Torino non è il primo comune a prendere questa iniziativa, ma è la prima tra le città di grande importanza a tentare una fuga in avanti rispetto al Parlamento al quale, solo, compete eventualmente la definizione legislativa di istituzioni para-matrimoniali che risponderebbero alle richieste di una esigua minoranza di cittadini rispetto a quanti scelgono l’impegno pubblico e sociale dell’unione matrimoniale definita dalla Costituzione.
L’iniziativa torinese, così come quelle che l’hanno preceduta in talune realtà italiane, non aggiunge nulla alle libertà individuali e non dà alcune risposta ai reali bisogni delle unioni di fatto, ivi comprese alle coppie omosessuali.
Il Forum ritiene che l’urgenza reale sia quella di sostenere la famiglia, quella vera, quella che “tira avanti la carretta” e che può incidere sul futuro del Paese anche e soprattutto in tempi di crisi. Allora da amministrazioni locali importanti come quella torinese ci si attenderebbe un ruolo di stimolo verso il governo nazionale perché si impegni con misure di sostegno alla famiglia più che in inutili atti dimostrativi di promozione delle libertà individuali.