Salvezza in Cristo e vita cristiana
I documenti della sapienza cristiana
Il mistero della salvezza in Cristo
14. La colpa di origine non ha fermato l’amore di Dio verso l’uomo. Secondo la rivelazione, Dio diede all’umanità la promessa di un Salvatore. Si delinea così fin dalle origini della storia la prospettiva di un intervento divino per redintegrare l’opera della creazione.
Per questo la Chiesa prega: «O Dio che hai creato in modo mirabile la dignità della natura umana, e in modo più mirabile l’hai redenta», ed osa chiamare «felice» la colpa delle origini per aver meritato un Salvatore della grandezza di Cristo.
15. La storia della salvezza ha come centro e protagonista Gesù Cristo. Tutto il divenire dell’umanità converge, nel disegno di Dio, verso lui, nel quale devono essere restaurate ed elevate tutte le cose. Una storia di amore paziente e lungimirante da parte di Dio, di incertezze e di cammino doloroso da parte degli uomini. La Bibbia documenta questa condiscendenza divina verso l’umanità, parlando di «alleanze» successive, che sono propriamente impegni gratuiti da parte di Dio, in vista della salvezza, prima con l’umanità intera, alla quale non venne mai meno la sua Provvidenza, poi con Abramo, padre del popolo ebraico, e con Mosè suo liberatore e legislatore.
16. Finalmente Dio si avvicinò in maniera decisiva e straordinaria agli uomini: il Figlio di Dio assunse personalmente una vera natura umana, integra e perfetta dalla vergine Maria, secondo la volontà di Dio Padre e per l’azione dello Spirito Santo. Per questo Gesù Cristo figlio di Maria è vero Dio e vero uomo secondo le parole di san Giovanni: «Il Verbo di Dio si è fatto carne ed ha preso dimora tra di noi, che ne abbiamo veduto la gloria come di unigenito del Padre, pieno di grazia e di verità».
17. Questa comunione di Dio con gli uomini nella persona di Cristo è per tutta l’umanità fonte di gioia eterna e di inesauribile speranza. In Cristo è presente tutta la pienezza della divinità, in lui si manifesta sensibilmente l’amore di Dio per gli uomini. In Cristo Dio ha condiviso in tutto l’esistenza umana con le esperienze e angosce che l’accompagnano, dalla nascita alla morte, per rivelare agli uomini come deve essere l’uomo vero, in comunione con Dio e con i fratelli. In Cristo ogni uomo trova la salvezza, aderendo a lui nella fede, conformandosi alla sua vita e alla sua parola, al fine di partecipare personalmente ai frutti della sua opera.
18. Nella sua morte infatti Cristo ha agito come sacerdote e al tempo stesso come rappresentante dell’umanità, offrendo la sua vita in sacrificio di sostituzione e di soddisfazione per gli uomini. Facendo dono di sé al Padre, in spirito di filiale obbedienza e di amore, ha ristabilito la sottomissione e la comunione degli uomini con Dio. «Nella sua volontà siamo stati santificati per l’oblazione del corpo di Gesù Cristo». «Come per la disobbedienza di un solo uomo molti sono stati costituiti peccatori, così per l’obbedienza di uno solo molti saranno dichiarati giusti... Dove ha abbondato la colpa, ha sovrabbondato la grazia».
19. Con la risurrezione poi Dio ha concesso agli uomini in Gesù la più grande vittoria di tutti i tempi, la vittoria sulla morte, offrendo ad ogni uomo la grazia e la speranza di una risurrezione simile. In virtù della risurrezione Gesù è diventato il capo del popolo di Dio, che riceve da lui lo Spirito e grazia su grazia; si è manifestato infine come capo e primizia dell’umanità rinnovellata, per condurre infallibilmente tutta la creazione verso Dio. Il mistero della risurrezione si integra infatti con quello dell’ascensione, nel quale Gesù Cristo introduce nella gloria del Padre la natura umana glorificata nella risurrezione. Tutta l’umanità è così in lui rappresentata presso Dio, e possiede un intercessore e mediatore efficace. Tutte le sue aspirazioni, le lacrime, le invocazioni di salvezza passano attraverso Gesù Cristo che le presenta efficacemente al Padre.