La camera ha un valore estremamente ricco. È il luogo in cui si celebra la liturgia del disvelamento, dell'incontro con l'altro, del nome dato e ricevuto, della conoscenza che diventa comunione, della nudità accolta e sanata dall'amore, dell'alterità che diventa ricchezza e si fa rimando al totalmente Altro. È il luogo in cui si compie la vita teologale degli sposi, in cui ci si alza al mattino sorretti dalla speranza, si va a letto a esprimere un amore totale, ci si abbandona con una fiducia senza riserve tra le braccia dell'altro. È, ancora, manifestazione piena della vita, data e ricevuta, di un Dio che ha deciso di incarnarsi e di farsi comunione.
La camera assiste a tutte le trasformazioni che in una giornata avvengono nella vita della coppia. Al mattino vede i suoi inquilini vestirsi; ciò che li attende non è l'intimità a due, ma il confronto con gli altri e con il mondo. È inevitabile darsi un contegno e, anche se non si mettono maschere, il vestito aiuta a costruire l'immagine che si vuole dare agli altri.
Nella tarda mattinata la camera è silenziosa, non più abitata, e tutto parla di un'assenza che evoca una presenza: la camera diventa quasi il segno dell'amore accogliente della coppia e della capacità di attendersi.
Per il pranzo in alcune realtà la casa torna ad animarsi e la camera da letto può diventare il luogo del riposo e della ricarica.
Nella sera si toglie la parte più formale degli abiti che uno ha portato durante il giorno per ritrovare la possibilità di un confronto alla pari, dove si mettono in comune le gioie e le ansie che hanno segnato la giornata e dove si comincia nuovamente a progettare quello che il tempo lascia intuire e capire: è a questo punto che la camera diventa luogo della piena intimità.
La notte, essa diventa testimone dell'abbandono al sonno, dell'affidamento tra le braccia del coniuge e all'amore del Padre.
Il letto nuziale accoglie, e vede svolgersi, tutto il mistero della vita. È lì che si è stati concepiti; è lì che a volte si nasce; è lì che si genera nuova vita; è lì che si lascia ai figli la propria eredità spirituale (Gen 47-49); è lì che spesso si muore. La forza creatrice di Dio genera nuova vita a partire dalla camera da letto: guarisce, come fece Gesù con la suocera di Pietro (Mt 8,14), o si esprime con il dono grande della risurrezione: Elia fa risorgere il figlio della vedova nella sua camera da letto (1Re 17,17ss) ed Eliseo fa la stessa cosa con il figlio della Sunammita (2Re 4,8-37).
Barbon G., Paganelli R., 2007 - Si seppe che Gesù era in casa, EDB Bologna: 27-28.42.45.