La visita giunge dopo un periodo di forti tensioni tra la chiesa di Roma e quella di Mosca, culminato con l'elevazione da parte cattolica di 4 nuove diocesi in territorio russo (febbraio 2002).
Da tempo la Chiesa ortodossa russa accusa la Chiesa cattolica di favorire il "proselitismo" nel territorio canonico della Chiesa ortodossa e di promuovere l'uniatismo (relativamente alla Chiesa ucraino-cattolica).
Dopo tre anni di gelo, la visita di Kasper segna la ripresa del dialogo. «La visita riveste un'importanza in se stessa. Essa serve a ricucire i rapporti con il Patriarcato ortodosso russo, conferma la volontà della Santa Sede e della Chiesa Cattolica di sviluppare il dialogo ecumenico come prospettiva irrinunciabile».
Intanto si è in attesa per sapere se la richiesta dei cattolici-ucraini di avere un proprio patriarcato con sede a Kiev sarà accolta da Papa Giovanni II. Le Chiese ortodosse, che si oppongono decisamente alla creazione del nuovo patriarcato, vedono una tale ipotesi come un ritorno ad una "ecclesiologia delle crociate".