Esperienze Formative

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Anno A

 

Omelia di Paolo Scquizzato

 

Martedì, 16 Giugno 2020 17:23

Ami e trappole usate nel lago di Galilea

prof. Dario Vota

Mercoledì, 10 Giugno 2020 11:06

Ami e trappole per la pesca nel lago di Galilea

prof. Dario Vota

prof. Dario Vota

 

Santissima TrinitàDomenica 7 Giugno 2020

Anno A

Omelia spunti di Giorgio De Stefanis

Lunedì, 01 Giugno 2020 15:50

Le reti da pesca nel Kinneret

prof. Dario Vota

Venerdì, 29 Maggio 2020 15:19

I pesci del Kinneret

prof. Dario Vota

Anno A

 

Omelia di Paolo Scquizzato

 

Giovedì, 21 Maggio 2020 10:45

Ascensione del Signore – 24 Maggio 2020

 

Anno A

Omelia di Paolo Scquizzato

Prima lettura: At 1,1-11

Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

Parola di Dio

Salmo: 46

Rit.: Ascende il Signore tra canti di gioia

Alleluia, Alleluia, Alleluia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.
Rit.


Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.
Rit.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.
Rit.

Seconda lettura: Ef 1,17-23

Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.
Egli la manifestò in Cristo,
quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,
al di sopra di ogni Principato e Potenza,
al di sopra di ogni Forza e Dominazione
e di ogni nome che viene nominato
non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi
e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
essa è il corpo di lui,
la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.

Parola di Dio


Canto al Vangelo (Mt 28,19.20 )

Alleluia, alleluia.

Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.

Alleluia.

Vangelo: Mt 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Parola del Signore

OMELIA

«Ogni popolo è stato religioso e ogni religione ha rappresentato l’al di là in modo tale che i poteri dell’al di qua si sentissero convalidati e legittimati. Questa è la struttura costante delle religioni» (Balducci).

Gesù, non essendo religioso, ha scardinato questo inganno.

Da sempre il potere religioso, esercitante il proprio dominio sui fedeli, si sente legittimato a farlo ritenendosi investito d’autorità dall’alto. E lo fa servendosi di strutture, templi, leggi, precetti, norme… Insomma la religione si sente autorizzata, per investitura ‘divina’, a porsi come mediazione tra Dio e il mondo, passaggio obbligato per legare insieme cielo e terra.

Con Gesù tutto questo è finito!

Non c’è più mediazione, legge, norma per potersi unire al Dio della vita. «Fra la coscienza e Dio non c’è che il puro vuoto della responsabilità umana» (Balducci).

L’immagine mitologica dell’ascensione al cielo di Gesù, vuole suggerirci proprio questo. Gesù entra ‘nella gloria di Dio’ indipendentemente dal potere religioso che, condannandolo a morte, lo ritenne bestemmiatore e maledetto da Dio. Ed essendo Gesù il ‘primogenito tra molti fratelli’ (Rm 8, 29), dobbiamo credere che ciascuna persona è chiamata ad entrare nel cuore di Dio indipendentemente da ogni mediazione religiosa, che nel frattempo, in duemila anni, si è ricostituita più forte che mai, rendendo così vana la croce di Cristo.

Nella prima lettura, si legge: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo?» (At 1, 11). Con Gesù, non esiste più via di fuga, possibilità d’evasione dalla realtà di questo mondo. Paradossalmente con il simbolo dell’Ascensione al cielo, le alienazioni religiose (di ogni tipo!) non vengono legittimate, bensì radicalmente condannate e l’uomo è restituito alla sua responsabilità nella storia.

Il cristianesimo non è la religione del paradiso e tanto meno dell’inferno.

Al cristiano è negato guardare in alto. Ora il suo compito è guardare bene gli uomini e le donne di questa terra, per farsi prossimo a loro, perché il suo impegno con Dio si risolve nella cura verso i fratelli.

Gesù non ha speso una parola per descrivere paradisi o inferni. Ci penserà la Chiesa nei secoli a farlo, legittimando descrizioni ed esperienze di improbabili veggenti…

L’andarsene fisico di Gesù fu letto dalla Chiesa primitiva come necessario perché nascesse un mondo nuovo: «È bene per voi che io me ne vada» (Gv 16, 7). Da quel momento infatti uomini e donne cominciarono a vivere, in tutta responsabilità, il messaggio evangelico, inoculando in questo mondo intriso di violenza e morte l’antidoto dell’amore, instaurando così, pian piano, il Regno di Dio tra gli uomini.

 

CAMMINO DELLA SETTIMANA

Due spunti su cui meditare, a Voi cercarne altri:

  • Andate dunque ... io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo

  • Al cristiano è negato guardare in alto. Ora il suo compito è guardare bene gli uomini e le donne di questa terra, per farsi prossimo a loro, perché il suo impegno con Dio si risolve nella cura verso i fratelli.

Buon cammino!

Se hai bisogno di una scheda per guidare la "Liturgia della Parola" sulle letture di questa domenica la troverai qui:

"Una guida sintetica per condurre la Liturgia della Parola

Clicca qui per andare all'INDICE di questo TEMA: "Commento ai Vangeli della domenica"


 

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