Quasi sette anni di lavoro hanno preparato l'evento. Sono confluiti nel primo Kirchentag ecumenico i tradizionali incontri dei laici cattolici, i Kirchentag (promossi dal Comitato centrale dei Katholikentag) e le assemblee ecclesiali degli evangelici. L'Oekt ha proposto un programma con più di 3.200 eventi, incontri, riunioni di preghiera e studi biblici intorno ai grandi temi della fede, dell'unità della Chiesa e della responsabilità mondiale dei cristiani.
All'evento hanno partecipato non soltanto cardinali, vescovi e personalità del mondo protestante, ma anche numerosi rappresentanti delle società civili di 70 Paesi del mondo, fra cui il Premio Nobel per la Pace Rigoberta Menchú, il politologo francese Alfred Grosser e il Dalai Lama.
Manfred Kock, presidente della Chiesa evangelica tedesca (Ekd), e il card. Karl Lehmann, presidente della Conferenza episcopale tedesca, si sono rallegrati per la buona riuscita del raduno, che ha richiamato moltissimi giovani (il 40% dei partecipanti con meno di 30 anni), sottolineando che "quello che è stato fatto non si potrà cancellare".
Il riferimento, in questo caso, è stato alla firma della "Carta Ecumenica", varata e sottoscritta a Berlino il 30 maggio dai rappresentanti di tutte le tradizioni cristiane presenti in Germania: ortodossi (etiopi, armeni-apostolici, copti, siri di Antiochia), cattolici, protestanti (luterani, riformati, metodisti, Esercito della salvezza e chiese libere, eccetera), mennoniti, anglicani e vecchio-cattolici. Il documento, lanciato nell'aprile del 2001 a Strasburgo dalla Conferenza delle Chiese europee (Kek) e dal Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa (Ccee), descrive i fondamentali doveri e diritti ecumenici tracciando delle linee-guida per la crescita della cooperazione tra le Chiese in Europa. Firmando ora questo documento, che in altri Paesi d'Europa è ancora in via di approvazione, i cristiani tedeschi si impegnano insieme al dialogo e alla collaborazione.