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Domenica, 22 Agosto 2004 14:29

Tornino i volti (Italo Mancini)

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Che fare adesso, soprattutto da parte di un credente, di fronte a forme sempre più avvertite di appesantimento e di invecchiamento della terra?

Se si vuole davvero la pace, la domanda sul futuro, del terzo millennio, o del quarto se si mette in conto anche quello greco, non può essere quella del passato, che è stato terra di morti. La domanda del futuro non può essere di nuovo una ricerca generale sull'essere e sulle sue leggi che inchiodano l'uomo alla medesimezza, senza possibilità di svuotamento o di uscita da sé.

La domanda sul futuro non può essere di nuovo il problema della riconciliazione puramente dialettica, che risulta una riconciliazione verbale e non reale, voluta ma non fatta, e quindi mistificata. Il sudore della gente e il sangue degli assassinati non entra nella lucida sfera della riconciliazione hegeliana. Marx ha potuto ribellarsi per questo, promuovendo peraltro un'altra dialettica della chiusura e della burocratizzazione. Il gruppo in fusione rivoluzionaria si è illanguidito nella serie del pratico inerte.

La domanda sul futuro è quella legata alla comunione dei volti, a cosa ci sia da fare e da patire nel vivere faccia a faccia con il volto degli altri. Sarà una strada lunga: ma è già certo che se nel faccia a faccia prevale la faccia mia, allora è confermato il mondo della sopraffazione e della prevaricazione; se invece, come dovrebbe, prevale, per essere umani e cristiani, la faccia dell'altro e il suo diritto senza reciproca, fino alla soppressione di me, fino alla sostituzione completa di me in lui, allora è un'altra cosa, quell'altra cosa sempre intravista e mai posseduta. La coesistenza dei volti, risolta nell'amore del prossimo e nello svuotamento di sé, ha una patria: la patria della pace. Il nome della cosa, che è poi il più antico, non è l'essere, non è l'io, non è il conoscere, ma l'altro, il prossimo. Questo è il porro Unum. Il resto, compresa la conoscenza e la carezza, sarà dato in sovrappiù.

Italo Mancini

(da Tornino i volti, Genova, 1989)

 


 

Profilo biografico: nato a Urbino nel 1925, ha insegnato filosofia della religione e filosofia del diritto presso la libera università di Urbino. E' stato il primo a far conoscere il Italia la figura ed il pensiero del teologo tedesco Bonhoffer. Ha anche curato le edizioni italiane degli scritti di Barth e di Bultmann. E' scomparso il 7 gennaio 1993. Segno tangibile dell'opera di Italo Mancini - oltre alla specializzatissima biblioteca personale, ricca di circa dodicimila titoli catalogati - è rimasto soprattutto L'Istituto Superiore di Scienze Religiose dell'Università di Urbino, voluto da lui e condiviso da Carlo Bo, progettato nel periodo a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, con la duplice finalità scientifica di centro di ricerca, documentazione, analisi e riflessione, e formativa di scuola di preparazione dei professori di religione.

Opere di Italo Mancini: numerosissime sono le sue opere. Si segnala: Ontologia fondamentale, La Scuola, Brescia 1958. Il giovane Rosmini; I. La metafisica inedita, Argalìa, Urbino 1963; Filosofi esistenzialisti, (Heidegger, Marcel, Wahl, Gilson, Lotze), Argalìa, Urbino 1964; Linguaggio e salvezza, Vita e Pensiero, Milano 1964; Filosofia della religione, Abete, Roma 1968; Bonhoeffer, Vallecchi, Firenze 1969; Teologia ideologia utopia, Queriniana, Brescia 1974; Kant e la teologia, Cittadella, Assisi 1975; Futuro dell'uomo e spazio per l'invocazione, L'Astrogallo, Ancona 1975; Novecento teologico, Vallecchi, Firenze 1977; Con quale cristianesimo, Coines, Roma 1978; Come continuare a credere, Rusconi, Milano 1980; Negativismo giuridico, QuattroVenti, Urbino 1981; Guida alla Critica della ragion pura, vol.I, QuattroVenti, Urbino 1982; Il pensiero negativo e la nuova destra, Mondadori, Milano 1983; Filosofia della prassi, Morcelliana, Brescia 1986; Tre follie, Camunia, Milano 1986; Guida alla Critica della ragion pura, Vol.II. L'Analitica, QuattroVenti, Urbino 1988; Tornino i volti, Marietti, Genova 1989; L'Ethos dell'Occidente, Marietti, Genova 1990; Scritti cristiani. Per una teologia del paradosso, Marietti, Genova 1991.

Su Italo Mancini: rimandiamo al numero monografico che la rivista Hermeneutica gli ha dedicato nel 1995: Kerygma e prassi. Filosofia e teologia in Italo Mancini, Morcelliana, Brescia.

Il testo che presentiamo: che fare adesso, soprattutto da parte di un credente, di fronte a forme sempre più avvertite di appesantimento e di invecchiamento della terra? Punto di partenza può essere soltanto una nuova etica che getti le sue fondamenta non sulla persona percepita nella sua assoluta individualità, ma sul prossimo, sull'altro, sul volto.

Indirizzi utili: Istituto Superiore di Scienze Religiose "Italo Mancini" e Biblioteca "Italo Mancini" presso l'Università di Urbino.

 

Letto 5360 volte Ultima modifica il Mercoledì, 22 Febbraio 2012 20:52
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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