifica il Lunedì, 24 Ottobre 2011 21:56

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