Condivido volentieri la mia esperienza di vita vissuta accanto alle persone anziane, che si trovano in Mozambico, nella provincia di Capo Delgado ed anche in quella della Zambesia. Tutti gli anziani, anche se malati, sono una presenza preziosa nella famiglia come pure nella società, perché sono loro che hanno generato i nostri avi e i nostri genitori. Rispettare, ascoltare e prendersi cura di loro è una caratteristica della cultura africana e un dovere, adempiendo così al quarto comandamento che ci esorta ad onorare il padre e la madre, per ottenere una vita lunga ed essere felici su questa terra.
Gli anziani sono di solito tenuti in considerazione dalle loro famiglie e i loro figli si prendono cura di loro. Essi sono importanti perché sono ritenuti come biblioteche viventi della storia e delle origini della famiglia e trasmettono queste conoscenze alle generazioni presenti, affinché queste a loro volta possano trasmetterle a quelle future. Com'è bello vedere dei nonni seduti insieme ai loro nipoti, mentre raccontano episodi della loro vita passata!
Tuttavia nel mondo di oggi si è persa parecchio questa tradizione di ascoltare gli anziani e interessarsi di loro. La maggior parte di loro non è ben considerata né ascoltata come nel passato.
Sono pochi quelli che sono curati dai loro figli e che vivono con loro. Ci sono poi altri anziani che non accettano di lasciare le loro case quando i figli chiedono di andare a vivere con loro. Non vogliono lasciare i loro ambienti di vita, perché sono abituati a vivere nelle loro case e a prendersi cura, come possono, dei loro piccoli orti. Non vogliono essere ospitati in case altrui e preferiscono mantenere la loro libertà, rimanendo nelle proprie case. Cito come esempio una vecchietta di Montepuez, in Capo Delgado, che era malata, ma non voleva stare a lungo in casa di sua figlia, che viveva in città. Temeva, infatti, che, alla sua morte, sarebbe stata sepolta lontana dal suo villaggio. Appena si sentiva abbastanza in forza, ritornava a Mithali, nel suo villaggio.
Nelle grandi città, come Maputo, ci sono delle religiose che gestiscono case di riposo per anziani. Quelli che hanno la fortuna di essere aiutati dai loro figli sono ben trattati e curati. I figli li visitano nel fine settimana, portando loro dei piccoli doni. Questa è una cosa buona, ma, d'altro canto, poiché gli anziani parlano la loro lingua locale, quando si trovano fuori del loro ambiente e con persone che parlano un altro dialetto, non si sentono felici, perché non possono comunicare con gli altri. Per questo alcuni pensano che sarebbe meglio vivere nei loro ambienti e affrontare qualche sofferenza pur di godere della loro libertà e aver la possibilità di vedere più spesso i loro familiari, specialmente i nipoti. È necessario incoraggiare queste persone e visitarle spesso perché non si sentano abbandonate.
Quando visitiamo le famiglie di Miliquela, ne incontriamo alcune che vivono con i loro genitori e, grazie a Dio, sono molto uniti. Nello stesso tempo, però, incontriamo degli anziani che vivono da soli, sono malati e non vanno all'ospedale perché non hanno i soldi per comprarsi le medicine. In alcune parti del Paese non ci sono strade asfaltate, ma solo sentieri per cui nessun mezzo motorizzato può transitare e raggiungere queste persone per portarle all'ospedale.
La Chiesa fa quello che può per aiutare il suo popolo, ma questa è solo una goccia nel mare. Ecosì avviene che al venerdì, giorno sacro per i musulmani, molte persone anziane ed alcune anche zoppe si sparpaglino nelle città, nei mercati e presso i negozi per chiedere l'elemosina a tutti quelli che incontrano. Ma a che cosa serve questo? In questo modo ricevono aiuti solo per un giorno e continuano a chiedere soccorsi ogni settimana.
Le persone anziane devono essere curate bene, ascoltate, consolate e animate dalle loro famiglie e dalla società. Senza di loro i giovani non esisterebbero. La gratitudine, il sostegno, l'accompagnamento dovrebbero continuare fino al termine della loro vita, di modo che possano morire serenamente.
Dovremmo riflettere spesso sul fatto che questo mondo passerà, che noi siamo su questa terra di passaggio e che verrà anche per noi l'ora della nostra morte, da anziani o anche prima, come Dio vorrà. Allora desidereremmo che qualcuno ci fosse vicino per ascoltarci, trattarci bene e sostenerci. Per questo fin d'ora cerchiamo di essere vicini alle persone anziane, soprattutto a quelle che non hanno nessuno che si prenda cura di loro e che li sostenga fisicamente e spiritualmente. Certamente Dio ci benedirà.
Per quel che riguarda il sistema previdenziale, coloro che lavorano per lo Stato possono depositare una parte del loro salario di cui usufruiranno in futuro. Ma che ne sarà di coloro che vivono solamente dei prodotti dei loro orticelli? È questa una sfida per tutti quelli che devono affrontare le difficili realtà dei giorni nostri. Il governo ha il dovere di risolvere questo problema e di trovare il modo di aiutare il popolo, affinché il Mozambico, malgrado le calamità naturali che lo colpiscono sempre più violentemente, possa crescere e svilupparsi.
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