Ho un lavoro da badante in nero, un presente di immigrata clandestina...
Chi sono? Sono quello che il destino ha fatto di me. Una straniera! Chi è uno straniero? Uno che non fa parte del gruppo, che non è "dei nostri"; è l'altro, il diverso. il diverso per colore, cultura, abitudini, lingua; uno che fa paura perché non è conosciuto. Ha anche un trattamento da criminale: impronte digitali prese agli extracomunitari immigrati in Italia. In fondo niente di grave e forse niente di male.
La tristezza che si respira nell'aria, momenti brutti: attentati, guerre… Come in un gioco di specchi ognuno vede nell'altro la propria paura. C'è del buono e del cattivo in tutti, nessuno e niente sono fatti di solo bene odi solo male. Adesso ho trovato un equilibrio fra paure e speranze, fra rabbia e sensi di colpa. Il mondo cambia, non sempre in meglio, ma l'unica gioia che illumina la mia vita è la fiducia nel domani. La vita non permette di fermarsi, la vita non può essere bloccata, incatenata; si libera, abbatte tutte le barriere, magari pericolosamente. La vita vince sempre. La sola cosa che conta sono le persone che amiamo.
Ogni donna porta in sé il segreto della vita. Nei certificati di nascita è scritto dove e quando si viene al mondo, ma non è detto il motivo e lo scopo. Ognuno ha la sua storia e la sua grandezza, bisogna pensare in grande, occorre passione, talento, la forza di non fermarsi dopo il primo scatto, la forza di andare avanti: andare dove ti porta il destino. Io ho una laurea in tasca, un lavoro da badante in nero, un presente di immigrata clandestina: è due anni e sette mesi che sto in Italia senza poter tornare al mio paese a trovare i familiari. Sono nata, sono stata educata, sono vissuta in Moldavia. Poi i problemi, una situazione economica disperata e sono venuta a guadagnare qualche soldo... L'idea del destino è un pensiero che viene con l'età. A fare un bilancio alla mia età si ha voglia di smettere, di riposarsi, ma nel mio caso non si può smettere mai di lavorare. E' una lotta contro il tempo. Ci sono ancora tante cose da mettere a posto dentro di me. Pensiero e cultura sono stati messi a nuova prova. Lavoro a denti stretti, i miei capelli grigi mi danno profumo e voglia di vivere con calma e pazienza e dire, nonostante tutto: "La vita è bella". Ho degli amici italiani, persone straordinarie che mi hanno dato una mano, mi hanno aiutato a guardare avanti, ad aspettare domani. Adesso vivo una realtà nuova e nuove cose. Ho imparato a leggere e scrivere in italiano. Imparo tutto quello che posso. Canto in un coro di chiesa e suono il violino in una scuola di musica. Le corde del violino mi fanno vibrare le corde del cuore e canto musica rumena e musica italiana. Ho letto Dante, ho visto Venezia, Verona, Roma, Ferrara. Ho visto cose bellissime in Italia. Ho passato tutto il mio tempo libero dentro la cultura e la musica. Con la musica non si è soli. La musica ti fa parlare una lingua dolce come il miele, ti fa meditare, sconfigge il silenzio. La musica mi emoziona, riempie la vita. La vita è una bella canzone. Scrivo canzoni per me e mia figlia perché è lei, adesso, che tiene il segreto della mia esistenza. Mi manca molto, ma è nel mio cuore, nei miei sogni. Viene da sola nella notte, entra ne miei sogni, io le do un bacio e quando si fa giorno lei decolla sopra le onde del pensiero. Lei, Veranuze, è l'ossigeno della mia vita.
C'è qualche cosa di speciale nella sensazione che provi quando vivi in un paese straniero, lontano dalla patria, dagli amici. Mi piace sognare e i sogni sono più belli della realtà. Faccio anch'io come ha detto il nostro poeta Mihai Emincscu: "Vivo nel sogno e parlo con la poesia..." Non facciamo niente di male, cerchiamo di vivere in pace col mondo. Non sto piangendo sulla mia sorte. La vita è anche questo: il meglio e il peggio vanno assieme, così vicini, così lontani. La vita è un viaggio. Per i desideri non ci sono regole e limiti e allora penso che diritto di tutte le donne sia voler essere principesse.
Iulia Ferdui
(da Cem-Mondialità giugno-luglio 2003)