Famiglia Giovani Anziani

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Giovedì, 18 Novembre 2004 14:07

Da cosa liberarsi e cosa recuperare... (Prof. Maurizio Andolfi)

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Da cosa liberarsi e cosa recuperare dall’educazione ricevuta per entrare in rapporto con la diversità dell’altro e rispettarne l’alterità?

La costruzione di un rapporto di intimità adulto richiede non soltanto rispetto e complicità a livello coniugale, ma deve tenere necessariamente conto dei modelli evolutivi appresi da ciascun partner all’interno della propria famiglia d’origine.

La problematica relativa ai modelli educativi non riguarda soltanto quale indirizzo scolastico scegliere per un figlio e più tardi quale facoltà universitaria o a quale lavoro indirizzarlo; riguarda anche l’intera impalcatura relazionale e affettiva dei due coniugi, racchiude al suo interno un cocktail di elementi assai variegati, che possono diventare esplosivi se non sufficientemente compresi e condivisi dai due coniugi. Ha anche a che fare con la trasmissione dei miti familiari da una generazione alla successiva; ad esempio molte "vocazioni" lavorative o professionali vengono "imposte" ai figli in quanto discendono da un nonno importante che svolgeva in maniera del tutto straordinaria una determinata attività, oppure l’atteggiamento sacrificale trasmesso al genere femminile di una nonna che non aveva potuto soddisfare il suo desiderio di studio e di realizzazione personale per essere totalmente disponibile nei confronti del marito e dei figli.

In altri casi ci possono essere comportamenti alternativi e polemici con quelli che sembrano essere stati "assegnati" dalle famiglie d’origine. E’ indubbio che l’educazione ricevuta racchiude al suo interno quei valori culturali, religiosi e morali che hanno fondato la crescita di ciascun adulto fin dalla sua infanzia. Questo patrimonio educativo verrà portato "in dote" al momento di sposarsi e indubbiamente rappresenterà un arricchimento nella vita relazionale della coppia nella misura in cui entrambi saranno in grado di apprezzare e rispettare i valori dell’altro.

Per concludere bisogna cercare di liberarsi da quegli aspetti educativi che sono percepiti come coercitivi della propria libertà di espressione, ma allo stesso tempo utilizzare quegli aspetti che ci fanno sentire bene e che possiamo scambiare con piacere con l’altro.

Prof. Maurizio Andolfi 

Letto 2017 volte Ultima modifica il Martedì, 25 Gennaio 2005 20:27

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