Lo spirito Santo fa alzare in piedi Ezechiele prima di parlargli.
- Mi disse: “Figlio dell’uomo, alzati, ti voglio parlare”.
- Ciò detto uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi ed io ascoltai colui che mi
parlava. -
- Mi disse: “ …io ti mando…” (Ez. 2, 1-3)
2. Bisogna cercare nella posizione “in piedi” (come nelle altre posizioni della preghiera) equilibrio, stabilità, rilassamento. Per questo occorre essere attenti a disporre bene le diverse parti del corpo.
3. I piedi posano a terra senza scarpe (come sarà per la posizione da seduti), sono uniti o leggermente scostati: ciascuno deve trovare la posizione migliore. Le gambe e le cosce sono rilassate, senza contrarsi.
4. La posizione corretta del bacino è molto importante per l’equilibrio e la stabilità.
Le vertebre lombari debbono essere a posto: né troppo inarcate né incurvate.
Un leggero movimento ondeggiante del bacino è talvolta necessario per trovare la posizione esatta.
A partire dalle vertebre lombari, rettificare una per una le vertebre dorsali.
Il dorso deve essere raddrizzato, senza sforzo né tensione, rispettando la sua curvatura naturale.
(fig. a)
“Tutto il giorno ti chiamo, Signore, verso di te protendo le mie mani”
Salmo 88/10
“Ora, se tu a Dio, dirigerai il cuore e tenderai a lui, le tue palme”
Giobbe 11/13
5. Le spalle non debbono essere rialzate, in forma di attaccapanni, ma cadenti e rilassate. La nuca: le vertebre cervicali debbono trovare il posto naturale nel prolungamento delle vertebre dorsali:
Ci sono due errori da evitare: pregare con la testa abbassata o al contrario gettata all’indietro ed il mento puntato in avanti (vedi fig. ?)
La posizione giusta è quella di raddrizzare la nuca avvicinando, molto leggermente, il mento al collo.
Questa posizione facilita la circolazione cerebrale, la respirazione, la stabilità ed il rilassamento.
6. Le mani possono prendere differenti posizioni espressive: (vedi fig.:a,b,c,d,e ed i numeri da I a X).
7. Lo sguardo può essere centrato su un punto o su un oggetto: un’ immagine, un crocifisso, un tabernacolo (foto b £ foto c) . Ciò favorisce la stabilità dello spirito.
Chiudere o socchiudere gli occhi può facilitare il raccoglimento.
fig.b fig.c
“Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e,
chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto”
(Mt 6,6 a )
8. Le indicazioni date sopra per il bacino, il dorso, le spalle, la nuca si applicano ugualmente alle posizioni “seduti” o “in ginocchio”.
9. Dopo aver letto questa nota guarda attentamente le figure a,b,c,d,e.
Poi cerca di prendere l’atteggiamento indicato: verificare la buona posizione delle diverse parti del corpo cercando di sentirla, di provare equilibrio e rilassamento nella posizione verticale (vedi § 33 e 34)
fig.d fig.e
“Come è vero che io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me ed ogni lingua renderà gloria a Dio”
(Rm 14/11)
10. La posizione “in ginocchio” (vedi figure f e g) esprime dipendenza, sottomissione, pentimento, implorazione, supplica.
Ma non è il solo vero atteggiamento di preghiera come tutti pensano.
All’inizio dell’era cristiana era proibito usarlo di domenica e durante il tempo pasquale.
fig.f fig.g
“Offrite i vostri cuori come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio”
(Rom. 12/1)
11. Distendi le punte dei piedi (fig. g), tieni le ginocchia vicine o leggermente divaricate.
Bada che siano sulla stessa linea.
12. Braccia e mani: puoi usare una delle posizioni indicate nelle foto f e g ed ai numeri da I a X.
13. Questa posizione favorisce l’attenzione.
SEDUTI SUI TALLONI
14. La posizione “seduti sui talloni” (vedi fig. m, n) esprime attesa, attenzione, accoglienza e ascolto.
fig.m fig.n
“Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni, come gli occhi della schiava alla mano della sua padrona, così i vostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi”.
(Salmo 123/2)
15. Per assumere questa posizione, mettersi in ginocchio. Le piante dei piedi riunite, i talloni leggermente divaricati per avere una migliore posizione.
Un cuscino rotondo di 6 cm (circa) di diametro sotto il collo del piede, può rendere meno faticosa questa posizione all’inizio.
16. Le braccia debbono cadere liberamente, le mani sono posate sulle cosce, le palme sono orientate o verso l’alto(fig. h) o verso il basso (fig. j), sono possibili altre posizioni delle mani (vedi § II,III,V).
17. Se la posizione crea sofferenza (crampi, formicolii) cambiarla con lentezza (vedi § 36).
fig.h
18. Esistono varianti più agevoli (fig. i e j) che permettono un periodo di preghiera immobile più lungo.
fig.i
19. Prima variante:
Con un piccolo sgabello (fig. h,i,k) una volta in ginocchio, si pone questo a cavallo dei polpacci, si congiungono le punte dei piedi, si distanziano talloni e ginocchia e ci si siede sullo sgabello (fig. h ed i).
Le misure dello sgabello (fig. k) possono essere adattate alla taglia di chi ne fa uso.
fig.k
20. Seconda variante:
Con un cubo di legno (fig. j e l) ci si siede secondo la posizione indicata.
fig.i
fig.j
SEDUTI ALL’ORIENTALE
fig.q
21.È una posizione particolarmente stabile. (r)
Quando, essendosi esercitati, si è giunti a praticarla senza sforzo, allora, una persona è,secondo l’espressione orientale “immobile come la fiamma di una candela in un luogo senza vento”.
22. Per mettersi in questa posizione , occorre sedersi a terra con le gambe allungate davanti a sé.
Portare un piede, con il tallone avvicinato il più possibile al corpo, nell’asse di questo.
Portare l’altro piede davanti al primo, lasciando che il tallone posi sul suolo.
Le piante dei piedi debbono essere, possibilmente, orientate verso l’alto.
Non è importante che le ginocchia tocchino il suolo.
Per la posizione delle mani (vedi fig. p,q), il gesto familiare per gli orientali è avere le mani posate sulle ginocchia, i palmi verso l’alto, pollici e indici congiunti (vedi fig.r) ed anche il numero VI.
fig.p fig.r
23. Una variante di questa posizione (vedi fig.q) consiste nel portare un piede sul polpaccio dell’altra gamba.
24. Se si dovesse stare per un tempo lungo in questa posizione si consiglia, al fine di rilassarsi e di ben equilibrare lo sforzo muscolare, di porre la gamba destra davanti alla sinistra e poi inversamente, il piede destro sul polpaccio sinistro e viceversa.
INCHINO E PROSTRAZIONE
fig. o
25. L’inchino (fig.o), braccia incrociate sul petto o mani posate sopra le ginocchia, esprime: umiltà, reverenza, pentimento.
“Esdra benedisse il Signore Dio grande e tutto il popolo rispose:
- Amen, amen
alzando le mani, si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinnanzi al Signore”
(Neemia 8/6)
“Egli è il tuo Signore: prostrati a Lui”
(Salmo 45/12)
26. La prostrazione (fig.t), accentua l’espressione dei sentimenti manifestati con l’inchino: Essa manifesta adorazione: “Tutti gli israeliti, quando videro scendere il fuoco e la gloria del Signore sul tempio, si prostrarono con la faccia a terra, sul pavimento, adorarono e celebrarono il Signore perché è buono, perché il suo amore è eterno”. (II cronache 7/3)
fig.t
27. Mettersi in ginocchio, distendere le piante dei piedi, sedersi sui talloni, inchinarsi fino a toccare con la fronte il suolo, restando, se possibile, seduti sui talloni.
I mussulmani (fig.s) non seggono sui talloni.
fig.s
Oppure, posare le mani di piatto sul suolo, ai due lati della testa (fig.t), o mettere le mani giunte sotto la fronte, oppure una sull’altra, di piano sul suolo e la fronte posata su di loro.
Respirare lentamente e profondamente. Alla fine della preghiera non raddrizzare troppo bruscamente testa e dorso.
28. La posizione della “foglia piegata” (fig.u) è piuttosto una posizione di rilassamento: spalle rilassate e cascanti, le braccia lingo il corpo, delle mani girati verso l’alto i palmi.
fig.u
SEDUTI SU UNA SEGGIOLA
fig.v
fig.w
29. La posizione “seduto” è espressione di domanda, di disponibilità, di riposo presso Dio.
(fig.v £ posizione errata, fig.w £ posizione corretta)
30. I piedi sono paralleli, la pianta del piede aderente al suolo ma senza appoggiarsi.
Le ginocchia leggermente distanziate, La linea delle gambe e delle cosce, posta a squadra.
Mai le ginocchia più in alto dell’articolazione dell’anca. Se il sedile è troppo basso, sedersi su un cuscino molto duro. Se è troppo alto, mettere uno spessore sotto i piedi (fig.w).
Le gambe perpendicolari al suolo, permettono alle articolazioni di essere a loro agio senza sforzo muscolare.
31. Braccia cascanti, le mani posate sulle cosce, i palmi girati verso il basso o verso l’alto.
32. La posizione sbagliata (fig.v), mostra gli errori da evitare:
- vertebre cervicali flesse verso avanti o all’indietro
- dorso incurvato (vertebre lombari piegate)
OSSERVAZIONI GENERALI
33. Quando assumi una posizione verifica:
a) la correttezza della posizione medesima
b) il rilassamento muscolare e nervoso (appendice III)
c) la respirazione (appendice II)
d) il silenzio interiore
34. Tieni presente che la maggior parte di queste posizioni esigono un esercitarsi progressivo, con una certa elasticità.
Benessere, stabilità, rilassamento sono segni che la posizione è corretta.
35. Posizione corporea ed atteggiamento interiore debbono essere in consonanza.
36. Evita sempre di lasciare bruscamente una posizione: ad esempio cerca di fare così:
- stropicciati le mani
- apri gli occhi, batti le palpebre
- muovi i piedi
- allunga le gambe
- assumi una posizione di transizione
APPENDICI
A
La preghiera delle mani
I. I gesti espressivi delle mani possono accordarsi con le diverse posizioni come si vede nelle figure.
II. Mani e dita congiunte (fig.a) è un gesto di adorazione, gioia, slancio, di presenza a Dio e di accordo con la posizione verticale.
III. Mani giunte e dita incrociate a metà del busto (fig.e) esprimono un raccoglimento che favorisce l’interiorizzazione.
IV. Mani a coppa all’altezza del petto (fig.g); è un gesto di domanda, di accoglienza, di offerta.
V. Le braccia incrociate sul petto (fig.d) esprimono raccoglimento, assenso, gratitudine.
VI. Le mani sovrapposte “all’orientale” (fig.p) sono mani a culla, appoggiate al corpo, la sinistra sulla destra o viceversa, palmi verso l’alto.
VII. Le braccia lungo il corpo, più o meno allargate, palmi aperti in avanti (fig.f),sono il gesto del servitore in ascolto.
VIII. Il gesto dell’orante (fig.c) è un gesto di supplica, di assenso, di lode, di ringraziamento.
IX. Le braccia in forma di croce come il Signore (fig.d). La posizione verticale del corpo ci unisce a Dio, quella orizzontale delle braccia a tutti i nostri fratelli. È un gesto di intercessione.
X. Le braccia elevate e le mani tese in verticale (fig.b) esprimono intercessione e supplica.
B
La respirazione
Una buona respirazione è necessaria per l’equilibrio biologico e per la preghiera che ne è tributaria.
Qualche momento di buona respirazione è necessario prima della preghiera.
a) Inspira molto profondamente e lentamente.
b) Trattieni il respiro per qualche secondo.
c) Espira il più completamente possibile, ma lentamente.
C
Il rilassamento
Siamo aggrediti da molteplici tensioni perciò dobbiamo imparare a rilassarci.
In primo luogo usiamo un poco la respirazione profonda (vedi sopra).
Poi lasciamo scorrere pensieri, tensioni, preoccupazioni.
Quindi prendiamo coscienza delle tensioni dei nostri muscoli; cominciamo dalla pianta dei nostri piedi, per passare alle caviglie, alle gambe, alle cosce, al bacino, all’addome, al busto, alle spalle, mani, braccia, nuca, mascella, palpebre, fronte, cuoio capelluto.
Contraiamo fortemente e poi rilasciamo, uno dopo l’altro, i differenti segmenti del nostro corpo, sopra descritti.
Se il rilassamento favorisce la preghiera; l’incontro dell’uomo con Dio è fonte di distensione, confidenza, gioia.