- La spiritualità del deserto -
I maestri del deserto
di Gerolamo Fazzini
Il debito che la spiritualità cristiana nutre nei confronti del deserto è notevole, poco noto e attualissimo: a partire dai Padri del deserto, fino a De Foucauld e alla “famiglia” che da lui ha preso origine.
Per conoscere da vicino le grandi figure del deserto (Antonio, Pacomio, Simeone lo stilita e molti altri) si può cominciare con la lettura dei Detti e fatti dei Padri del deserto oppure lasciarsi condurre da Thomas Merton, autore di una bella antologia La saggezza del deserto (Neri Pozza, 1998).
A conferma del fascino che questi maestri spirituali, fioriti nei primi secoli della cristianità, continuano ad esercitare, ecco, fresco di stampa, Quando la religione non era noiosa (Garzanti 2003, pp.278), titolo sbarazzino per l’opera di un domenicano tedesco, Hans Conrad Zander. Chi invece, vuole affrontare i testi integrali trova nel catalogo di Qiqajon una ricchissima gamma di titoli, curati da specialisti. Meno noti di quelli dei Padri, ma altrettanto significativi I detti delle madri del deserto (Mondadori, Milano 2003, pp.194). Scoperto solo alla fine del XIX secolo, ma risalente al V, il Meterikon è la prima opera della spiritualità cristiana costruita unicamente al femminile, dove trovano spazio gli insegnamenti delle grandi solitarie del deserto egiziano.
L’insegnamento e la testimonianza di radicalità evangelica dei “maestri del deserto” percorre, come un fiume carsico, tutta l’evoluzione della spiritualità cristiana. Indubbiamente, però, è con Charles De Foucauld che la “lezione” del deserto, unita a una grande tensione missionaria, darà origine a una felice sintesi e a un modello di vita cristiana che ancora oggi “parla”.
Sulle orme di De Foucauld, Elisabeth Marie Madeleine Hutin (morta nel 1989) fonda l’8 settembre 1939 le Piccole sorelle di Gesù, prendendo il nome di Magdeleine di Gesù. L’itinerario spirituale di questa donna dalle intuizioni profetiche e di grande coraggio apostolico rivive in Gesù per le strade (Piemme, 2000), due intensi volumi di scritti che restituiscono lo spessore spirituale dell’autrice, incamminata — come pure frerè Charles - sulla via degli altari.
A partire dal Vaticano II, si assiste al tentativo di portare la spiritualità del deserto nel vivo della condizione moderna, cominciando dalle metropoli segnate da anonimato e secolarizzazione. Il fondatore dei Piccoli Fratelli, padre Renè Voillaume, scomparso da poco, dà un apporto decisivo in tale direzione con la sua testimonianza e con il volume “Come loro”, un classico della spiritualità del Novecento.
Sulla stessa scia è padre Pierre-Marie Delfieux. Dopo una intensa esperienza personale nel Sahara, padre Delfieux, impegnato nel Sessantotto nell’assistenza spirituale agli universitari della Sorbona, fonda a Parigi le Fraternità monastiche di Gerusalemme. Con l’obiettivo di portare, nel cuore delle città, “oasi” di preghiera e silenzio capaci di rigenerare la vita cristiana. Moine au coeur de la ville è il titolo del suo ultimo libro, fresco di stampa (edito in Francia da Bayard, in italiano apparirà presto da Piemme).
Ispirandosi anch’egli a De Foucauld, negli anni del dopo Concilio è soprattutto Carlo Carretto, fattosi Piccolo fratello di Gesù dopo una intensa vicenda ecclesiale, a declinare nel contesto italiano la profezia del deserto con i suoi fortunati scritti (Al di là delle cose, Lettere dal deserto…).
C’è infine chi, ancora oggi, propone intense e prolungate esperienze all’insegna della solitudine, della preghiera e dell’essenzialità. Don Andrea Gasparino (che alle spalle ha una lunga, personale frequentazione del Sahara), con le iniziative del “Movimento contemplativo Charles De Foucauld” da lui fondato, ogni anno avvicina centinaia di giovani di tutta Italia al deserto e all’incontro con Cristo nel silenzio. Da“Mondo e missione” Giugno-Luglio 2003