I punti:
- Il diritto del figlio a essere amato. Il nuovo testo prevede il diritto del figlio a crescere con la propria famiglia, essere amato e assistito moralmente
- L'introduzione della parola unica «figlio». Le espressioni «figlio naturale» e «figlio legittimo» devono essere sostituite con quella unica di «figlio»
- Il dovere del figlio di contribuire. L'articolo 315 introduce il dovere del figlio convivente di contribuire al mantenimento della famiglia
- L'unicità dello stato giurìdico del figlio. L'unicità dello stato giuridico di figlio causa l'applicazione delle disposizioni in tema di filiazione a tutti i figli
ROMA — Uguali in tutto e per tutto. Senza più neppure una differenza, anche piccolissima. Non più figli di serie A e di serie B, non più bambini diversi anche se nati da uno stesso genitore. Sarà approvato oggi dal Consiglio dei ministri il disegno di legge delega per l'equiparazione dei figli naturali ai figli legittimi. Un ddl delega che dovrebbe tracciare un percorso veloce per l'approvazione di una legge fortemente sentita dalla gente, ora che in Italia la percentuale dei figli nati fuori dal matrimonio è superiore al 18 per cento, ed è più che raddoppiata in dieci anni; una legge che non incontra più alcun ostacolo culturale, una legge voluta dal ministero delle Pari Opportunità di Mara Carfagna e dal Sottosegretario per la famiglia Carlo Giovanardi. Un disegno di legge che potrebbe finalmente diventare realtà, dopo il tentativo fatto nel 2007 dall'allora ministro per la Famiglia Rosy Bindi, che era riuscita a far approvare dal governo Prodi un provvedimento analogo che però non era mai diventato norma.
Figli uguali, senza differenze: l'ordinamento giuridico non conoscerà più neppure la distinzione linguistica tra figli naturali e figli legittimi, si parlerà solo di figli, con una rivoluzione lessicale che sarà estesa a rutto l'ordinamento giuridico, a cominciare dal codice civile.
Figli uguali senza differenza significa che cadono anche le ultime disparità di trattamento per quanto riguarda i diritti ereditari. E non è cosa da poco, un figlio naturale, che oggi può essere liquidato dai fratellastri con una somma di denaro, e così escluso dall'asse ereditario, ne entra adesso pienamente a far parte, con piena tutela dei suoi interessi e senza diritti diminuiti in nessun modo. Pigli uguali significa anche che sono parenti dei parenti del genitore, come i figli legittimi hanno nonni e zìi senza differenze.
Ma non c'è solo l'equiparazione in caso di eredità, che pure è la cosa più importante. In questo ddl c'è anche l'affermazione di un principio fondamentale: tutti i figli, senza alcuna distinzione, hanno diritto ad essere amati e a ricevere dai genitori non solo il sostegno economico ma anche quello morale, un carico affettivo necessario per una crescita armoniosa. E accanto ai diritti, per tutti i figli, anche quelli nati fuori dal matrimonio, si sancisce il dovere di contribuire al reddito familiare, in pratica di mantenere i genitori in difficoltà, con l'evidente intenzione di spingere il figlio ormai grande a cercare concretamente un lavoro per aiutare la famiglia se resta nella casa dei genitori, norma questa che potrebbe modificare molte sentenze della Cassazione che fino ad oggi hanno dato ragione ai figli, obbligando genitori anche anziani a mantenerli oltre ogni ragionevolezza.
C'è poi una rivisitazione della dichiarazione di stato di abbandono, che consentirebbe alla magistratura di interpretare in maniera più ampia la situazione che precede l'adottabilità di un minore. E si stabilisce il diritto dei figli ad essere sempre ascoltati quando si prendono decisioni che li riguardano.
Mariolina Iossa, Il diritto dei figli a essere amati (per legge).
CORRIERE DELLA SERA, Venerdì 29/10/2010, Estratto da pag. 30.