CENTRO GIOVANI COPPIE SAN FEDELE – MILANO
Dal novembre 1994 opera in San Fedele, a Milano, il Centro Giovani Coppie che dal febbraio 1999 si è costituito in Associazione di volontariato.
Il Centro è nato grazie all'intuizione e all'iniziativa di un gruppo di laici animato da padre Giovanni Ballis, allora parroco di San Fedele.
Le premesse culturali
In un periodo in cui l'interesse nei confronti della famiglia si focalizzava su adolescenti e anziani, il gruppo individuava nella coppia, e in particolare nella giovane coppia, l'anello fragile delle trasformazioni socio-culturali emergenti. È iniziato così un lavoro di riflessione, di ricerca e progettazione da parte dell'équipe dei volontari del Centro per conoscere, comprendere e analizzare la realtà e i bisogni delle giovani coppie in un periodo di cambiamento sociale che per definizione sconvolge equilibri preesistenti.
La spinta all'individualismo, alla competizione e alla produttività insita nel cambiamento socio-culturale intacca alle radici ogni tipo di relazione interpersonale, minando ne il senso ultimo, la «relazione con l'altro». D'altro lato, assistiamo all'emergere di un bisogno sempre più cosciente di «soggettività», del dovere-diritto di scelte personali soprattutto nell' esperienza dell' amore.
In questa situazione di incertezza, di crisi e quindi di ricerca, il Centro Giovani Coppie ritiene che la prima esigenza consista nel distinguere gli aspetti essenziali dell' essere coppia e del matrimonio da quelli legati ad una particolare cultura e tradizione. Si tratta di una riscoperta dell'essenziale nell'incontro tra uomo e donna, cioè di ciò che rende la relazione intima autentica e progettuale.
Nel costruire il proprio progetto di vita, le giovani coppie dovrebbero trovare il modo di coniugare ciò che è essenziale e significativo con quei valori culturali e religiosi presenti in questa nostra società complessa, ma ricca di stimoli positivi per vivere in modo nuovo, più consapevole e creativo la propria vita di coppia e di famiglia.
All'interno di questa riflessione culturale, con attenzione ecumenica alle varie culture e religioni, il Centro Giovani Coppie offre a tutti coloro che lo desiderano un luogo di riflessione, di confronto, di ricerca, di incontro e di amicizia.
Le nostre proposte
Siamo convinti che non sia possibile vivere da persone consapevoli nell'attuale società complessa, plurali sta e in continua trasformazione, senza una seria riflessione culturale: per questo ci impegniamo ad accompagnare le coppie in una lettura critica della storia attuale.
Per capire quali sono le idee, i valori e i problemi che muovono tanti uomini e donne impegnati nel costruire una coppia e una famiglia proponiamo ogni anno un ciclo di conferenze su tematiche significative (la comunicazione, i rapporti con la famiglia d'origine, il conflitto...), conferenze che vedono la partecipazione costante e vivace di circa 150 persone.
Le relazioni più significative degli ultimi anni sono state raccolte in due quaderni (dal titolo: Matrimonio: rifugio o progetto?) e in una pubblicazione: Camminarti accanto dalla spontaneità al progetto, edita dalla casa editrice Ancora, Milano, nel 1997 , così da poter essere opportunità e momento di riflessione per tutti coloro che lo desiderano.
I gruppi giovani coppie
Le nuove famiglie sono caratterizzate da una particolare e crediamo dannosa tendenza all'isolamento e alla chiusura che riteniamo sia una delle cause principali di disagio e crisi familiare. Quando una giovane coppia affronta i primi problemi della sua vita insieme, i primi conflitti importanti, i rapporti non sempre semplici con la famiglia d'origine, l'organizzazione dei tempi e dei ruoli di ognuno, si ritrova sola e impreparata. Spesso l'isolamento, la mancanza di confronto e di condivisione fanno sì che i problemi si «incancreniscano» e vengano vissuti in modo drammatico diventando fonte di grosso disagio. Per questo promuoviamo la formazione di piccoli gruppi di giovani coppie che si incontrano periodicamente con la guida di un conduttore (sacerdote o laico) che ne facilita il confronto e la condivisione.
Riteniamo inoltre importante che i gruppi mantengano, ove possibile, un rapporto con la propria Comunità di abitazione o di elezione in modo da non isolarsi e da trovare una realtà più vasta nella quale inserirsi.
I gruppi possono perciò avere caratteristiche e metodi diversi: alcuni privilegiano la riflessione sul rapporto di coppia e l'educazione dei figli, altri temi di carattere culturale con riferimento ad un libro o ad articoli di riviste e giornali, altri ancora temi di carattere spirituale con riferimento ai testi sacri, sempre però in ordine alle esperienze di vita personale, familiare e sociale.
I corsi per animatori di gruppi
Abbiamo constatato che la crescita numerica dei gruppi di giovani coppie è ritardata, in varie situazioni locali, dalla carenza di sacerdoti disponibili ad occuparsi della conduzione di gruppi e dalle difficoltà dei laici disponibili che vorrebbero passare da una conduzione di tipo istintivo, guidata dal buon senso, ad una conduzione più consapevole ed intenzionale.
Il Centro ha proposto perciò corsi di formazione rivolti a quanti, sacerdoti o laici, hanno responsabilità di animazione e conduzione di gruppi, consci che la conduzione (intesa come facilitazione dei processi di comunicazione, elaborazione, apprendimento che nei gruppi si realizzano) riveste un' importanza centrale per il successo di iniziative di questo tipo, perché aiuta i gruppi a focalizzarsi più rapidamente e a conseguire in modo più consapevole i propri obiettivi.
Obiettivo di tali percorsi è stato di fornire gli strumenti necessari per facilitare consapevolmente la comunicazione, lo scambio, la riflessione e l'apprendimento.
I corsi, tenuti da un formatore e da una psicologa, entrambi collaboratori del Centro, sono ormai giunti alla quarta edizione, dal 1999 al 2002, e sono circa ottanta le persone che hanno terminato il training. Queste persone provengono da differenti ambiti della realtà ecclesiale milanese.
«Aiutarsi ad aiutare». Un lavoro di rete
Nell'anno 1998/1999 il Centro ha organizzato, in collaborazione con la cooperativa COMIN (Comunità minori) una serie di incontri con l'intento di realizzare una rete di famiglie disposte ad «aiutarsi ad aiutare» le famiglie in difficoltà.
Questo gruppo ha seguito un processo di formazione con esperti, psicologi, assistenti sociali e famiglie affidatarie per capire se e come donare parti di se stessi a bambini che hanno bisogno di aiuto al fine di realizzare una «rete» tra famiglie interessate all' affido.
Dall'esperienza è nata la rete Pàzol, autonoma associazione di volontariato dal 1992.
«Una strada per la coppia»
Nell'esperienza dei piccoli gruppi di giovani coppie, che il Centro sviluppa da anni, emerge con chiarezza che il tema della relazione di coppia è fondante per la crescita e l'equilibrato sviluppo dei figli e, più in generale, per una vita familiare e sociale armonica.
La qualità della relazione di coppia è cioè in realtà il fattore critico e decisivo per il «successo» del sistema famiglia: spesso si fa strada la tentazione di liquidare superficialmente il problema con un approccio «volontaristico» (“Basta voler andare d'accordo...”) o falsamente «concreto» (“Quel che conta è fare ogni giorno quello che va fatto... In fondo, l'importante è il benessere dei figli...”)... salvo esprimere meraviglia o costernazione di fronte alla breve durata di molti rapporti di coppia.
Esiste però un' esigenza, minoritaria ma ben avvertibile, di sviluppare un lavoro più «mirato» sulla relazione di coppia e sulle sue componenti comunicative, allo scopo esplicito di migliorare intenzionalmente la qualità della relazione stessa.
A quest' esigenza abbiamo voluto dare una risposta proponendo un progetto pilota, denominato «Dna strada per la coppia»: un itinerario strutturato su dieci incontri di tre ore, integrati da momenti di riflessione autonoma da parte delle coppie, guidata da appositi strumenti. La proposta (realizzata nel 2002 grazie alla sovvenzione della Regione Lombardia) è stata rivolta a una decina di coppie che avevano necessità/interesse a migliorare la qualità della loro relazione, attraverso attività di condivisione, ricerca, sperimentazione, riflessione, apprendimento.
La positività di questa esperienza formativa ci ha ulteriormente convinti dell'importanza del «gruppo» come strumento di crescita per la coppia e di prevenzione al disagio familiare.
Uno sportello di ascolto
Inoltre il nostro Centro riceve un numero sempre maggiore di richieste di ascolto da parte di coppie che, pur senza essere portatrici di vere e proprie patologie della relazione, vivono la necessità di confrontarsi con un «terzo esterno» sui loro specifici disagi. Per questo intendiamo rispondere a queste esigenze creando uno «sportello di ascolto»: uno spazio neutro che consenta alle coppie una prima elaborazione del loro vissuto problematico e che sia in grado di indirizzarle verso una tipologia articolata di gruppi di «auto-aiuto». Prevediamo cioè gruppi «tematici» (sulla comunicazione, sul conflitto, sulle tematiche educative) all'interno dei quali le coppie approfondiscano l'analisi del loro problema, lo confrontino con problematiche analoghe vissute da altre coppie e ne condividano le speranze, le difficoltà, la fatica e i successi nella ricerca delle soluzioni.
Per realizzare questo progetto è in atto un percorso formativo interno.
Per concludere...
Le iniziative e i progetti che l'équipe del Centro elabora e custodisce sono l'espressione e la testimonianza della nostra personale e comune esperienza di come la relazione con l'altro sia la sola strada, difficile e meravigliosa insieme, verso la scoperta di sé e dell' altro. Strada che apre all'intuizione del mistero di un ALTRO da noi che ci dà senso e fiducia.
Paola Bassani
Da “Famiglia Domani” 4/2003