Comitato centrale dei musulmani in Germania
Stato di diritto; ripartizione dei poteri; diritto di voto attivo e passivo per le donne musulmane; libertà religiosa inclusa la possibilità di cambiare religione, insieme al rifiuto di ogni forma di violenza e di coartazione in materie che riguardano la scelta personale di fede; pluralismo culturale e partitico; accettazione del diritto penale, di quello matrimoniale e di successione tedesco. Si tratta di alcune delle affermazioni di principio fatte nei 21 punti che costituiscono la Charta islamica, redatta dal "Comitato centrale dei musulmani in Germania" (ZMD) e presentata il 20 febbraio 2002 a Berlino dal presidente Nadeem Elyas. Siamo in presenza di una "dichiarazione d’intenti" in cui il mondo islamico rappresentato dal ZMD riconosce e fa proprio l’ordinamento democratico della Repubblica federale di Germania, sancito e garantito dalla sua Legge fondamentale.
Premessa
L'islam non rappresenta un aspetto nuovo in Germania, in primo luogo esso non è una realtà trascurabile. Più di 3,2 milioni di musulmani vivono in Germania, molti di loro appartengono già alla terza e quarta generazione. La maggior parte dei musulmani si identificano con la società tedesca e rimarranno per sempre in Germania. La Germania è diventata una patria non solo per i 500.000 musulmani che hanno passaporto tedesco. Tutti i musulmani non si sentono solo ospiti in un "paese ospitante", quanto piuttosto si sentono cittadini e cittadine della Germania.
Quale grande minoranza in questo paese i musulmani hanno il dovere di integrarsi in questa società, di aprirsi e di entrare in dialogo con la società tedesca per quanto rigaurda la loro confessione e prassi di fede. La maggioranza della società ha il diritto di sapere come i musulmani si pongono nei confronti dei fondamenti di questo stato di diritto, verso la sua Legge fondamentale, la democrazia, il pluralismo e i diritti dell'uomo.
Sebbene i musulmani abbiano trattato spesso questi temi, essi erano rimasti in debito nei confronti della maggioranza della società di una risposta complessiva, chiaramente formulata e vincolante. Questa mancanza è divenuta, non da ultimo, chiara in occasione del dibattito pubblico che è seguito ai fatti dell'11 settembre.
Mediante questa Charta islamica, che il Comitato centrale dei musulmani in Germania ha approvato all'unanimità nella sua assemblea dei rappresentanti il 3 febbraio 2002, esso desidera articolare in maniera chiara la sua posizione rispetto a questi aspetti fondamentali e offrire un contributo per redndere oggettivo del dibattito politico-sociale.
Berlino, 20 febbraio 2002.
dr. Nadeem Elyas,
presidente del ZMD
1. L'islam è la religione della pace
"Islam" significa contemporaneamente pace e dono. L'islam si vede come una religione in cui l'uomo trova la sua pace con sé e col mondo attraverso una volontaria donazione a Dio. In senso storico, l'islam rappresenta, insieme all'ebraismo e al cristianesimo, una delle tre religioni monoteistiche universali originatesi in Medio Oriente e, in quanto continuazione della serie delle rivelazioni divine, ha molto in comune con essi.
2. Noi crediamo nel Dio misericordioso
I musulmani credono in Dio, che essi chiamano, come i cristiani arabi, "Allah". Egli, il Dio di Abramo e dei profeti, l'Uno e l'Unico, fuori dal tempo e dallo spazio, esistente da se stesso, al di sopra di ogni definizione, trascendente e immanente, Dio giusto e misericordioso, nella sua onnipotenza ha creato il mondo e lo manterrà fino all'ultimo giorno, il giorno del giudizio.
3. Il Corano è la rivelazione verbale di Dio
I musulmani credono che Dio si è rivelato più volte per mezzo dei profeti, ultimamente nel VII secolo del computo occidentale del tempo davanti a Muhammad, il "sigillo dei profeti". Questa rivelazione si trova come parola pura di Dio nel Corano (Qur'an) che fu commentato da Muhammad. Le sue affermazioni e i modi di comportamento sono confluiti nella cosiddetta Sunna. Entrambi, costituiscono insieme la base della fede islamica, del diritto islamico e della forma di vita islamica.
4. Noi crediamo nei profeti del Dio Unico
I musulmani onorano tutti i profeti che hanno preceduto Muhammad, tra cui Mosé e Gesù. Essi credono che il Corano ha ristabilito il puro monoteismo non solo di Abramo ma anche di tutti gli inviati di Dio.
5. L'uomo dovrà rendere ragione nel giorno del giudizio
I musulmani credono che l'uomo, in quanto egli dispone di una volontà libera, è l'unico responsabile del suo comportamento e deve rendere ragione di ciò nel giorno del giudizio.
6. Il musulmano e la musulmana hanno gli stessi impegni di vita
Il musulmano e la musulmana vedono come loro impegno di vita riconoscere Dio, servirLo e seguire i Suoi comandamenti. Tutto ciò si pone anche a servizio del raggiungimento dell'uguglianza, libertà, giustizia, fraternità e benessere.
7. I cinque pilastri dell'islam
Doveri fondamentali dei musulmani sono i cinque pilastri dell'islam: la confessione di fede, la preghiera quotidiana cinque volte al giorno, il digiuno nel mese di Ramadan, l'elemosina e il pellegrinaggio alla Mecca.
8. Ne consegue che l'islam è fede, etica, ordinamento sociale e forma di vita allo stesso tempo
L'islam non è né una dottrina che nega il mondo né una dottrina totalmente riferita alla vita terrena, ma una via di mezzo tra entrambe. In quanto orientati a Dio il musulmano e la musulmana sono certo teocentrici; però viene ricercato il meglio di entrambi i mondi. Per questo l'islam è fede, etica, ordinamento sociale e forma di vita allo stesso tempo. In qualsiasi luogo, i musulmani sono chiamati a servire attivamente nella vita quotidiana il bene comune e a essere solidali con i fratelli e le sorelle di fede in tutto il mondo.
9. L'islam non intende abolire le ricchezze
L'islam non intende abolire le ricchezze, quanto piuttosto ha a cuore il superamento della povertà. Esso protegge la propietà privata impegnata a favore della società e dell'ambiente, e sostiene sia l'iniziativa sia la responsabilità imprenditoriale.
10. Il dirito islamico vincola i musulmani della diaspora
I musulmani possono fermarsi in qualsivoglia paese fintanto che essi possono adempiere i loro obblighi religiosi fondamentali. Il diritto islamico vincola i musulmani che vivono nella diaspora ad attenersi all'ordinamento giuridico locale. In questo senso, l'ottenimento del visto, il permesso di soggiorno e la naturalizzazione valgono come contratti che devono essere rispettati dalla minoranza musulmana.
11. I musulmani riconoscono l'ordinamento democratico fondamentale, di stato di diritto e di separazione dei poteri garantito dalla Legge fondamentale
Sia che siano cittadini tedeschi o che non lo siano, i musulmani rappresentati nel ZMD riconoscono l'ordinamento democratico fondamentale, di stato diritto e di separazione dei poteri della Repubblica federale di Germania garantito dalla Legge fondamentale, compreso il pluralismo dei partiti, il diritto di voto attivo e passivo della donna e la libertà di religione. Essi accettano anche il diritto di cambiare religione, come quello di avere un'altra o alcuna religione. Il Corano interdice qualsiasi utilizzo della violenza e ogni costrizione in questioni che riguardano la fede.
12. Noi non miriamo alla costituzione di uno "stato teocratico" clericale
Noi non miriamo alla costituzione di uno "stato teocratico" clericale. Piuttosto accogliamo con soddisfazione il sistema della Repubblica federale di Germania, in cui stato e religione si rapportano armonicamente l'uno all'altro.
13. Non vi è alcuna contraddizione tra la dottrina islamica e il nucleo fondamentale dei diritti dell'uomo
Tra i diritti individuali assicurati nel Corano, e accordati da Dio, e il nucleo fondamentale della dichiarazione occidentale dei diritti dell'uomo non vi è alcuna contraddizione. L'intenzione di protezione dell'individuo davanti all'abuso del potere statale è sostenuta anche da noi. Il diritto islamico ordina di trattare elementi tra loro eguali equamente, e permette di trattare elementi di diseguaglianza in modo diseguale. Il comando del diritto islamico di riconoscere ogni ordinamento giuridico locale include il fatto del riconoscimento del diritto matrimoniale, penale e di successione tedesco.
14. Contrassegnati dal patrimonio ebraico-cristiano-islamico e dall'Illuminismo
La cultura europea è contrassegnata dal patrimonio classico greco-romano così come da quello ebraico-cristiano-islamico e dall'Illuminismo. Essa è influenzata in maniera essenziale dalla filosofia e civilizzazione islamica. Anche nell'attuale passaggio dalla modernità al postmoderno i musulmani vogliono apportare un contributo decisivo per la gestione di situazioni di crisi. Ne fanno parte l'affermazione del pluralismo religioso riconosciuto dal Corano, il rifiuto di ogni forma di razzismo e sciovinismo come un modo di vita sano all'interno di una società che rifiuta ogni tipo di morbosità e mania.
15. La costruzione di un’identità musulmana propria in Europa è necessaria
Il Corano esige dagli uomini sempre di nuovo di fare uso della propria ragione e della loro capacità di osservazione. In questo senso, la dottrina islamica è illuminata e si ritrova quindi risparmiata da seri conflitti tra religione e scienze naturali. In accordo con ciò, noi promuoviamo una comprensione contemporanea e attuale delle fonti islamiche, che faccia i conti con il retroterra della problematica moderna di vita e con la costruzione di un’identità musulmana propria in Europa.
16. La Germania è al centro del nostro interesse e della nostra attività
Il Comitato centrale si occupa e confronta soprattutto con questioni dell'islam e dei musulmani presenti sul territorio tedesco, e con questioni della società tedesca. Senza trascurare il collegamento con il mondo islamico, la Germania deve essere per la popolazione musulmana locale non solo il punto centrale di vita, ma anche il centro del suo interesse e delle sue attività.
17. Smantellamento dei pregiudizi attraverso la trasparenza, l'apertura e il dialogo
Tra gli altri, il Comitato centrale
vede un suo compito molto importante nella costituzione di una base di fiducia che renda possibile una convivenza costruttiva dei musulmani con la maggioranza della società mediante delucidazione e informazione, trasparenza e apertura, dialogo.
18. Noi siamo vincolati all'intera società
Il Comitato centrale si sente vincolato e legato all'intera società, e s'impegna, in collaborazione con altri raggruppamenti della società civile, ad apportare un contributo essenziale nei confronti della tolleranza e dell'etica, così come verso l'ambiente e la protezione degli animali. Esso condanna ogni infrazione dei diritti dell'uomo ovunque accada nel mondo e si offre quale partner nella lotta contro la discriminazione, l'odio verso gli stranieri, il razzismo, l'abuso sessuale e la violenza.
19. Intergrazione sotto salvaguardia dell'identità islamica
Il Comitato centrale si impegna per l'integrazione della popolazione musulmana, e sostiene ogni sforzo in direzione della naturalizzazione e dell'incoraggiamento all'uso della lingua.
20. Una forma di vita degna dentro la società
Inoltre, il Comitato centrale ritiene suo compito rendere possibile, in cooperazione con tutte le istituzioni musulmane, una forma di vita musulmana degna nel quadro della Legge fondamentale e del diritto vigente. Ne fanno parte, tra l'altro:
- l'introduzione dell'insegnamento della religione musulmana in lingua tedesca;
- l'istituzione di cattedre per la formazione accademica di insegnati di religione islamici e degli imam;
- l'autorizzazione alla costruzione di moschee all'interno delle città;
- il permesso di chiamata alla preghiera attraverso mezzi di amplificazione sonora, il rispetto delle prescrizioni islamiche sul vestiario nelle scuole e tra i dipendenti pubblici;
- la cooptazione di musulmani all'interno degli organi di sorveglianza sui media;
- l'attuazione dell'ordinanza della Corte costituzionale federale sulla macellazione;
- l'impiego di assistenti militari islamici;
- l'assistenza musulmana in istituzioni sanitarie e sociali;
- la salvaguardia e tutela statale di entrambe le festività musulmane;
- l'istituzione di cimiteri e luoghi di sepoltura musulmani.
21. Neutralità a livello partitico-politico
Il Comitato centrale è neutrale per quanto riguarda l'ambito partitico-politico. I musulmani che hanno diritto al voto voteranno per quei candidati che s'impegnano maggiormente per i loro diritti e obiettivi e che mostrano la più grande comprensione verso l'islam.