Non si può non tener conto di ciò che è avvenuto nei mesi successivi alla pubblicazione di detta Traccia ed è tuttora in corso: una specie di invasione del campo mediatico, politico e della pubblica opinione da parte di una cultura spesso molto agguerrita e pesante che mette in discussione la visione cristiana e tradizionale del matrimonio, della famiglia e della vita. I temi affrontati, come tutti sanno. Sonio le convivenze o coppie di fatto, i cosiddetti pacs, le unioni omosessuali e alcune politiche familiari; si caratterizzano per un aperto e militante attacco dell’istituzione matrimoniale, come definita dalla Costituzione italiana. Si deve osservare che tali argomenti sono divenuti anche oggetto di dibattito popolare, e non pochi interventi sono andati oltre l’oggetto specifico, ad esempio il modello matrimoniale e familiare, per attaccare i fondamenti della visione cristiana della vita. Li hanno firmati uomini politici, autorità istituzionali, giornalisti, opinionisti e influenti uomini della comunicazione sociale. La traccia non manca di annotazioni vicine es. nn. 8.14.
E’ necessario che, pur prendendo sul serio
la Traccia così come è, in particolare chi opera nel settore, dedichi al tema patrimoniale e familiare uno spazio conveniente. Che si tengano presenti tutti i suggerimenti di lavoro dati, quelli di metodo, quelli che chiedono una grande attenzione al contesto sociale e culturale in cui avviene oggi la testimonianza dei credenti (in particolare degli sposi e dei membri delle famiglie) e quelli di contenuto in modo da sviluppare non solo una linea pastorale, ma anche culturale. Va posto l’accento sulla vita cristiana vissuta bene nel matrimonio e sempre e ovunque, in modo tale da “dire” santità (consegue alla fedeltà dovuta alla parola di Dio, al vangelo e in particolare ai sacramenti e alla preghiera senza altre aggiunte.
Alcune osservazioni al testo della Traccia per la parte dedicata agli ambiti. Bisogna riconoscere che l’impostazione data è molto interessante e ben armonica con la cultura di oggi dominante. Questo testo, bisogna riconoscerlo, è un lodevole modello di dialogo. Esso però lascia un po’ aperti almeno due problemi: il primo, come aiutare i fedeli che “lavorano” sulla Traccia in modo tale da metterli in condizione di dire – suggerendo naturalmente anche con quali parole sia possibile dirlo oggi – ciò che si aggiunge alla Traccia e che però manca in essa, pur essendo proprio della visione credente della vita e del mondo? E,. in secondo luogo, come reperire, pur privilegiando l’analisi del vissuto così come appare solitamente oggi, i “contenuti” necessari e propri della vita degli sposi cristiani anch’essi poco presenti nella Traccia?
Questo vale in particolare per il modo con cui si è scelto di parlare di matrimonio (quasi mai nominato eccetto ai n. 8, 10) e di famiglia, parola sostituita da equivalenti interessanti ma di cui non si dà definizione. Se ne parla proprio nel modo che piace ai contemporanei, riconducendola, infatti, quasi soltanto a vita affettiva: “dimensione la più elementare e permanente della sua (di ogni persona) personalità” e “dimora interiore”. Volendo interpretare male la scelta fatta rimane il dubbio che il non detto con chiarezza sia lo spirituale, ciò che è legato alla volontà (quello che si decide) e il razionale. E’ bello però che sia sottolineata l’interiorità e quindi con essa la conoscenza. Un po’ perplessità nasce anche subito dopo quando si parla di esperienza di relazioni (ma di nuovo, non potrebbe darsi che alcune siano del tutto particolari e quindi dettate da natura? Oppure sono tutte dipendenti soltanto da cultura e costumi?). dove, infine, si parla di “aspettative di mondo accogliente” e di nuovo di “dimora interiore” cosa applicare al matrimonio? Si tratta in conclusione di valorizzare tutti gli spunti anche sparsi che vengono offerti, senza critica aperta. Bisogna, però, secondo me, preparare accuratamente ulteriori strumenti di lavoro per dare al matrimonio e alla famiglia il posto che meritano in questo momento storico sottomesse come sono a dura contestazione.