Ora daremo uno sguardo al medioevo tenendo presente che i monaci si dedicavano alla preghiera liturgica e cercavano di approfondire la fede con l’aiuto della meditazione.
Questa era basata sulla lectio divina, di cui daremo delle indicazioni più avanti in questa rubrica.
Per loro la meditazione era come un momento di un’attività contemplativa complessa.
Provando a fare una sintesi potremmo dire:
- La lettura ricerca la vita beata
- La meditazione la trova
- La preghiera la chiede
- La contemplazione la gusta
Se ci riflettiamo vediamo che si tratta delle parole di Gesù nel vangelo di Matteo 7, 7:
“Cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”.
Scrive Guigo II il Certosino:
“Cercate leggendo, troverete meditando, bussate pregando, entrerete contemplando. La lettura porta il nutrimento alla bocca, la meditazione lo mastica, la preghiera lo gusta e la contemplazione è questo sapore medesimo che riempie di gioia e rifocilla”.
La meditazione si pone dunque tra lettura e preghiera.
In rapporto alla prima, essa è un’elaborazione che deve permettere allo spirito di approfondire il senso del testo e di nutrirsene.
La preghiera successiva è una domanda rivolta a Dio.
Quindi la meditazione è una disposizione previa per ricevere il nutrimento
per la vita interriore.
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