IL VANGELO E LA VIOLENZA
Conflitto, persecuzione, morte, fedeltà e azione liberatrice.
Nel Vangelo
1) Gesù sceglie la libertà dalla violenza come fedeltà alla logica dell’amore
Mc 10, 35-38.45;
Mt 20, 20-22.28
L’immagine del calice e del battesimo e quella del “servo” sono l’espressione della solidarietà per la liberazione in una situazione di violenza.
Mc 14, 27-28;
Mt 26, 31-32
Il “pastore” fedele ed ucciso per la comunità è la linea che sceglie Gesù di fronte alla prospettiva di una repressione violenta
Lc 22, 47-53
Gesù rifiuta di rispondere alla violenza con la stessa logica; la libertà e la fedeltà hanno uno sbocco diverso da quello della violenza.
2) Gesù critica la soluzione storica violenta come falsa ed illusione
Lc 9, 51-56
Contro la soluzione violenta vendicativa dei discepoli in nome dello zelo religioso
Lc 11, 41-44;
Mt 23, 37-38
Gesù critica l’incapacità dei suoi contemporanei di fronte al fanatismo zelota di scegliere la via della pace
Mt 23, 29-36; Lc 11, 47-51
La violenza contro i giusti è il segno della infedeltà e del peccato del popolo di Dio
3) Gesù propone ai discepoli la via dell’amore come forza per eliminare le radici della violenza
Mt 5, 38-42;
Lc 6, 29-30
L’amore di fronte alla violenza ingiusta per creare rapporti nuovi
Mt 5, 43-48;
Lc 6, 27-36
Un amore disinteressato e gratuito è la ragione ultima per una risposta alternativa ed attiva alla violenza
4) I discepoli sono chiamati a seguire Gesù nella fedeltà e libertà anche nella situazione della violenza repressiva (persecuzione)
Mt 10, 26-33;
Lc 12, 2-9
Libertà dalla paura, fiducia e coraggio di testimoniare pubblicamente è la risposta attiva dei discepoli alla violenza
Mt 10, 34-36;
Lc 12, 51-53
Chi segue Gesù deve mettere in conto anche la conflittualità violenta che spezza i legami più vitali
Lc 22, 35-38
Il tempo della persecuzione richiede autonomia, libertà e forza.
Nella vita
Interrogativi e problemi
1) Forme attuali di violenza:
fisica, morale, manifesto, occulta, istituzionalizzato e illegale (rivoluzionaria), pubblica, sociale, privata.
2) Il giudizio evangelico sulla violenza:
violenza come segno e strumento del peccato?
La violenza può essere la soluzione del “male minore” in una situazione di violenza totale?
È applicabile questo a tutte le forme di violenza?
È conciliabile la scelta dell’amore e della libertà con la programmazione politica e sociale della violenza?
3) Il vangelo propone la non-violenza o l’amore attivo?
Che cosa significa “amore” in una situazione di violenza organizzata e totale? (sistema sociale ingiusto o guerra)?
La scelta della fedeltà o del martirio può essere una linea politica? Per se stessi?
O anche per gli altri?