I Dossier

Giovedì, 02 Settembre 2004 22:36

Affinché la vita abbia l'ultima parola

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Fr. Claudio, P. Dario, P. Manuel e P. Mosè

A Roma "due signore e una bambina procedono come noi - ci racconta Leo -. Le due sono stanche e vorrebbero imboccare una qualche traversa per recuperare la via di casa, la bambina vuole continuare. La mamma incomincia, ripetutamente, a far notare la situazione. Forse è meglio andare, dice, c'è sempre più gente. Potremmo passare di lì o di là, insiste, di qua non riusciamo più a muoverci. E poi, continua, non vedi che c'è sempre più gente e ne arriva sempre di più. La bimba non batte ciglio e risponde: Meglio se c'è più gente. Mi vedo vecchio e felice mentre bevo una bibita fresca in un mondo migliore costruito da quella bimba e da tutti i bambini come lei".

Il 15 febbraio 2003 eravamo circa 110.000.000, uomini, donne e bambini, giovani e anziani, nel mondo, a manifestare per la pace ripudiando per sempre ogni sorta di violenza.

Ti sei mai chiesto perché la pace ci stia tanto a cuore, a noi come a tante persone? Le risposte sono tante, per noi una conta più delle altre.

Gesù di Nazaret congedandosi dai suoi apostoli, prima d'essere arrestato disse: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore" (Gv 14,27). La Pace! Ecco il regalo più prezioso che Gesù viene a mettere ogni giorno nelle nostre mani, nelle tue mani. E allora non sorprendiamoci del fatto che Gesù, appena risorto, la prima parola che pronuncia è "Pace a voi" (Gv 20,21). Se questa era ed è la missione di Gesù, mi spiegate come facciamo a celebrare la sua Resurrezione se nel nostro pianeta, che è casa nostra, ci sono persone, uomini, donne, bambini, giovani e vecchi coinvolti in una quarantina di conflitti armati? Come possiamo sconfiggere la morte se continuiamo a fomentarla e progettarla con diabolica efficacia? Come: possiamo sconfiggerla se- io e te non ci impegniamo con piccoli, ma efficaci, gesti di Pace?

Per fortuna Dio non ha aspettato che il mondo fosse perfetto per venirci incontro: un giorno disse: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati" (Mt 9,12) e Lui, fedele a questo, ha toccato il lebbroso e l'ha guarito, ha mangiato con i peccatori, che l'hanno riconosciuto come salvatore. Dio non si è stancato di noi e ci chiede di non stancarci del nostro mondo.

Siamo chiamati ad accogliere con responsabilità la pace che ci è stata donata. Non possiamo rimanere ammuffiti in disparte: è sempre il momento in cui creare le condizioni affinché la Vita abbia il sopravvento sulla morte. Incominciamo a metterci in moto con più decisione e rafforziamo il nostro cammino.

Il Popolo della Pace - quindi anche tu - sa oramai che veramente la pace è nelle nostre mani, e che non solo è possibile e raggiungibile, ma che è divenuta indispensabile, una realtà innegoziabile per te, per me, per tutti quanti. Lasciamoci scuotere dal Dio che ci interpella; è il momento in cui a noi giovani è chiesto di assumere responsabilità in questo mondo per renderlo vivibile ad ogni persona Preghiamo e adoperiamoci a livello personale coinvolgiamo anche le nostre comunità affinché la Vita abbia sempre l’ultima parola. Allora sì, si celebrerà la Resurrezione di Gesù Cristo.

(da www.giovaniemissione.it)

 

 

 

 

Letto 1983 volte Ultima modifica il Domenica, 18 Settembre 2011 20:33
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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