Premesse
Ecco ora un filo conduttore per la prassi del colloquio.
Piccoli gruppi:
Non più di 8-9 persone. Un numero più elevato potrebbe far scadere il colloquio al livello di una discussione.
Direzione del colloquio
E’ necessaria una guida preparata e sicura che di volta in volta approfondirà bene il tema.
Fiducia reciproca
E’ importante poter manifestare liberamente pensieri e problemi, senza timore di essere derisi.
E’ quindi importante che il gruppo arrivi a sentirsi una comunione di persone.
Coraggio
Impegnarsi per superare sia la passività che la timidezza tenendo ben presente che anche nei contributi ritenuti insignificanti si esprime la coscienza della fede di un Cristiano e ciò ha sempre una sua importanza.
Altruismo
E’ un elemento decisivo.
Niente arroganza, niente tendenza a “fare effetto”, né un modo di partecipare che tende a monopolizzare l’attenzione.
E’ utile perciò che si sia capaci anche di trascurare dei pensieri personali fecondi al fine di non disturbare l’andamento della conversazione.
Ascolto benevolo
Cercare di comprendere ciò che l’altro vuole dire.
Impegnarsi nel cercare di vedere, nell’apporto altrui, soprattutto il lato positivo.
Tolleranza e serenità
Nel caso in cui non si riesca a mettersi d’accordo ed è importante che si sia capaci di mettersi d’accordo; lasciando aperte le questioni sulle quali non c’è accordo.
Infatti la totalità della fede è più importante di quanto il singolo possa formulare.
Metodo
E’ bene indicare ai membri del gruppo, prima dell’incontro, un testo biblico che sia adatto al gruppo stesso; così che i partecipanti possano preparare i loro pensieri in relazione al brano già prima della riunione.
Chi guida il gruppo deve preparare accuratamente il dialogo consultando eventualmente dei commentatori biblici; sarà anche bene che cerchi di formulare sia delle domande in ordine a dei valori significativi per la vita, sia altre che possano servire ad avviare, stimolare, continuare la conversazione.
Il colloquio verrà aperto con una preghiera, a questa seguirà la lettura del testo biblico. Quindi verranno date le spiegazioni necessarie seguite da alcuni minuti di silenzio meditativo.
Poi ognuno comunicherà quello che pensa o sente nel testo.
Il responsabile cercherà con domande stimolanti di avviare la conversazione se i presenti avranno difficoltà ad iniziare; farà attenzione a non parlare troppo ed osserverà dove si forma un fulcro di interesse ed in questa direzione dovrà sollecitare i partecipanti.
Infatti ogni buona medicazione esige di nascere da ciò che muove gli animi.
Nel caso in cui non affiorasse un fulcro di interesse ed il colloquio dovesse arenarsi sarà compito del responsabile risvegliare l’interesse con domande adatte ed aperte in più direzioni.
E’ bene che la meditazione si concluda con una preghiera che parta però dal dialogo ed a cui partecipino spontaneamente tutti.
Sarà cura dei partecipanti limitare le divagazioni, evitare i monologhi e le ripetizioni.
Esperienze
E’ certamente un tipo di meditazione impegnativo, occorre dunque stima e fiducia reciproca, è perciò necessario un accostamento graduale del tipo:
- Discussioni per iniziare
- Dialoghi, scambi di pensieri
ed infine
- Meditazione in forma di colloquio
Sarà utile dare per iscritto una traccia per il colloquio.
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