Il terzo viaggio missionario di Paolo
di Don Filippo Morlacchi
Un sabato sera a Troade; a Mileto (20,7-16)
La comunità di Troade si riuniva il sabato sera (il computo dei giorni inizia con la sera) per celebrare l’eucaristia domenicale in una stanza alta (come il cenacolo). La lunga predica fa cadere addormentato il giovane Eutico seduto sulla finestra (Paolo se la cava resuscitandolo).
Il viaggio riprende, con tappe minute; Paolo va a piedi (perché? È un percorso di circa 6 ore), gli altri in nave ad Asso, poi insieme Mitilene, sull’isola di Lesbo; poi l’isola di Chio; poi Samo; infine Mileto. Intenzionalmente vuole evitare la ben conosciuta Efeso: vi aveva rischiato la vita a causa di Demetrio. Inoltre aveva fretta di arrivare a Gerusalemme, per portare il frutto della colletta entro la Pentecoste. Temeva che l’offerta fatta da parte di incirconcisi fosse rifiutata (cfr Rm 15,30-31: "Vi esorto perciò, fratelli, per il Signore nostro Gesù Cristo e l'amore dello Spirito, a lottare con me nelle preghiere che rivolgete per me a Dio, perché io sia liberato dagli infedeli della Giudea e il mio servizio a Gerusalemme torni gradito a quella comunità…"), con grave danno dell’unità ecclesiale.