I Dossier

Fausto Ferrari

Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

Per il cristiano i pellegrinaggi avevano anche un significato esistenziale. Fare pellegrinaggio era ricordare che la vita stessa era pellegrinaggio. Rappresentava nel piccolo ciò che era l'esistenza stessa. Mettersi in viaggio voleva dire non sentirsi legati alla propria terra e alle proprie cose.

La gola, nella sua connotazione "viziosa" tocca il rapporto disordinato e aberrante con il cibo. Il goloso è colui che «non mangia per vivere, ma vive per mangiare».

Tacere deve significare radicarsi in quel nulla che consente all’uomo di essere ri-creato

Martedì, 29 Giugno 2010 22:01

«Sì» a Dio (Mons. Roberto Coff)

L’assunzione è per la Vergine il compimento della sua vita di fede. Ha talmente creduto nella Parola che la Parola si è incarnata in lei. Doveva conoscere il mistero del Cristo che contiene un dogma fondamentale: quello della glorificazione della carne.

Martedì, 29 Giugno 2010 21:56

Mistica russa

La precedente esposizione sui mistici cristiani, anche non cattolici, non ha assolutamente la pretesa di essere esaustiva. E’ semplicemente una panoramica, sufficientemente ampia, riguardante dei mistici di particolare rilievo. Seguono ora delle linee espositive riguardanti tendenze nel vasto campo della mistica cristiana e no.

Dopo la rivoluzione bolscevica del 1917 molti fedeli e sacerdoti russi ortodossi si trovarono in esilio fuori dall’Unione Socvietica. Un gruppo di vescovi russi ortodossi si incontrarono nel 1920 a Costantinopoli per formare una Chiesa autonoma che ristabilisse le relazioni con il Patriarcato di Mosca non appena le circostanze lo permettessero.

Ho sempre creduto che per ritrovare l’unità visibile bisognasse riconoscere il "nostro" Cristo nella fede degli altri. Ora penso che si possa andare avanti, imparando anche a riconoscere lo stesso Cristo nelle parole e nelle confessioni degli apostoli.

La condizione dei deportati fu modificata in modo spettacolare dalla presa di Babilonia da parte di Ciro, nel 539. Con essa egli aggiunse alle sue conquiste tutto l'Impero neobabilonese e le comunità dei deportati ebbero la possibilità di ritornare nella loro patria. Una parte degli esiliati di Giuda rientrò così dopo una deportazione di quasi cinquant'anni, ma un numero significativo rimase là, a Babilonia.

Martedì, 29 Giugno 2010 19:06

Una comunità senza tempio (Jacques Briend)

L’esame particolareggiato dei testi biblici che risalgono all'epoca dell'Esilio permette di cogliere gli importanti cambiamenti che si sono prodotti nella vita religiosa degli Ebrei di Babilonia, privati del Tempio.

Martedì, 29 Giugno 2010 18:56

Sui fiumi di Babilonia (Jean-Luc Pouthier)

La Bibbia è nata a Babilonia. Come è nata sul Nilo, e a Gerusalemme. La Bibbia non ha né autore, né luogo unico di nascita. In compenso, nessuno potrebbe esagerare l'importanza di Babilonia nella Bibbia.

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