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Domenica, 19 Giugno 2005 21:24

Salmo 34

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Lamentazione individuale

per un processo ingiusto

       Signore, giudica chi mi accusa,

       combatti chi mi combatte.

        2 Afferra i tuoi scudi

       e sorgi in mio aiuto.

       3 Vibra la lancia e la scure

       contro chi mi insegue,

       dimmi: “Sono io la tua salvezza”.

 

       4 Siano confusi e coperti di ignominia

       quelli che attentano alla mia vita;

       retrocedano e siano umiliati

       quelli che tramano la mia sventura.

       5 Siano come pula al vento

       e l’angelo del Signore li incalzi;

       6 la loro strada sia buia e scivolosa

       quando li insegue l’angelo del Signore.

 

       7 Poiché senza motivo mi hanno teso una rete,

       senza motivo mi hanno scavato una fossa.

       8 Li colga la bufera improvvisa,

       li catturi la rete che hanno tesa,

       siano travolti dalla tempesta.

       9 Io invece esulterò nel Signore

       per la gioia della sua salvezza.

       10 Tutte le mie ossa dicano:

       “Chi è come te, Signore,

       che liberi il debole dal più forte,

       il misero e il povero dal predatore? ”.

 

       11 Sorgevano testimoni violenti,

       mi interrogavano su ciò che ignoravo,

       12 mi rendevano male per bene:

       una desolazione per la mia vita.

       13 Io, quand’erano malati, vestivo di sacco,

       mi affliggevo col digiuno,

       riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.

       14 Mi angustiavo come per l’amico, per il fratello,

       come in lutto per la madre mi prostravo nel dolore.

 

       15 Ma essi godono della mia caduta, si radunano,

       si radunano contro di me per colpirmi all’improvviso.

       Mi dilaniano senza posa,

       16 mi mettono alla prova, scherno su scherno,

       contro di me digrignano i denti.

 

       17 Fino a quando, Signore, starai a guardare?

       Libera la mia vita dalla loro violenza,

       dalle zanne dei leoni l’unico mio bene.

       18 Ti loderò nella grande assemblea,

       ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.

 

       19 Non esultino su di me i nemici bugiardi,

       non strizzi l’occhio chi mi odia senza motivo.

       20 Poiché essi non parlano di pace,

       contro gli umili della terra tramano inganni.

       21 Spalancano contro di me la loro bocca;

       dicono con scherno: “Abbiamo visto con i nostri occhi! ”.

 

       22 Signore, tu hai visto, non tacere;

       Dio, da me non stare lontano.

       23 Dèstati, svègliati per il mio giudizio,

       per la mia causa, Signore mio Dio.

 

       24 Giudicami secondo la tua giustizia, Signore mio Dio,

       e di me non abbiano a gioire.

       25 Non pensino in cuor loro: “Siamo soddisfatti! ”.

       Non dicano: “Lo abbiamo divorato”.

 

       26 Sia confuso e svergognato chi gode della mia sventura,

       sia coperto di vergogna e d’ignominia chi mi insulta.

       27 Esulti e gioisca chi ama il mio diritto,

       dica sempre: “Grande è il Signore

       che vuole la pace del suo servo”.

       28 La mia lingua celebrerà la tua giustizia,

       canterà la tua lode per sempre.

 

Ora leggi le righe seguenti che ti possono aiutare a comprendere meglio il Salmo.

 Il povero Signore geme oppresso dalla malvagità e dall’ingiustizia, addirittura di coloro che aveva aiutato.

Si è giunti a schernirlo, ad essere felici del suo disagio.

È l’accanimento del male contro il bene che ha il suo culmine nella Passione di Cristo e che si perpetua nella chiesa.

Ma il dramma si risolve evangelicamente nel cantico di lode innalzato dai credenti.

 

Rileggi attentamente il salmo e, se ne hai compreso bene il tema, segui le indicazioni della pagina fissa.

 

La frase del Nuovo Testamento cui puoi riferirti e che ti suggerisco è:

 

“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi”  Mt 5, 11-12

 

“Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo” Gv 16, 33.

 

Dopo un congruo spazio di preghiera silenziosa termina con la colletta salmica:

 

Signore Gesù, che ci hai invitato a seguirti portando ciascuno la propria croce, rendi leggero e soave, con la tua grazia, il fardello di quanti, nella Chiesa, soffrono persecuzione per amor tuo.

 

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