Sorprendendo tutti il Crédit Agricole, uno dei pilastri del settore bancario francese, la cui gestione è tradizionalmente prudente, ha rivelato che la sua filiale Caylon dichiarerebbe delle perdite subite nel 2007. La crisi dei crediti immobiliari a rischio gli è costata fino ad oggi 1,6 miliardi di euro.
Il Credit Agricole può anche affermare che non ritratta di una perdita reale, ma soltanto teorica, legata ad una svalutazione di profitti compromessi, quest’annuncio ha l’effetto di un fulmine nel cielo sinora relativamente sereno della finanza francese.
Peggio ancora la banca verde potrebbe essere la prima di una lunga lista. Secondo le notizie ricevute, la Commissione Bancaria, l’autorità di tutele delle banche francesi, ha indurito la sua posizione esigendo dagli istituti che passino “à la paille de fer” (al setaccio) i loro conti.
Per ristabilire la fiducia degli investitori, è venuta l’ora, secondo la Commissione, d’una operazione verità. Il bilancio finale dei conti delle banche francesi, per l’anno 2007, che si effettuerà nelle prime settimane del 2008, si annuncia molto teso.
Mentre la crisi finanziaria negli USA si aggrava, l’autorità di tutela del settore bancario francese vuole costringere le banche francesi ad una maggiore trasparenza.
Anne Michel
Le Monde