Le Chiese dell'oriente cristiano
La Chiesa Ortodossa del Giappone
La Chiesa cominciò ad esistere nel 1861 con l’arrivo di un giovane sacerdote monaco russo, di nome Nicola Kassathin. Prima della sua morte, nel 1912, aveva battezzato 20.000 giapponesi nella fede ortodossa e aveva tradotto il N.T. e molti libri liturgici in lingua giapponese. Per il suo ruolo centrale nella fondazione della Chiesa ortodossa in Giappone, nel 1970 è stato canonizzato.
L’Ortodossia in Giappone è divenuta presto un fenomeno indigeno che le ha permesso di sopravvivere ai periodi di ostilità tra Giappone e Russia. Il processo si completò nel 1972 con l’installazione del vescovo Teodosio come primo metropolita nativo giapponese. Come risultato dei problemi canonici con la Chiesa ortodossa russa nel periodo della rivoluzione bolscevica, la Chiesa ortodossa in Giappone si è posta sotto la giurisdizione della Metropolia americana dal 1945 al 1970. Quando la Chiesa ortodossa americana fu dichiarata autocefala dal Patriarcato di Mosca nel 1970, la OCA ha riconsegnato la Chiesa ortodossa giapponese alla giurisdizione di Mosca, e simultaneamente Mosca l’ha riconosciuta Chiesa autonoma. Di conseguenza l’elezione del capo della Chiesa ortodossa giapponese deve ora essere confermata dal Patriarcato di Mosca. L’autonomia della Chiesa giapponese non è stata riconosciuta dal Patriarcato ecumenico e da molte Chiese ortodosse. Tuttavia il metropolita Teodosio si è incontrato con il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I quando questi ha visitato il Giappone nell’aprile 1995.
Oggi vi sono tre diocesi con 30 sacerdoti e 5 diaconi a servizio di circa 150 comunità. La maggior parte delle parrocchie si trova a nord dell’isola di Hokkaido. Tutto il clero è ora di origine giapponese ed è preparato nel seminario ecclesiastico di Tokio.
Sito internet: http://www.orthodoxjapan.jp