Sulle famiglie ricostituite
Nella società odierna si assiste a un crescente numero di rotture familiari sia in una fase precocissima di costituzione della coppia (tra il primo e il terzo anno di matrimonio), che in una successiva (dopo il quindicesimo anno).
Questo fenomeno di disgregazione familiare si può spiegare da un punto di vista evolutivo. Purtroppo la nascita di un figlio non è sempre un elemento di unione coniugale, soprattutto laddove i due coniugi sono totalmente impreparati ad assumersi la responsabilità di una famiglia o immaturi sul piano della propria crescita personale.
Fenomeno altrettanto critico è "l’uscita di casa" dei figli o quantomeno la condizione di convivenza con figli adolescenti. In questa situazione evolutiva la coppia deve fare di nuovo i conti con se stessa e con la propria capacità di trasformarsi e ritrovare un interesse autentico di coppia senza più terzi da accudire.
Le famiglie ricostituite si fondano proprio sullo scioglimento del nucleo familiare originario, in particolar modo in queste due situazioni; prevalentemente si tratta di madri giovani con figli piccoli, che si legano a un nuovo compagno oppure di famiglie più complesse con la presenza in casa di adolescenti provenienti dal precedente matrimonio di uno o dell’altra o di entrambi.
Spesso vengono richiesti interventi di psicoterapia per i problemi insorti in un figlio; generalmente lo spunto può essere un disturbo psicosomatico, comportamentale o scolastico di un bambino piccolo nel primo caso, mentre nel secondo si può trattare di un problema più serio e strutturato in un adolescente (ad esempio, comportamento violento a casa o a scuola, uso di droga, dipendenze alimentari, ecc.).
Sarà compito del terapeuta aiutare le famiglie ricostituite a ritrovare il "bandolo della matassa", ovverosia comprendere e lavorare attivamente su tensioni familiari attuali, su quelle che possono invece scaturire da separazioni coniugali precedenti non sufficientemente concluse, sulle difficoltà che possono insorgere tra le famiglie d’origine o tra i figli dell’uno o dell’altro coniuge.
Se si affronta il problema familiare a monte sarà più facile risolvere le difficoltà presentate da un figlio.
Chi ha esperienze di lavoro terapeutico con famiglie ricostituite sa bene quanto i sintomi di un bambino o di un adolescente riflettano le difficoltà della coppia di nuova costituzione, spesso confuse o sovraccaricate dalle vicende coniugali precedenti e dal modo in cui ci si è riusciti a separare.
Maurizio Andolfi