Ecumene

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 62

Sabato, 15 Gennaio 2005 13:52

Icone mariane russe

Vota questo articolo
(18 Voti)

Nel corso della consultazione è possibile ascoltare i brani elencati di seguito

FESTA DELL'ANNUNCIAZIONE



Megalynario
Canone
Primo esapostilario (Mrg. P. Bar)
Tropario della Festa
Connessione veloce
WMA
WMA
WMA
WMA
Connessione normale

WMA
WMA
WMA
WMA

Il brani in formato mp3 richiedono un software come RealPlayer, quelli in formato wma richiedono un software come Windows Media Player entrambi possono essere scaricati gratuitamente cliccando sul rispettivo nome sottolineato
Si ringraziano i Monaci del Monastero Ecumenico di Chevetogne ed in particolare P.Thomas Pott per aver acconsentito alla pubblicazione dei brani


 

Le diverse icone mariane venerate in Russia, con relative feste, d'importanza nazionale o locale, sono numerosissime, almeno 200, spesso con titoli di profonda bellezza:

Fiore profumato (15 novembre);

Gioia di tutti gli afflitti (24 ottobre);

Garante per i peccatori (29 maggio);

Fiore immarcescibile (3 aprile);

Ricercatrice dei perduti (5 febbraio);

Roveto incombusto (4 settembre);

Consola il mio dolore (25 gennaio);

Vergine prima e dopo il parto (17 Ottobre) ...

Madonna "riscatto dei perduti"

Madonna "gioia di tutti gli afflitti"

Madonna "roveto ardente"

 

Molte altre traggono il nome da località geografiche dove l'icona è più venerata o apparve miracolosamente o vi fu unita per eventi storici.

Ricorderemo ora le più importanti.

L'icona della Madre di Dio di Vladimir è una delle più belle del mondo intero.
Portata da Costantinopoli in Russia verso il 1100, è l'immagine della Madonna più cara ai russi, di cui ha accompagnato tutta la storia. Da Kiev, antica capitale, fu portata nel 1155 nella città di Vladimir (da cui le restò il nome) e infine nel 1395 a Mosca, dapprima nella cattedrale, ora in un museo. La sua bellezza è di una profonda spiritualità. Indimenticabile è lo sguardo pieno di maestà celeste della Madre, e il Figlio, pur nell'aspetto di fanciullo, è evidentemente il Verbo. Egli appoggia affettuosamente il suo viso contro quello della madre, mentre ella, dolce e insieme un po’ triste, guarda lontano, verso di noi...

Madre di Dio di Vladimir

 

Viene festeggiata, con diverse motivazioni, tre volte all'anno: il 21 maggio, il 23 giugno e il 26 agosto, ripetendole fra l'altro questa preghiera: "Oggi, luminosa e bella, la gloriosa città di Mosca accoglie come aurora del sole la tua miracolosa immagine, o Sovrana. A essa noi ricorriamo e supplici così t'invochiamo: "O meravigliosa regina, Madre di Dio, prega Cristo, Dio nostro, in te incarnatosi, di conservare questa città e tutte le città e regioni cristiane, libere dalle insidie nemiche e dì salvare, Misericordioso, le nostre anime"".

L'icona della Madonna di Vladimir è del tipo " Umilenie ", cioè della tenerezza, che ha moltissime varianti e dove i volti della Madre e del Figlio sono avvicinati in una soavissima espressione.

L'icona dell'Odighitria (Colei che indica la via) mostra invece la Madre-regina assisa, che con la mano indica il Figlio Salvatore (è Lui la Via!), seduto sul suo grembo. Tra le Odighitrie russe la più nota è l'icona della Madonna di Smolensk (festa il 28 luglio): nell'omonima città, in Bielorussia, nell'agosto 1977 sono stati festeggiati i 300 anni della cattedrale che racchiude la venerata icona, ma di cui vi sono in Russia molti altri noti esemplari (uno nel monastero Novodevici a Mosca, un altro nella lavra di san Sergio a Serghiev Possad, ecc.).

 

Madonna di Smolensk (Odighitria)

 

Anche la Madonna Iverskaja, festeggiata il 12 febbraio e protettrice dal 1656 di Mosca, dove si trovava in una chiesa nella piazza del Cremlino (Piazza Rossa), è una Odighitria e riproduce l'originale greco veneratissimo nel monastero di Iviron sul Monte Athos.

Madonna Iverskaia (Odighitria)

 

L'icona della Madonna di Kazan, una delle più popolari in Russia, festeggiata l'8 luglio e il 22 ottobre, ricorda un po’ il tipo della Odighitria, ma mostra solo la parte superiore delle figure della Madre e del Figlio. Prende il nome della città di Kazan, capitale di un Khanat tataro conquistato dai russi, dove l'icona venerata nella cattedrale e ritenuta perduta nell'incendio di quel Cremlino fu miracolosamente ritrovata nel 1579 da una bambina tra le macerie. Sul luogo sorse poi un monastero con una chiesa per esporre l'icona alla pubblica venerazione e molte chiese sorsero un po' dovunque con copie della Madonna di Kazan. Ricorderemo solo il tempio monumentale a lei innalzato a Pietroburgo, attualmente Museo dell'ateismo.

Madonna di Kazan

 

La Madonna del segno (cfr. Isaia 7, 14, dove come " segno " viene preannunziato che una Vergine concepirà un figlio) ha le braccia alzate come orante, con l'immagine di Gesù sul petto, spesso iscritta in un mistico cerchio (ricorda l'icona bizantina della Platitera cioè " più vasta dei cieli" poiché portò in sé il Creatore). La festa principale è il 27 novembre, istituita in ricordo della vittoria di Novgorod su Suždal nel 1170, grazie a un miracoloso intervento di quell'icona, comprovando così una devozione plurisecolare.

Madonna del Segno

 

Tra le icone conservate in Russia vi sono bellissime raffigurazioni della Madre di Dio, anche nel gruppo cosiddetto Deisis (intercessione) dove ella è in piedi, alla destra del Redentore, in atteggiamento di supplica (mentre a sinistra c'è san Giovanni Battista).

Deisis

 

Giustamente famosa è la Deisis della Cattedrale dell'Annunciazione nel Cremlino moscovita. L'icona, nota in Occidente con il nome di Madonna del perpetuo soccorso, è detta in Russia della Passione (13 agosto festa principale): infatti i due angeli raffigurati in alto mostrano gli strumenti della passione e il piccolo Gesù, quasi turbato a quella vista, stringe con le sue due manine la destra della Madre, che con la sinistra lo regge in braccio.

Merita uno spazio proprio la Protezione della Vergine, concetto trasmesso da tutte le icone miracolose, che esprimono in modo ogni volta diverso il segno della protezione, il mistero della mediazione di Maria. L’esempio qui presentato ci mostra la Vergine attorniata da numerosi personaggi che, al di là del loro significato storico, rappresentano la dimensione ecumenica dell’essere figli della stessa madre "protettrice".

Protezione della Vergine

 

Lo "spazio" della protezione è la speranza posta nell'amore che ci avvolge e che deriva dal timore dell’essere giudicati per le nostre azioni. L'idea della protezione è particolare nell'anima dell'ortodossia russa tanto che fra tutte le feste mariane "Pokrov" rimane una delle più amate. Solitamente il "Pokrov" viene festeggiato il 14 ottobre e non di rado coincide con la prima nevicata. La terra si copre di un lenzuolo bianco, che diviene a sua volta icona della purezza, dell'Immacolata. La neve è come negazione della vita precedente (il peccato), un'altra vita nella prova, nella purezza, che porterà alla rigenerazione di una nuova vita, un nuovo ciclo stagionale. Da questi simboli, nascosti nel profondo dell'uomo, nasce l'icona della protezione dal male con il volto della Madre di Dio.

Quando per le feste di icone mariane non vi sono tropari propri, si ripetono soprattutto i seguenti:

"Peccatori e infelici corriamo ognora alla Madre di Dio; prostriamoci nel pentimento gridando dal fondo dell'anima: "O Sovrana, soccorrici, muoviti a pietà verso di noi; affrettati, stiamo per perderci per la moltitudine dei peccati. Non rimandare i tuoi servi delusi, poiché tu sei l'unica nostra speranza"".

"Non cesseremo mai noi, indegni, di proclamare la tua potenza, o Madre di Dio. Se non ci fossi tu a intercedere, chi ci libererebbe da tanti pericoli? Chi ci avrebbe preservati immuni fino al presente? Non ci allontaneremo da te, o Regina; poiché sempre tu salvi da ogni sventura i tuoi servi".

 

Testo a cura del CENTRO RUSSIA ECUMENICA 00193 Roma / Vicolo del farinone 30
scelta delle immagini: Vittorio Chiantore

Letto 9640 volte Ultima modifica il Mercoledì, 16 Maggio 2012 00:12

Search