Formazione Religiosa

Martedì, 29 Giugno 2010 22:01

«Sì» a Dio (Mons. Roberto Coff)

Vota questo articolo
(1 Vota)

L’assunzione è per la Vergine il compimento della sua vita di fede. Ha talmente creduto nella Parola che la Parola si è incarnata in lei. Doveva conoscere il mistero del Cristo che contiene un dogma fondamentale: quello della glorificazione della carne.

«Sì» a Dio

di Mons. Roberto Coff*

L’assunzione è per la Vergine il compimento della sua vita di fede. Ha talmente creduto nella Parola che la Parola si è incarnata in lei. Doveva conoscere il mistero del Cristo che contiene un dogma fondamentale: quello della glorificazione della carne. Maria è stata associata intimamente alla morte redentrice del Figlio, doveva esserlo anche alla sua risurrezione. La nuova Eva, madre della vita, non poteva conoscere la corruzione del sepolcro.

L’assunzione è per Maria un privilegio, cioè una grazia speciale che Dio ha accordato alla Madre sua. Precisiamo che questo privilegio non consiste tanto nel fatto che Maria è in cielo con il suo corpo glorioso, perché anche tutti noi un giorno risorgeremo. Alla fine dei tempi il nostro spirito unito al corpo godrà della presenza di Dio durante tutta l’eternità. Il privilegio consiste nel fatto che Maria non attende la fine dei tempi per vedere la sua umanità glorificata.

Maria, nel mistero della sua assunzione, è per noi oggetto di speranza, perché la risurrezione è verità fondamentale della nostra fede. Eliminarla, svaluterebbe totalmente il Cristianesimo. Se non si annuncia più Gesù Cristo risorto e la risurrezione della carne, credo che non si dice più niente di essenziale. Ma quel che bisogna assolutamente comprendere è che la risurrezione non è la rianimazione di un cadavere. E’ chiaro. Vi è il pericolo che si consideri l’assunzione come un ritorno dell’anima nel corpo della Vergine, nel qual caso si sbaglierebbe totalmente. Come se la risurrezione di Cristo fosse la rianimazione di un cadavere!. Lazzaro è stato risuscitato, è vissuto parecchi anni, ma poi è morto “Gesù risorto, dice san Paolo, non muore più”.

Importantissimo è dunque, oggi, proclamare la risurrezione della carne, perché per l’uomo di oggi non è sempre facile comprenderne il vero significato. Tempo addietro a 65 ragazzi e ragazze dai 17 ai 21 anni ho trattato in modo succinto l’argomento. Però mi rendevo ben conto che sarebbe stato utile spiegar loro l’idea che dell’uomo si aveva nell’Antico Testamento, ben differente dalla nostra. Nell’Antico Testamento non si tratta di anima e di corpo, e neppure nel Nuovo Testamento. Si tratta di un essere e la risurrezione è la glorificazione dell’essere storico che noi siamo. Vuol dire che non saremo una specie di essere doppio o un ectoplasma, che andrà in cielo, si chiamerebbe: anima e vivrebbe per sempre. In cielo vi sarà il mio essere totale come sono oggi con le ricchezze mie proprie e originali, e non incontrerà gli altri come numeri di una serie.

Tutto ciò che mi ha messo in contatto con il mondo, tutto quello che ho ricevuto dalle influenze del mondo, tutto questo chiamiamo: corpo. E tutto sarà glorificato. E “glorificato” vuol dire vivo, realmente vivo, di una vita senza fine e senza limiti. Poiché per il momento il mio corpo è limitato. Se voglio incontrare qualcuno sono obbligato a prendere un mezzo di locomozione e recarmi dalla persona con cui desidero parlare; infatti tutto il mio essere, in questo mondo, è legato a una massa di carne che si chiama corpo, nel senso fisiologico del termine. Non posso fare nulla né dire né scrivere più di questo, ed è ancora il prolungamento del mio corpo. Mentre dire: il Cristo risorto, significa che Egli può essere presente qui, vicino a me come nello stesso tempo è presente all‘altro capo del mondo: è la presenza universale. A mio parere è anche questo il senso dell‘assunzione.

Il privilegio dunque consiste in questo: Maria è glorificata con il suo corpo, e nel mistero della sua assunzione diviene per noi oggetto di speranza. Noi saremo come lei, il volto di Maria, che oggi contempliamo, sarà, alla parusia, il nostro. Una giovinetta di questo mondo che è vissuta come noi - quando dico: come noi intendo che è stata realmente una donna, con tutto ciò che comporta il temperamento. la fisiologia, tutto l’essere - insomma una giovane del nostro tempo, come noi vissuta, di fede, di speranza e di carità, ora conosce già la risurrezione della carne ed è un motivo di più per credere alla risurrezione del nostro corpo e aspettare con fiducia ancora maggiore la trasfigurazione dell’umanità e dell‘intero universo.

A proposito dell’assunzione è stato posto un problema che può discutersi liberamente. Maria è veramente morta? O si è addormentata ed è stata risvegliata? Questa ipotesi mi sembra ridicola! Appartiene soltanto ad alcuni teologi...

Non capisco come si possa pensare che un essere umano non muoia. Che cosa definisce l’uomo? E’ un essere che muore e sa che deve morire. In secondo luogo: la morte non è forse la più grande di tutte le grazie? Perché è la possibilità di dire un giorno: no a tutto: agli amici, al sole che vedo, ai fiori che contemplo, a me stesso. Dire: no, perché? Per un sì luminoso nella notte, per un “sì” a Dio. Non si può pensare di togliere questa possibilità alla Madonna che viveva di fede! Che le si proibisca di morire, cioè di mettere il suo Fiat tra le mani di Dio. E non capisco come si affermi - per noi è di fede - che il Cristo è morto sotto Ponzio Pilato, è morto sulla croce, è rimasto tre giorni nel sepolcro e per Maria si dica che non è morta.

È una incongruenza molto grave, che suppone una valutazione errata delle cose. Penso che la Vergine sia morta e abbia provato tutto quello che proveremo noi al momento della nostra morte. In quell’ora ha certo ripetuto l’atto di fede che aveva pronunciato al momento dell’Annunciazione. E’ più bello, è più vicino a noi, è più vero. Non valgono gli argomenti in favore di morte non avvenuta per l’assenza del peccato originale. Maria ha molto sofferto durante tutta la sua vita, eppure è la concepita immacolata. E che dire di Gesù? Non aveva certo peccato originale, ed è morto!

Il problema è liberamente discusso, ma la bolla che proclama il dogma dell’assunzione dice semplicemente che Maria è stata glorificata alla fine della sua vita!

 

* Arcivescovo

 

Letto 4779 volte
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

Search